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Udine | Teatro S. Giorgio, Sala Harold Pinter
14 ottobre 2022 ore  21:00

Tiresias

locandina
anno
2022
testo
un progetto di BLUEMOTION
da Hold your own / Resta te stessa di Kae Tempest
traduzione di Riccardo Duranti
regia
Giorgina Pi
interpreti
Gabriele Portoghese
scene/luci
luci Andrea Gallo
e...
dimensione sonora Collettivo Angelo Mai
bagliori Maria Vittoria Tessitore
echi Vasilis Dramountanis
costumi Sandra Cardini
accompagnamento Benedetta Boggio
produzione
Angelo Mai/Bluemotion

Premio Rete Critica 2020

Premi UBU 2020/2021 come
Miglior Nuovo testo straniero/ Scrittura drammaturgica

Miglior progetto sonoro/ Musiche originali
Miglior attore/Performer

Venerdì 14 ottobre 2022, ore 21
Teatro S. Giorgio, Sala Pinter

Tiresias è una performance basata su Hold your own / Resta te stessa, il poema che ha imposto all’attenzione internazionale Kae Tempest, poeta, rapper, performer inglese (Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2021).
Hold your own innesca un potente cortocircuito fra il mito classico del veggente Tiresia, rime poetiche e beat contemporanei, in stile di street poetry.

Nell’opera di Tempest, Tiresia è il veggente che sa, che conosce ciò che si dovrebbe fare. Fa paura ascoltarlo, il suo corpo conturba, è al di fuori dell’ordine naturale, è un corpo che vive più sessualità, più età in una vita.
Quando i suoi occhi smettono di vedere iniziano a leggere il futuro.
Tiresia è tramite tra l’umano e il divino. È fuori dalla retorica del potere, è continuamente una frattura nella narrazione, e con le sue vizze mammelle - per dirla con Eliot - vive in mezzo alle piccole cose, non è gerarchico nel sapere e nell’esperire.
Kae Tempest lo/a osserva vagare: ragazzino timido, giovane donna che scopre amore e chiaroveggenza, anziano solitario e molto altro. Divinità antiche si mischiano con noi stanchi alla fermata dell’autobus, un piccolo parco di periferia diventa bosco sacro e il mito denuncia intima. Tante vite in una vita, tante e tanti noi in continua metamorfosi per rimanere ciò che scopriamo di essere.

Tra vecchi dischi e nuove impressioni, un corpo solo, quello di Gabriele Portoghese, all’ora viola, sospesa tra giorno e notte, segue orme poetiche e sonore, per le strade di un mondo che morendo rinasce.
La nostra vita di adesso è lacerata e frastornata da ferite ancestrali dovute a questa nuova peste e da pressioni soffocanti causate dalla ferocia rinnovata del capitalismo. Difficile trovare la forza di restare se stesse/i. Abbiamo chiesto aiuto a chi non ha bisogno di guardare per sapere. Tiresia per noi è un rito. “Tiresia, vienici a parlare” chiede Tempest. Stavolta ti ascolteremo
.”
Giorgina Pi

Durata: 50 minuti

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