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A dieci anni dal debutto torna sulle ribalte friulane Laris del Teatro Incerto

Diventare ladri in tempo di crisi:
tre amici e il piano per rubare la statua più famosa di Udine.
A dieci anni dal debutto torna a gran richiesta Laris
commedia della trilogia Four/Laris/Dentri del Teatro Incerto.
Cinque repliche per lo spettacolo in lingua friulana:
26 giugno a Camino al Tagliamento, 27 giugno a Cormòns, 2 luglio a Castions di Zoppola, 3 luglio a Sedegliano e 17 luglio a Goricizza di Codroipo.

Diventare ladri in tempo di crisi: tre amici e il piano per rubare la statua più famosa di Udine. Torna sulle scene, in versione “riveduta e corretta” a dieci anni dal debutto sulle ribalte friulane, Laris, commedia in lingua friulana della Trilogia di Four/Laris/Dentri, una terna di spettacoli con la quale l’Incerto ha conquistato le platee del teatro in friulano negli anni Novanta.
La commedia, atto unico scritto e interpretato da Fabiano Fantini, Claudio Moretti ed Elvio Scruzzi, è una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Teatro Incerto e sarà in scena venerdì 26 giugno (ore 21) all’Agriturismo Là di Morson di Camino al Tagliamento (UD) - in caso di pioggia presso il Teatro Comunale - sabato 27 giugno (ore 21) presso il giardino di Palazzo Locatelli di Cormòns (GO) - in caso di pioggia presso la Sala Civica - giovedì 2 luglio (ore 21) nell’ambito della Rassegna Teatro e musica in cortile di Castions di Zoppola (PN), venerdì 3 luglio (ore 21) presso il Curtil Meni Scrus di Sedegliano (UD) e venerdì 17 luglio (ore 21) presso la Corte Bazan di Goricizza di Codroipo (UD).

Laris è la storia di tre amici, tre personaggi pensati e “cuciti addosso” alla  verve e alle caratteristiche sceniche degli attori dell’Incerto. Claudio, Fabiano ed Elvio si ritrovano nei panni di ladri improvvisati che inseguono ingenui sogni di prosperità e ricchezza. Insoddisfatti dell'esistenza che conducono nel loro paese, delusi dal lavoro, incapaci di scelte che possano dare una svolta al quotidiano squallore, i tre si imbarcano infatti nella classica "impresa più grande di loro". Pronti a tutto pur di dare una svolta al proprio squallore quotidiano. Stanchi di affidare tutte le loro speranze di un futuro idilliaco al solo rito settimanale della schedina. Pronti a tutto. Anche a trasformarsi in ladri. Quando infatti, come una meteora, uno degli amici, emigrato in America, torna al Paese, gli altri due, che dal Friuli non si sono mai mossi, vedono in lui la loro ultima spiaggia per un radicale cambiamento. La posta in gioco è molto alta: riuscire a rubare una delle statue simbolo di Udine, la statua di Caco, per poi rivenderla ad un americano credulone come nelle truffe dei film di Totò degli anni ‘50!
Laris si sviluppa come una farsa in friulano dallo sviluppo moderno, capace di "rubare" risate parlando della realtà dei nostri giorni, tenendosi lontano da luoghi comuni e clichè, alla quale il pubblico dei grandi teatri come delle piccole platee di tutto il Friuli ha saputo ritrovarsi e specchiarsi, divertito, sempre con calorosissime accoglienze.

Uno spettacolo tornato oggi più che attuale in questi tempi in cui impazza “il gioco della fortuna”. “Sono rimasto davvero colpito nel sapere che ci sono programmi televisivi, quelli che offrono premi milionari senza richiedere nessuna conoscenza né capacità, che hanno liste di attesa di mesi e mesi. E anche moltissimi friulani sognano di arricchirsi in quei giochi pre o post Tg che farebbero rivoltare nella tomba il professor Gianluigi Marianini, il genio di Lascia o raddoppia? Sono il simbolo di una società schizofrenica, disposta a tutto pur di fare la bella vita come i divi in televisione, senza faticare e giustificando pure gesti al limite della legalità”, dichiara Claudio Moretti.