Passaggi d'istanti

Due corpi si agitano, affermano la loro presenza e la loro distanza in un giardino sospeso. Si cercano, si scontrano, si abbandonano, si perdono nel tempo. Fuga di immagini in quadri incompiuti, passaggi d'istanti che si consumano

locandina
anno
1986
testo
Alborghetti, Bianchi, Garella, Soldani (Teatro Stanziale)
regia
Andrea Soldani
interpreti
Tullia Alborghetti, Andreina Garella
scene/luci
scene Angelo Bianchi
produzione
Centro Servizi e Spettacoli di Udine

Dopo i dieci giorni di repliche continuate di Frammenti di Giuseppe Bevilacqua, il progetto "Teatro Stanziale (Invito a Teatro)" prosegue con Passaggi d'istanti di Alberghetti, Bianchi, Garella, Soldani: Anche questa seconda produzione, interamente realizzata a Udine, rimarrà in scena un numero di giorni "sproporzionato" rispetto alle attuali possibilità di frequentazione del pubblico teatrale udinese, con l'evidente obbiettivo, quindi, di ampliare quel pubblico, che non consideriamo "dato"': ma ampliabile, a nuove fasce sociali e generazionali ("invitate" alla prima frequentazione anche da una precisa politica dei prezzi di ingresso). Ma soprattutto anche questa seconda produzione tende alla definizione innanzitutto di una produzione professionistica della e nella nostra regione, secondo modi e tempi coerenti con l'attività di ospitalità del CSS e con la particolare realtà culturale del territorio (che già determina i modi dell'ospitalità).

Il Teatro Stanziale tende, dal punto di vista produttivo, a individuare un nucleo artistico che prospetti una continuità progettuale riferita al territorio (che trovi quindi delle precise motivazioni e stimoli nel lavorare in Friuli-Venezia Giulia), continuità riferita sia alla ricerca teatrale che alla proposizione di quella ricerca in una precisa e caratterizzata realtà culturale. Quella ricerca potrà essere sviluppata, all'interno della stanzialità, "liberamente": dove per ricerca "liberata" si intende quel lavoro che un gruppo può condurre svincolato dai tempi i modi e i limiti della produzione "da circuito" (che deve cioè essere offerta e venduta ai teatri italiani e per questo deve adeguarsi a delle logiche di mercato che ne definiscono spesso a priori limiti e necessarie caratteristiche). Lo spettacolo stanziale non è prodotto per essere "venduto": non ha bisogno di scenografie d'effetto maestoso, di nomi di richiamo nel cast, di testi e autori di moda o di cui ricorre Il centenario di nascita, né di promozione nazionale, di spostamenti di scene e viaggi e permanenze della compagnia In città diverse, per questo permette questa politica dei prezzi, per questo garantisce all'attore un lavoro ''mirato'' e "liberato"; allo spettatore e al territorio un riferimento costante e reciproco con il lavoro teatrale e dell'attore, inteso come "servizio culturale" e come arricchimento di un patrimonio di risorse culturali attive.
Abbiamo conosciuto Tullia Alborghetti e Andreina Garella due anni fa, invitati a vedere il "loro" Ubu Roi vissuto in un appartamento della vecchia Trieste. L'anno seguente abbiamo lavorato insieme alla costruzione delle atmosfere beckettiane di "Contatto Beckett". Quest'anno, Insieme a Bianchi e Soldani cominciano con noi il progetto della stanzialità, aiutandoci nella pratica, a capirne le possibili valenze, le reali possibilità.