Udine | Teatro Palamostre
18 febbraio 2011 ore  21:00

Edipo Re
da Sofocle a Pasolini

mitico! _ Contatto/Akrópolis

Al termine di Edipo Re, dalle ore 22.30 circa, il pubblico potrà prendere parte all'incontro Edipo Re, memoria, famiglia, identità _a cui parteciperanno Ulderico Pesce e Elena Fabbro (Università di Udine). Conduce l'incontro Angela Felice.

L’infanzia di Edipo, si sa, non è trascorsa alla reggia di Giocasta e Laio. Pochissimo si sa invece degli anni trascorsi in segreto a casa di umili pastori. La ricostruzione dell’Edipo re di Ulderico Pesce si concentra sulla ricostruzione del passato di Edipo e con esso della sua identità. Fra i tanti segni di quella storia, affiora, affascinante, la rievocazione di un’infanzia passata a giocare con i capretti, gli agnelli, i suoni dei campanacci. Incrociando Sofocle con l’Edipo Re di Pasolini, si riscopre la memoria di un atavico mondo pastorale dedito alla transumanza, anche grazie al contributo del coro, qui sviluppato in forma lirica attraverso il canto e il recupero di brani musicali della tradizione popolare arbereshe, grecanica e lucana.

Ulderico Pesce, seguendo le innovative idee estetiche di Anatolij Vassil'ev, suo maestro e fautore di un rigoroso metodo di lavoro sull'attore, mette in scena questo Edipo Re partendo dal testo di Sofocle sino ad inserire brani tratti dalla sceneggiatura dell’Edipo Re di Pasolini.
L’Edipo di Sofocle comincia con la pestilenza che affligge la città. Laio, il re giusto, è morto da tempo, sembra che la memoria di questo re sia in parte svanita ed è solo il ritorno di Creonte da Delfi, mandato proprio da Edipo dall’oracolo per sapere cosa fare per stroncare i mali che hanno invaso Tebe, che riporta l’attenzione su Laio, il re giusto, con la battuta: “Per sconfiggere la morte che sconvolge Tebe si deve trovare l’assassino di Laio.”

Nella messa in scena curata da Ulderico Pesce, viceversa, si inizia dal funerale del re Laio. E’ dalla morte di Laio che inizia il male, dalla sua uccisione avvenuta proprio per mano di Edipo. Con la morte del re Laio viene sconvolto un ordine cosmico dove l’armonia tra uomo, natura e spiritualità era totale, è questo sconvolgimento, provocato inconsapevolmente da Edipo, che porta la tragedia.
La bara del re Laio starà sempre in scena e diventerà il letto dove Giocasta si accoppierà con Edipo, senza sapere che è proprio lei che lo ha generato, la stessa bara rappresenterà il luogo dove il pastore rivelerà ad Edipo la sua vera identità e quindi il suo passato. La bara diventa il simbolo di un passato e di un’identità del quale l’uomo moderno non può fare a meno. Più Edipo dirà di voler vivere nel presente dimenticando il passato e più si avvicinerà tragicamente ad esso.

Canti Arberesh e Grecanici
All’interno dell’Edipo il coro ha prevalentemente un ruolo epico, non partecipa all’azione scenica, non la scatena, la commenta in modo lirico. E allora alcuni brani recitati dal coro sono diventati canti che vanno ad intrecciarsi con altre canzoni e musiche che abbiamo prelevato dalla tradizione arbereshe, grecanica e del mondo pastorale lucano.

www.uldericopesce.it

Immagini