Pasolini 2004/2005
Pasolini
Cervignano | Teatro Pasolini 27 novembre 2004 ore 21:00
Novecento
Il romanzo di Alessandro Baricco, travasato dalle pagine al grande schermo da Giuseppe Tornatore arriva ora sul palcoscenico per la seconda volta sotto la guida esperta di Gabriele Vacis. Con Arnoldo Foà in scena.
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Cervignano | Teatro Pasolini 3 dicembre 2004 ore 21:00
La neve e l'arte di scioglierla senza farla bollire
Tra continui impegni catodici e l’impegno editoriale con cui moltiplica i suoi pamphlet non-sense, Gene Gnocchi non trascura di tenersi allenato sulle dure tavole del palcoscenico per l’appuntamento con le platee dal vivo.
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Cervignano | Teatro Pasolini 15 dicembre 2004 ore 21:00
Tra (tre)
Arearea, la compagnia di danza che riunisce attorno a Roberto Cocconi alcuni dei migliori danzatori della nostra regione, continua la sua danza ispirata alle sollecitazioni del nostro vivere quotidiano
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Cervignano | Teatro Pasolini 10 gennaio 2005 ore 21:00
Così è (se vi pare)
Giulio Bosetti, da profondo conoscitore del teatro pirandelliano, trasforma la vicenda narrata in una parabola drammatica sulla fragilità dei rapporti umani, nella forma di un racconto polifonico dove i punti di vista si giustappongono, si completano, a volte si contraddicono.
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Cervignano | Teatro Pasolini 30 gennaio 2005 ore 21:00
Voti a perdere
Bertolino segue a ritmo battente una campagna elettorale che procede con la suspense di una partita di calcio, con proiezioni che registrano vantaggi, pareggi, impennate e perdite di consensi.
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Cervignano | Teatro Pasolini 16 febbraio 2005 ore 21:00
Le baruffe chiozzotte
Baruffa è un termine usato in molti dialetti con sempre lo stesso significato: è una mischia, un gran azzuffamento di uomini o di donne, che gridano e si scontrano a suon di parole.
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Cervignano | Teatro Pasolini 2 marzo 2005 ore 21:00
Il misantropo
Il regista Roberto Guicciardini ambienta la vicenda in uno spazio moderno, durante un’elegante serata mondana, al centro della quale c’è Célimène, una giovane vedova contesa da molti corteggiatori. Uno di questi è il misantropo Alceste, qui nell’interpretazione raffinata e ironica Mariano Rigillo.
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Cervignano | Teatro Pasolini 21 marzo 2005 ore 21:00
L'ereditiera
Nella New York del romanzo di Henry James, uno spiantato cerca di sposare una giovane ricchissima. In questo spettacolo tutto viene spostato in un interno dell'Ottocento napoletano.
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Cervignano | Teatro Pasolini 1 aprile 2005 ore 21:00
Paolo Villaggio: vita, morte e miracoli
Con ironia graffiante e quell’immancabile tocco di misantropia che è quasi un contrassegno per la lunga galleria dei suoi personaggi, Paolo Villaggio attraversa l’Italia con questa sua autobiografia semiseria, a volte acida, a volte malinconica, ricca di ricordi che riaffiorano sempre leggeri.
Teatro Pasolini / Stagione 2004_2005
Prosa e Danza a Cervignano
L’Associazione Culturale Teatro Pasolini presenta il nuovo cartellone di attività ideata su misura per il teatro cervignanese e il suo pubblico di riferimento, la seconda programmazione dalla costituzione dell’associazione che riunisce accanto all’Amministrazione comunale tre realtà di operatori del settore della cultura e degli spettacoli: la Cooperativa Bonawentura, il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e l’Associazione Euritmica, ognuna impegnata su uno specifico settore di attività. La Cooperativa Bonawentura sarà impegnata in prima linea nella programmazione cinematografica, una selezione che coniuga la proposta di cinema in prima visione con un calendario di appuntamenti d’essai e con il cinema d’autore. L’Associazione Euritmica concentra il suo impegno sulla proposta di musica dal vivo, con particolare attenzione ai protagonisti e alle formazioni più contemporanee. Il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG lavorerà sul fronte teatrale, rispondendo alla domanda di spettacolo dal vivo - dalla prosa alla danza - accanto a progetti specifici di qualità come la stagione di Teatro per l’infanzia e la gioventù, che accompagna nelle prime esperienze come spettatori bambini e ragazzi delle scuole materne, elementari, medie e superiori dell’esteso territorio della Bassa friulana orientale e Destra Torre e anche grazie all’adesione al progetto di 18 Comuni.
La nuova stagione di prosa e danza del Teatro Pasolini, curata nelle scelte artistiche dal CSS teatro stabile di innovazione del FVG, è un itinerario di nove appuntamenti con il teatro italiano di qualità, dove si incrociano grandi classici del teatro moderno – da Pirandello a Goldoni e Moliere, fino ad Alessandro Baricco – e regie in grado di rileggerli con freschezza e attualità – firmate da nomi come Gabriele Vacis, Giulio Bosetti, Roberto Guicciardini, Pierluca Donin -, i grandi protagonisti del nostro teatro (da Arnoldo Foà a Paolo Villaggio, a Giulio Bosetti, Marina Bonfigli e Mariano Rigillo) come i suoi più giovani talenti. Una vena decisamente comica, ironica, a volte satirica, attraversa il nostro percorso di visioni, anche grazie alla presenza a Cervignano di alcuni dei migliori protagonisti del teatro comico e di cabaret, da Gene Gnocchi a Enrico Bertolino o di compagnie da grande palcoscenico capaci di far esplodere il divertimento dal gioco corale dei suoi interpreti (le vedremo all’opera in commedie come L’ereditiera, Baruffe chiozzotte e Il misantropo).
La stagione si apre con Novecento, un raffinato monologo interpretato da una delle Voci per antonomasia del teatro italiano, Arnoldo Foà, qui nei panni del vecchio testimone e narratore dell’avventurosa storia di Novecento, il pianista che trascorse il secolo scorso a bordo del transatlantico Virginia uscito dalla penna avvincente di Alessandro Baricco. Gene Gnocchi fa tappa a Cervignano nei panni dell’ineffabile Balthasar Guardacci, nel tour del suo nuovo spettacolo dal vivo, giocoso e febbrilmente nonsense fin dal titolo, La neve e l’arte di scioglierla senza farla bollire. Il terzo appuntamento sarà dedicato alla danza contemporanea di Arearea, la compagnia che attorno a Roberto Cocconi sta riunendo i migliori danzatori della nostra regione, qui rappresentata da un formidabile trio intitolato, appunto, Tra (tre). Marta Bevilacqua, Davide Sportelli e Luca Zampar danzano le nostre stesse inquietudini e, per compensazione, ricercano l’avverarsi del sogno ricorrente di ogni uomo contemporaneo: vivere bene, vivere meglio.
Pirandello è forse l’autore più amato e su cui si è più messo alla prova Giulio Bosetti, come attore prima e, in questi anni, anche come regista. Così è (se vi pare) lo vede nei panni di uno dei più emblematici personaggi della galleria umana creata dall’autore siciliano: il Signor Ponza, carnefice e vittima delle sue stesse dinamiche interpersonali, familiari e sociali. Enrico Bertolino, assurto alla notorietà dopo i successi tv di Convescion, Mai dire gol, Le Iene, inscena a Cervignano la lotta all’ultimo voto di due candidati sindaci dei due Poli fra i quali il comico si sdoppia. Voti a perdere, il titolo dello spettacolo assicura risate e divertimento intelligente nel segno della migliore satira politica. E sempre all’insegna della litigiosità, dello sberleffo e dello scambio rapido e vivace di battute e doppi sensi, la stagione prosegue con Le baruffe chiozzotte, coloratissimo e popolare gioco scenico di Carlo Goldoni, nella nuova messa in scena di Pierluca Donin alla guida di una compagnia assortita di attori veneti, friulani e istriani. Anche Il misantropo è uno dei classici più frequentati da sempre dal teatro: in stagione a Cervignano lo vedremo però in una versione fresca e attuale che ne accentua i temi e gli aspetti più legati all’oggi, con una bella e affiatata compagnia capitanata da Mariano Rigillo.
Ancora risate, satira e divertimento intelligente sono gli ingredienti dei due spettacoli con cui si chiude il cartellone: in salsa farsesca e basata su un incessante gioco scenico fra diversi generi teatrali – dal musical, alla sceneggiata, alla commedia trasformista, vedremo L’ereditiera del regista partenopeo Arturo Cirillo, ispirata, ma brillantemente trasfigurata, al romanzo di Henry James “Washington Square”. Ultimo, ma già attesissimo protagonista, a salire sul palcoscenico sarà Paolo Villaggio con la sua graffiante e malinconica, dissacrante e tenera autobiografia dal titolo Paolo Villaggio: vita, morte e miracoli.


