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Udine | Teatro Nuovo Giovanni da Udine
1 ottobre 2002 ore  21:00
2 ottobre 2002 ore  21:00

Questa sera si recita Molière

Questa sera si recita Molière

Paolo Rossi in un altro funambolico tentativo di fare un teatro aperto, in forma di happening popolare, recitato non a un pubblico, ma con e per il pubblico.

locandina
anno
2003
testo
ideato da Paolo Rossi con Maria Consagra e Carlo Giuseppe Gabardini
scritto da Paolo Rossi con Carlo Giuseppe Gabardini
regia
Paolo Rossi
interpreti
Laura Bombonato, Emanuele Dell'Aquila, Rufin Doh Zeyenouin, Valentina Ferrante, Carlo Giuseppe Gabardini, Paolo Rossi, Debora Villa
scene/luci
scene Sergio Tramonti
luci Aldo Solbiati
e...
costumi Elisabetta Gabbioneta
produzione
AGIDI - Paolo Rossi e la Compagnia del Teatro di Rianimazione

Difficile dire qualcosa su Paolo Rossi che non si sappia già (e forse quello che non si sa è bene che resti sconosciuto). Come in ogni suo spettacolo anche nel nuovo Questa sera si recita Molière Rossi è comico e capocomico, attore e presentatore, clown, buttafuori, giullare. E' sempre il Paolo Rossi degli anni passati, jazzista delle battute, ebbro e libero nelle improvvisazioni sul palcoscenico. Ma è anche il Paolo Rossi più recente, che ha maturato una energia istrionica potentissima, capace di pilotare magistralmente i tempi dello spettacolo e le reazioni del pubblico. E' il Rossi che inventa deliri organizzati dentro i quali le storie, le gag, le battute acide o esilaranti trovano il posto giusto, accanto agli interventi estemporanei degli spettatori che salgono sul palco, protagonisti anch'essi in serate ogni volta speciali e irripetibili. Così era in Rabelais e nel Romeo e Giulietta negli scorsi anni. Così è anche in Questa sera si recita Molière, dramma da ridere nel quale Rossi ci invita a scoprire i legami tra la biografia di un autore-attore del Seicento e quella di un attore-autore del Duemila. Ma anche la spericolata somiglianza tra i loro mondi, dove i ciarlatani, gli imbonitori, i venditori di illusioni e di bugie sono gli stessi. Molière, allora, per la verve comica. Molière per la forza dissacratoria. Ma soprattutto Molière per averci abituati a considerare il palcoscenico come specchio dei tanti vizi e delle poche virtù del mondo che vi si riflette.

Nel '600 Molière rubava – attività benemerita e legale in teatro - ai comici italiani, trasformando e camuffando e approfondendo canovacci e idee. Noi oggi andiamo a riprenderci il nostro, ma già che ci siamo, ci riprendiamo anche le sue strepitose variazioni. Saccheggiamo la sua opera e la usiamo come un manuale di teatro per curare, cura di teatro per la vita contro la morte: due tomi di tonificante totale, unguento miracoloso per la sopravvivenza.
Paolo Rossi

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