Teatro Palamostre
24 febbraio 2009 Udine, ore 17.30
Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, in occasione delle repliche di COPENAGHEN in scena al Teatro Palamostre di Udine 23 e 24 febbraio 2009, ore 21, saranno al centro di un incontro pubblico a ingresso libero martedì 24 febbraio 2009, ore 17.30, al Teatro Palamostre.
24 febbraio 2009, ore 17.30
Udine, Teatro Palamostre
INCONTRO CON UMBERTO ORSINI, MASSIMO POPOLIZIO E GIULIANA LOJODICE
Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice incontreranno il pubblico
Conduce Roberto Canziani
ingresso libero
23 - 24 febbraio 2009, ore 21
Udine, Teatro Palamostre
COPENAGHEN
commedia in due atti di Michael Frayn
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice
regia Mauro Avogadro
scene Giacomo Andrico / costumi Gabriele Mayer
luci Giancarlo Salvatori / musiche Andrea Liberovici
una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / ERT Emilia Romagna Teatro
Quali devono essere i rapporti fra potere politico e scienza? Può il progresso venire condizionato da scelte etiche? Su queste domande cruciali che hanno segnato tutta la storia della scienza si sofferma anche uno straordinario testo teatrale di questi anni, Copenaghen, un formidabile thriller scientifico-politico del drammaturgo inglese Michael Frayn, rappresentato in molteplici allestimenti in tutta Europa. In scena tre grandi interpreti del teatro italiano, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, diretti dal regista Mauro Avogadro, si ritrovano al centro di un inquietante processo a porte chiuse, nel disegno drammatico di un serratissimo faccia a faccia: Copenaghen è infatti una disputa etica e scientifica a tre voci, densa di angoscianti riflessioni e interrogativi alla vigilia del primo devastante uso della bomba atomica. La vicenda ambientata nel 1941 proprio nella capitale nordeuropea e ricostruisce l'incontro, in una Danimarca occupata dai nazisti, di due scienziati, entrambi Premi Nobel, un tempo maestro e allievo. Due ex compagni di ricerche costretti dalla guerra a guardarsi come due nemici. L'ebreo danese Niels Bohr e il tedesco Werner Heisenberg (che formulò per primo il "Principio di Indeterminazione") si ritrovano così imprigionati in un labirinto di domande che stentano a trovare risposta, sommerse come sono da ambiguità e dubbi estenuanti sul rapporto fra potere, scienza e morale.