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Progetto Pilota in tema disadattamento, devianza e criminalità

Si conclude oggi nella Casa circondariale di Pordenone con una lezione finale aperta per l’occasione anche agli educatori penitenziari, alla stampa e agli operatori sociali e culturali il Laboratorio teatrale di lettura interpretativa curato dal regista Alessandro Marinuzzi che si è ritrovato per dieci incontri intensivi dallo scorso dicembre con un gruppo di  detenuti per sviluppare assieme alcune semplici tecniche espressive e teatrali di base finalizzate alla lettura ad alta voce. Il laboratorio è la naturale prosecuzione di un precedente laboratorio dedicato invece alla scrittura creativa che ha avuto come guida per quasi due mesi lo scrittore Alberto Garlini. I laboratori sono solo due dei sette percorsi formativi programmati fra settembre 2007 e la primavera 2008 nelle Case circondariali di Udine, Pordenone e Tolmezzo e nell’Ufficio di esecuzione penale esterna di Udine dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.

L’attività di laboratorio all’interno delle case circondariali è infatti uno dei cardini fondamentali del Progetto Pilota in tema disadattamento, devianza e criminalità realizzato dal CSS sulla base della Legge Regionale 19 maggio 1988 n.33 art.22 comma IV, con il costante sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del suo Assessorato alla Salute e Protezione sociale.

L’obiettivo di questo programma incentrato sull’espressività artistica – dalla musica al teatro, alle arti visive, la danza, il canto, il movimento, fino alla scrittura creativa - mira a offrire ai detenuti momenti di reale coinvolgimento e socializzazione che possano dare un contributo sostanziale nella direzione della rieducazione promuovendo anche la loro personale crescita culturale. 

E sono proprio queste attività culturali del Progetto pilota che si rivolgono e mirano a coinvolgere in prima persona la popolazione detenuta che hanno segnato il passaggio da un piano di intervento episodico, che ha caratterizzato l’avvio del progetto alla fine degli anni Ottanta (quando nelle case circondariali venivano accolti gli artisti ospiti dell’attività del CSS come Banda Osiris, Fabrizio De André, Alessandro Bergonzoni, Paolo Rossi, Angela Finocchiaro e molti altri), a una programmazione più strutturata e continuativa che caratterizza la missione del CSS all’interno delle case circondariali in Regione nell’ultimo decennio.

Il progetto pilota è stato ideato anche quest’anno dal CSS in stretta collaborazione con i direttori Francesco Macrì (Casa circondariale di Udine), Silvia Della Branca (Casa circondariale di Tolmezzo), Alberto Quagliotto (Casa Circondariale di Pordenone) e con Antonina Tuscano (Uepe Udine) e in reciproca relazione con gli educatori e tutti gli operatori sociali delle Case circondariali stesse. 

I laboratori dell’autunno-inverno 2007_2008 proseguono e si consolidano in particolare alcuni percorsi già avviati con operatori esterni che hanno fatto dell’intervento all’interno delle Case circondariali una propria qualificazione specifica e riconosciuta, e al contempo ne hanno avvia di nuovi, in forma sperimentale, con il coinvolgimento di nuove presenze.

Come si diceva in apertura, nella Casa Circondariale di Pordenone l’offerta dei laboratori si è ulteriormente arricchita inaugurando per la prima volta a novembre 2007 un laboratorio di scrittura creativa affidato al poeta e scrittore Alberto Garlini.

Il laboratorio ha messo in luce alcune accessibili tecniche narrative, attraverso esercizi pratici mirati a sviluppare le capacità di scrittura e composizione, in particolare quelle legate al racconto dell’esperienza personale. Garlini ha poi “passato il testimone” di questa esperienza che ha portato i detenuti a prendere maggiore confidenza con la scrittura e alla produzione di testi narrativi ad Alessandro Marinuzzi che – partendo proprio da quei testi – si è prefisso di  guidare i partecipanti verso l’apprendimento della griglia interpretativa di base di un attore, finalizzata in particolare alla lettura dei racconti, delle poesie e delle opere scritte dagli  stessi detenuti.

Durante la lezione conclusiva di oggi alcuni dei risultati di questo laboratorio saranno letti dagli stessi autori e registrati per essere poi mandati in onda nel corso di una trasmissione  radiofonica Rai dedicata alla riflessione e alla testimonianza della condizione carceraria.

Le particolari caratteristiche della popolazione detenuta nella Casa circondariale di Tolmezzo nella sezione Alta sorveglianza fanno di quel carcere il luogo dove è stato possibile creare un gruppo più stabile di lavoro che segue con continuità l’attività laboratoriale. Quella teatrale, da alcuni anni, è curata con passione e competenza da Sandro Carpini, e il gruppo che ha saputo riunire può a tutti gli effetti essere definito la “Compagnia teatrale della Casa circondariale di Tolmezzo”. Una compagnia amatoriale che ogni anno ha prodotto un nuovo allestimento, occupandosi dei testi, della messa in scena e interpretazione degli spettacoli ai quali ogni anno assistono il pubblico dei detenuti, alcuni rappresentanti della comunità di Tolmezzo, il personale e la direzione del carcere. Dopo una pausa estiva, Carpini ha ripreso in gennaio il suo lavoro con la Compagnia in vista di un nuovo spettacolo.

Dalla primavera 2007, un nuovo laboratorio musicale è stato affidato a Massimo Bonano, vocalist della cantante monfalconese Elisa e leader della band dei Danka e dei Rastafischio: anche questo percorso è stato ripreso a novembre 2007. Bonano è tornato nella sezione AS dove si è rimesso a suonare assieme i detenuti-musicisti con l’idea di costituire – analogamente al lavoro sul teatro – un gruppo musicale fisso, una vera rock band. E questo  anche grazie alla possibilità di usufruire della strumentazione musicale acquistata a tale scopo dalla Casa circondariale: chitarre elettriche e acustiche, un basso, una batteria, una testiera e relativi impianti di amplificazione. 

Sempre a Tolmezzo, la prossima primavera, accanto all’attività già avviata, si verificherà l’interesse della popolazione detenuta verso una nuova disciplina artistica: l’illuminotecnica. Alberto Bevilacqua, Presidente, direttore di produzione e designer luci del CSS, illustrerà i principi fondamentali dell’illuminotecnica applicata al teatro, fornendo elementi utili a integrare l’esperienza del laboratorio teatrale di Carpini. I partecipanti impareranno a gestire lo strumento “luce”, inserendolo nel complesso discorso degli strumenti della comunicazione teatrale. Apprendere i cardini dell’illuminotecnica significa infatti non solo saper operare meccanicamente su strumenti tecnici come lampade, gelatine e dimmer, ma imparare ad apprendere un linguaggio artistico che avvalendosi della luce possa comunicare allo spettatore emozioni, significati e sensazioni.

Interrotta da un paio di anni, l’attività di laboratori all’interno della Casa Circondariale di Udine è ripresa a fine estate e in autunno con l’attrice e regista Rita Maffei che ha voluto finalizzare il suo percorso alla  realizzazione di un cortometraggio girato in elettronico (con l’uso di una videocamera) che è stato interamente concepito, scritto e interpretato dai partecipanti al laboratorio,  ritrovatisi protagonisti come co-sceneggiatori e autori di una regia collettiva. Il montaggio e la post-produzione stanno per essere ultima proprio in questi giorni, anche grazie alla collaborazione dello studio video Entract.

Prosegue per il secondo anno, dopo il primo riuscito esperimento, anche l’esperienza del laboratorio teatrale diretto dall’attore Sandro Carpini al quale ha aderito un gruppo “trasversale” e misto di utenti e operatori  dell'Ufficio di esecuzione penale esterna di Udine che sovrintende ai soggetti in detenzione alternativa.

L’offerta di attività socio-culturali del Progetto Pilota si completa anche con momenti di spettacolo dal vivo pensati anche per rispondere all’esigenza di socializzazione dell’intera popolazione detenuta, anche quella che non frequenta i laboratori.

Per la loro più immediata fruibilità e per l’imbattibile carica comunicativa della musica  – anche in considerazione della mutietnicità della popolazione delle carceri – da alcuni anni si è intensificata la programmazione di concerti musicali all’interno di tutte e tre le case circondariali. A fine anno, immancabile l’appuntamento con i concerti organizzati in coincidenza del periodo natalizio, che hanno contribuito a creare un clima caldo, sereno e solidale anche all’interno delle case circondariali. Quest’anno, in particolare, in collaborazione con l’Associazione “Diffusione Musica”, tre le formazioni invitate ad esibirsi nelle carceri friulane: Playa Desnuda, Ultimo Trago e Rastafischio