Non è morto né Flic né Floc
«Per scendere da cavallo non importa più esserci saliti. La gente non si chiede più perché e cosa fa, dove va e perché Meucci, potendo, non ha ancora telefonato...» di e con Alessandro Bergonzoni
locandina«Non è morto né Flic né Floc e Wolfango dopo la pioggia continua a rotolarsi nella terra. Verdi e Rossini sono facili prede di un anaconda che suona il leclele. Sono i tempi in cui la cronaca e l’attualità non interessano più e la satira politica ha finalmente annoiato tutti e si è suicidata.
Per scendere da cavallo non importa più esserci saliti. La gente non si chiede più perché e cosa fa, dove va e perché Meucci, potendo, non ha ancora telefonato.
Chi ha un nodo alla gola è perché non vuole dimenticarsi di respirare e anche se le condizioni di Silvano Lupo sono buone, lui è morto».
È in questo contesto progeppettiano che si insinua lo spettacolo che si chiama appunto Non è morto né Flic né Floc e che vede come autore-attore Alessandro Bergonzoni e come regista Claudio Calabrò.
La satira di costume se intravista, viene accoltellata in modo cruento. Cruenta è anche però la maniera di raccontare delle storie. Questa ora e passa di spettacolo è un’ora di circumnavigazione dell’immaginario.


