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Arteterapia, scrittura creativa, laboratori teatrali e musicali

La sensibilizzazione e un piano di attività rivolte a chi vive la difficile esperienza del carcere sono da anni uno dei capisaldi dell’attività sociale del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, attiva in quattro Case Circondariali della Regione, a Udine, Tolmezzo, Gorizia e Pordenone, in un progetto di ideazione e proposta di attività socio-culturali realizzato con sostegno della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali della Regione Friuli Venezia Giulia.

A Tolmezzo procede fino a fine febbraio il laboratorio teatrale curato dall’attore e volontario Sandro Carpini, un “veterano” dell’esperienza sociale all’interno delle carceri, a Udine e nel carcere carnico.  Il 24 febbraio un piccolo saggio dell’esperienza della Compagnia teatrale della Casa Circondariale di Tolmezzo da lui guidata verrà presentato davanti al pubblico degli altri detenuti, della direzione e degli operatori penitenziari. Si tratta di Strano Bar, un lavoro nato dalle  storie e le improvvisazioni sviluppate assieme agli stessi detenuti. Storie normali, o quasi, abitate da strani personaggi come il poeta che nei momenti di maggiore ispirazione recita poesie del grande Totò, o il vecchietto che scambia il bar per una farmacia, o il fattore che si preoccupa più per il suo pappagallo australiano che per la bellissima moglie, il cameriere che conosce le storie di tutti e si diverte alle spalle di tutti.

In queste stesse settimane proseguono i laboratori e gli spettacoli avviati anche in altre Case circondariali. Da gennaio e per tutto il mese di febbraio, lo scrittore Alberto Garlini “rientra” nella Casa circondariale di Pordenone per le sue lezioni settimanali di scrittura creativa, un’occasione offerta ai detenuti per incanalare la propria energia, attivare il proprio mondo espressivo, comunicare pensieri e il proprio immaginario. Nel carcere di Udine, si è da poco finito di registrare il cd musicale Le evasioni di via Spalato, su testi e musiche composti da alcuni detenuti durante le lezioni del laboratorio di canzone d’autore curato da Pino Roveredo,  coinvolto anche nel carcere di Gorizia. Il 28 febbraio, infine, il teatrino del Rifo entra in via Spalato per presentare il suo spettacolo sulla Costituzione, No, non sono Stato io.

Da quest’anno inoltre, il Progetto si arricchisce anche di un nuovo segmento di azione rivolto a fronteggiare il disagio dei minori: per la prima volta infatti il CSS ha elaborato un intervento concepito in stretta collaborazione con l’Ufficio servizi sociali per minori di Trieste. Si tratta di un progetto ideato con il coinvolgimento dell’associazione artistica Akademeia per la Comunità Il Villaggio del Fanciullo a Opicina, un istituto che ha sotto la sua attenzione adolescenti con problemi di disadattamento e devianza e giovani a disposizione dell’autorità giudiziaria minorile. In queste settimane e fino a giugno, i ragazzi della comunità hanno iniziato a partecipare a CreArte, un laboratorio artistico e di arte terapia diretto dall’artista Raffaella Anzolin. Il laboratorio è considerato un’importante integrazione delle progettualità educative individuali dei minori: l’arte terapia viene infatti considerata un mezzo  efficace attraverso cui i giovani  con problemi di disagio sociale possono imparare ad esprimere le proprie emozioni in una forma creativa e costruttiva. “Adottata in un gruppo – spiega Raffaella Anzolini -  l’arte, con la sua forma di comunicazione non verbale, può aiutare i minori e giovani con disagi e compromissioni anche gravi a far propri concetti fondamentali a loro fino a quel momento molto distanti come il rispetto, il confronto, l’introspezione, la cooperazione, l’adeguamento alle regole, favorendo la socializzazione”.
Al termine del laboratorio CreArte, a giugno, le creazioni artistiche realizzate durante il laboratorio saranno esposte in una mostra aperta al pubblico.