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Udine | Teatro Zanon
8 marzo 2003 ore  21:00

Gente di plastica

Gente di plastica

Ci sono passioni, argomentazioni, sarcasmo, divertimento nello spettacolo che Pippo Delbono dedica alla gente di plastica. Gente che ha sostituito i desideri del proprio cuore con i finti richiami del sesso, del successo, del lusso, del denaro.

locandina
anno
2003
testo
ideazione e regia Pippo Delbono
interpreti
Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò Enkeleda Cekani, Margherita Clemente, Piero Corso, Pippo Delbono, Lucia Della Ferrera, Fausto Ferraiuolo, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Elena Guerrini, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Maura Monzani, Pepe Robledo
produzione
Compagnia Pippo Delbono - Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana

Ci sono passioni, argomentazioni, sarcasmo, divertimento nello spettacolo che Pippo Delbono dedica alla gente di plastica. Gente che ha sostituito i desideri del proprio cuore con i finti richiami del sesso, del successo, del lusso, del denaro. Gente che si ritrova nelle fotografie dei giornali, che passa la vita in tv o ci sta sempre davanti. Dopo aver cercato il teatro nella marginalità dei Barboni, dopo gli schizzi violenti di Guerra e le ferite di Esodo, Delbono ha cambiato registro. Per Gente di plastica ha inventato una passerella di maschere, un album di teatro a fumetti, una colonna sonora estremista, che mette d'accordo Frank Zappa, la disco-dance, Portofino, e poi un grande cuore di fiori rossi, la sfilata di moda intima maschile, il sogno d'amore televisivo, le commedie sentimentali, i prati sintetici. L'incredibile compagnia di interpreti guidata da Delbono colleziona un musical demenziale dove la vita è trasformata in spot. E quel che resta è una notte senza stelle. Starless, cantano i King Crimson mostrando il risvolto di questa vita, il suo lato oscuro, la disperazione in cui sprofondano le parole di Sarah Kane, scrittrice inglese morta a ventott'anni. Forse a lei Pippo Delbono dedica lo spettacolo. Dai suoi ultimi scritti estrae le parole notturne e le immagini senza compromesso che silenziosamente guidano verso le 4 e 48. L'ora in cui – dicono le statistiche - più probabile si fa il suicidio, mentre attorno la sarabanda continua.

Plastic People è il titolo di una canzone di Frank Zappa. In questo spettacolo c'è il mondo ironico e spietato in Zappa, che ho inseguito per anni. Ci sono le parole di Sarah Kane che ho incontrato e amato a poco a poco. C'è lo scendere con lei nel dolore, e forse lo spettacolo è un omaggio a lei. Ci sono stati anche diversi finali. C'è stata la voglia di speranza, e prima, la necessità di coscienza. C'è infine la voglia di ironia, la paura, la confusione, la necessità di aspettare ancora per capire di più. Il tempo forse.
Pippo Delbono

Immagini