Gente di plastica
Ci sono passioni, argomentazioni, sarcasmo, divertimento nello spettacolo che Pippo Delbono dedica alla gente di plastica. Gente che ha sostituito i desideri del proprio cuore con i finti richiami del sesso, del successo, del lusso, del denaro.
locandinaCi sono passioni, argomentazioni, sarcasmo, divertimento nello spettacolo che Pippo Delbono dedica alla gente di plastica. Gente che ha sostituito i desideri del proprio cuore con i finti richiami del sesso, del successo, del lusso, del denaro. Gente che si ritrova nelle fotografie dei giornali, che passa la vita in tv o ci sta sempre davanti. Dopo aver cercato il teatro nella marginalità dei Barboni, dopo gli schizzi violenti di Guerra e le ferite di Esodo, Delbono ha cambiato registro. Per Gente di plastica ha inventato una passerella di maschere, un album di teatro a fumetti, una colonna sonora estremista, che mette d'accordo Frank Zappa, la disco-dance, Portofino, e poi un grande cuore di fiori rossi, la sfilata di moda intima maschile, il sogno d'amore televisivo, le commedie sentimentali, i prati sintetici. L'incredibile compagnia di interpreti guidata da Delbono colleziona un musical demenziale dove la vita è trasformata in spot. E quel che resta è una notte senza stelle. Starless, cantano i King Crimson mostrando il risvolto di questa vita, il suo lato oscuro, la disperazione in cui sprofondano le parole di Sarah Kane, scrittrice inglese morta a ventott'anni. Forse a lei Pippo Delbono dedica lo spettacolo. Dai suoi ultimi scritti estrae le parole notturne e le immagini senza compromesso che silenziosamente guidano verso le 4 e 48. L'ora in cui – dicono le statistiche - più probabile si fa il suicidio, mentre attorno la sarabanda continua.
Plastic People è il titolo di una canzone di Frank Zappa. In questo spettacolo c'è il mondo ironico e spietato in Zappa, che ho inseguito per anni. Ci sono le parole di Sarah Kane che ho incontrato e amato a poco a poco. C'è lo scendere con lei nel dolore, e forse lo spettacolo è un omaggio a lei. Ci sono stati anche diversi finali. C'è stata la voglia di speranza, e prima, la necessità di coscienza. C'è infine la voglia di ironia, la paura, la confusione, la necessità di aspettare ancora per capire di più. Il tempo forse.
Pippo Delbono






