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Black Star

Fabrizio Arcuri / Fabrizio Sinisi

locandina
anno
2023
testo
Fabrizio Sinisi
regia
regia e luci Fabrizio Arcuri
interpreti
Gabriele Benedetti
Martin Chishimba
Michele Guidi
Aglaia Mora
Maria Roveran
scene/luci
scene e costumi Luigina Tusini
musiche
musiche composte ed eseguite dal vivo da Giulio Ragno Favero
e...
video Renzo Carbonera
macchinista Mario Iob
datore luci Maurizio Tell
foto icona Pieter Hugo
foto di scena Alice Durigatto
produzione
una co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa

 


Il testo è costruito attraverso quattro episodi che dialogano tra loro in modo non narrativo.
Quattro episodi: ciascuno con un diverso protagonista e una (apparentemente) diversa vicenda. Nel primo, una donna di mezza età s’innamora di un mendicante. Nel secondo, un cruento episodio di cronaca. Nel terzo, una crisi matrimoniale. Nel quarto, un raid a sfondo razzista nella periferia di una grande città. Ogni episodio con un suo linguaggio e un suo genere di riferimento: contrasto amoroso, tragedia di vendetta, dramma borghese, teatro di narrazione. Un solo elemento accomuna questi quattro quadri: la presenza di un giovane afrodiscendente, un immigrato africano di nome Grock, che attraversa le vicende in modo ambiguo e sfuggente, assumendo via via su di sé i più diversi significati: corpo erotico, avversario politico, vittima sociale, capro espiatorio. Lo spettacolo però avrà un andamento diverso che contempla le quattro vicende, ma le articola in una suddivisione in tre atti senza intervallo

Richiamandosi al Tito Andronico, opera d’esordio di William Shakespeare, Fabrizio Sinisi e Fabrizio Arcuri portano in scena con Black Star un ambiguo trattato sulla violenza, e in particolare sulla violenza sociale legata alla presenza dello straniero: un’analisi spietata di una società – la nostra – che s’illude di aver rimosso da sé ogni forma di ferocia, ma che ne ha solo occultato i meccanismi. Tuttavia, il dispositivo sacrificale è sempre lì: invisibile agli occhi della maggioranza, ma non per questo meno sanguinoso. Lo straniero che affolla le nostre città continua, oggi come ieri, ad essere la vittima sacrificale di un ingranaggio tanto crudele quanto misconosciuto. Black Star, con le forme di un teatro in versi e di una struttura prismatica, si pone come una tragedia contemporanea, mettendo in evidenza il meccanismo feroce su cui il nostro mondo continua a fondarsi.

Appunti per delle note di regia
Credo che Black Star sia una tragedia che ha digerito e inglobato le istanze postdrammatiche e si faccia carico di immaginare un’idea di teatro che ha bisogno di raccontare e condividere delle storie senza il bisogno di ricreare un processo imitativo della realtà.
Si parla di Occidente, di una società senescente e depressa che ha il potere e le economie ma non ha le energie per affrontare il futuro e impiega quello che ha affinché tutto resti com’è e questo è il filo che lega tutti gli episodi.
Il Tito Andronico di Shakespeare è una vena sotto traccia di cui non si ricalcano le vicende ma da cui si attinge per parlare della violenza nella società.
Le società sono costruite su dinamiche di competizione, e anche la logica del capitalismo lo esige, ma affinché tenga questa idea di base e affinché le società non implodano nello scontro intestìno è necessario sia sempre attivo il meccanismo di persecuzione e di sacrificio, un capro espiatorio. Questa è la natura della violenza e la nostra incapacità di sradicarla.
Contemplando  la possibilità del fatto che non è vero che siamo tutti uguali e che nasciamo con le stesse potenzialità; che davvero in potenza conteniamo tutto il bene e tutto il male possibile e che non sono solo le scelte che facciamo che ci cambiano ma anche e soprattutto le circostanze in cui nasciamo e cresciamo che ci rendono più o meno fortunati; mi piacerebbe, dopo questa lunga premessa, che ci si portasse a casa uno sguardo più ampio e più aperto sull’altro e sulla diversità e ci si ricordasse che noi siamo cittadini fortunati di uno stato ricco bianco e di questa parte del mondo e che questo non è’ il risultato delle nostre capacità o delle nostre scelte ma della fortuna.

Fabrizio Arcuri

Note dell’autore
Black Star è un saggio sulla violenza in quattro atti: quattro diversi “modi della violenza” – sentimentale, personale, politico, storico – che, come i denti di un ingranaggio tanto invisibile quanto implacabile, vanno a comporre un meccanismo feroce, l’anatomia di un’esplosione.
Proprio perché costituisce il centro del testo, la violenza non è mai rappresentata, ma solo detta, recitata, raccontata. Come nella tragedia classica – di cui questo testo prova a essere un estremo ripensamento contemporaneo – in Black Star c’è la convinzione che la violenza può essere affrontata solo quando la si mette al centro del linguaggio. Togliendola quindi dallo spazio dell’osceno in cui la releghiamo con timore; e anzi dicendola, recitandola, attraversandola. Quella violenza che, più o meno occulta, regola gran parte delle nostre pratiche pubbliche e private, politiche e personali; quella violenza che qui proviamo a raccontare nel momento in cui si avvita in una spirale cieca, un vortice in cui non si distinguono più le ragioni e i torti, chi inizia e chi comincia, l’aggressore e l’aggredito, il dove e il quando tutto è cominciato. Quel momento solo apparentemente casuale in cui la società diventa il luogo di un puro scontro di forze – il teatro di un sacrificio.

Fabrizio Sinisi



Fabrizio Arcuri è regista e fondatore, nel 1991, di Accademia degli Artefatti. Alla progettualità e cura per la compagnia come direttore artistico e regista, ha sempre affiancato un’intensa attività di promozione culturale, ha firmato importanti curatele, direzioni artistiche, per festival, teatri, manifestazioni ed eventi.
Dal 2020 è co-direttore artistico del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
È stato direttore artistico del Teatro della Tosse di Genova per il triennio 2011 – 2013, consulente alla programmazione per il 2014 e il 2015, e curatore del Festival internazionale Prospettiva per lo Stabile di Torino dal 2009 al 2015. Da 11 anni, a Roma si occupa della regia del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio e dal 2006 fonda e dirige il festival Short Theatre. Fra le numerose esperienze prestigiose, vanno ricordate quella come assistente di Luca Ronconi dal 2005 al 2008, e come artista residente del Teatro Nazionale “Teatro di Roma” dal 2014 al 2018. Per quattro anni è stato il direttore artistico del progetto La Festa di Roma fino al 2019, un’idea di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale per il capodanno con il coinvolgimento delle principali istituzioni della Capitale.
Alcune sue regie hanno vinto i più autorevoli premi italiani: nel 2005 il Premio Ubu per la migliore proposta drammaturgica straniera con Tre pezzi facili di Martin Crimp. Nel 2010 il Premio della critica con Spara/Trova il tesoro/Ripeti, il Premio Ubu speciale per il festival Prospettiva. Nel 2011 vince il Premio Hystrio alla regia. Nel 2020 riceve il premio Radicondoli per i Maestri del teatro dall’associazione nazionale critici del teatro.
Nel 2022 vince il Premio Ubu speciale “per il ruolo seminale di una progettualità artistica e organizzativa che nel corso di trent’anni ha saputo creare percorsi collettivi e di incontro tra gli artisti della scena contemporanea, tra festival, rassegne, spettacoli e oggetti fuori formato. Dalla nascita di Area06 e Short Theatre a Roma, passando per Prospettiva a Torino, il Teatro della Tosse a Genova e la più recente esperienza al CSS di Udine, Arcuri ha plasmato luoghi di aggregazione ispirati a una visione plurale. Parallelamente, la compagnia degli Artefatti è stata a sua volta luogo di incontri artistici fecondi che hanno poi saputo diramarsi anche al di fuori di essa.”

Fabrizio Sinisi. Drammaturgo, poeta e scrittore, nel 2012 ha debuttato come autore teatrale con La grande passeggiata con la regia di Federico Tiezzi. Dal 2010 è dramaturg della Compagnia Lombardi-Tiezzi e consulente artistico del Centro Teatrale Bresciano. Lavora stabilmente con i maggiori teatri nazionali, collaborando con i più importanti registi della scena italiana. Nel 2017 pubblica Tre drammi di poesia, con cui viene selezionato tra i dieci autori italiani del progetto internazionale Fabulamundi. Collabora con «Domani» e con «Doppiozero». Suoi lavori sono stati tradotti e rappresentati anche in Austria, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Ha ottenuto la menzione dell’American Playwrights Project, il Premio Testori per la Letteratura e il Premio Nazionale dei Critici di Teatro.

durata: 135 minuti

e inoltre martedì 21 novembre ore 18—19.30 La Scuola dello Sguardo, un progetto di Roberto Canziani  Scrivere il presente attorno a Black Star

Immagini

Tournée

prima assoluta
23-24 novembre 2023, ore 20.30
Stagione Teatro Contatto
Udine, Teatro Palamostre

tournée
30 novembre 2023 ore 20
1 dicembre 2023 
ore 21
2 dicembre 2023 ore 19
3 dicembre 2023 
ore 17
Torino, Teatro Astra / TPE Teatro Piemonte Europa
7–10 dicembre 2023 – 20.45 feriali, 19.30 sabato, 16.30 domenica
Prato, Teatro Fabbricone / Teatro Metastasio di Prato