Udine | Teatro Zanon
1 dicembre 1988
3 dicembre 1988

Non è morto né Flic né Floc

Non è morto né Flic né Floc

«Per scendere da cavallo non importa più esserci saliti. La gente non si chiede più perché e cosa fa, dove va e perché Meucci, potendo, non ha ancora telefonato...» di e con Alessandro Bergonzoni

locandina
anno
1988
testo
di e con Alessandro Bergonzoni
regia
Claudio Calabrò
scene/luci
scene Mauro Bellei

«Non è morto né Flic né Floc e Wolfango dopo la pioggia continua a rotolarsi nella terra. Verdi e Rossini sono facili prede di un anaconda che suona il leclele. Sono i tempi in cui la cronaca e l’attualità non interessano più e la satira politica ha finalmente annoiato tutti e si è suicidata.
Per scendere da cavallo non importa più esserci saliti. La gente non si chiede più perché e cosa fa, dove va e perché Meucci, potendo, non ha ancora telefonato.
Chi ha un nodo alla gola è perché non vuole dimenticarsi di respirare e anche se le condizioni di Silvano Lupo sono buone, lui è morto».
È in questo contesto progeppettiano che si insinua lo spettacolo che si chiama appunto Non è morto né Flic né Floc e che vede come autore-attore Alessandro Bergonzoni e come regista Claudio Calabrò.
La satira di costume se intravista, viene accoltellata in modo cruento. Cruenta è anche però la maniera di raccontare delle storie. Questa ora e passa di spettacolo è un’ora di circumnavigazione dell’immaginario.