Contatto TIG 2004/2005

Benvenuti a questa nuova edizione di Teatro per l’Infanzia e la Gioventù.
Trasformati! E’ l’invito di questa nuova stagione. Un invito rivolto al nostro giovane pubblico, al pubblico che siamo felici di accompagnare nelle sue prime esperienze come spettatore, come persona che inizia ad allenare lo sguardo, l’ascolto, il senso critico. un invito lontano da un imperativo perentorio, piuttosto una sfida divertente e appassionante, rivolta ai bambini, ai ragazzi, agli adolescenti che assieme a noi e ai loro insegnanti entrano a teatro e guardano con occhi curiosi verso il palcoscenico, verso gli attori, le luci, i colori, verso tuffo quanto si agita in scena. la nostra stagione parla in diversi modi di trasformazione, come dinamica, come crescita, come accorgersi e confrontarsi con i cambiamenti. in noi e in quanto ci circonda, a casa, a scuola, nel mondo. guardare, partecipare, crescere.
“Ecco qui di nuovo il filo che unisce insieme gli spettacoli, un filo che è rosso mentre lo afferro, ma che diventa più arancione mentre lo sfilo dal cassetto della scrivania, e poi diventa giallo mentre lo distendo sul piano del tavolo. cosa sarà mai? più lo guardo e più mi sembra di un altro colore... lo rigiro, e quello è cambiato di nuovo. mentre cerco di fissarne il colore - butta sul blu o forse è già un viola -, mi accorgo stupito che non è più un filo ma un nastro, e nell’incertezza di questa forma e colore in mutamento sento che anch’io un po’ sto cambiando.
Mi viene in mente una frase di Eraclito: “Nello stesso fiume entriamo e non entriamo, siamo e non siamo. Potenza e meraviglia del divenire...” Su quel nastro di colore cangiante, lancio le biglie di vetro degli spettacoli, le guardo che corrono con i loro riflessi mutanti.

Cos’è questo trasformarsi? se lo cerchiamo dentro L’orologio delle storie, è un tempo che scorre, un fiume di storie... In Stella Stellina sono desideri che affiorano e si muovono, stelle come dita di marmellata che ti si appiccicano addosso e non ti mollano, continuano a farti immaginare, sognare, progettare... con Storie di lupi è la capacità di spostare lo sguardo, vedere l’altra faccia della medaglia, il bicchiere mezzo vuoto che diventa mezzo pieno, Cappuccetto Rosso dal punto di vista del lupo... In Radio cipolla è la ricerca dei “sassi di
combustione”, carburante per vincere le paure, per cullare speranze... Nel Giulio Cesare sono le ragioni di una rivoluzione, punto di crisi e azione verso un rinnovamento... In Altrimenti arriva l’uomo nero è saper trasformare una paura, una minaccia, in un amico... Con Ulisse è un viaggio tra mille ostacoli e trappole, è ricerca della via di casa, di sé... In Pel di carota è sopportare, sopravvivere, lottare silenziosi nel desiderio d’amare... Con Bella e bestia è metamorfosi, sciogliere quella bestia che siamo con la bellezza, la conoscenza e l’amore. E’ pericoloso il cambiare e il cambiarsi, c’è sempre il rischio di perdersi. e quanto doloroso e inaccettabile è il perdersi, soprattutto quello dell’infanzia e della giovinezza negate o perdute. E allora c’è bisogno di segnali, punti di riferimento, cartelli stradali, mappe e cartine, insomma scorrere via nel divenire dell’esistenza come quelle biglie, lucenti e riflettenti, ma ben attrezzati, pronti a svoltare al momento giusto, prudenti col giallo, attenti col rosso e scattanti col verde. “Il sole è nuovo ogni giorno”, diceva Eraclito, illumina il nostro sguardo sul divenire delle cose e di noi stessi, trasformandosi, passando da certezza a incertezza, fino alla prossima scoperta. mi piace pensare a uno spettacolo di teatro come qualcosa che illumina l’animo e la coscienza dello spettatore: sole, faro o piccola fiamma di una candela. per scoprire e per scoprirsi, conoscere e conoscersi. messa in moto, cinture allacciate, fari accesi anche di giorno”.

Francesco Accomando - Responsabile artistico del Progetto per l’Infanzia e la Gioventù