La versione televisiva de La lungje cene di Nadâl - liberamente ispirato a The Long Christmas Dinner di Thornton Wilder - sarà in onda su RAI 3, nell’ambito della programmazione regionale del Friuli Venezia Giulia, per tre domeniche consecutive a partire da domani domenica 1 marzo, per proseguire domenica 8 marzo e poi domenica 15 marzo sempre alle ore 9.45.
La versione per il piccolo schermo è prodotta da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e RAI sede regionale del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con ARLEF Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane e riprende la versione teatrale de La lungje cene di Nadâl, prodotta da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il sostegno di ERT Ente Regionale Teatrale del FVG, Fondazione CRUP, Provincia di Udine e Provincia di Pordenone.
In scena per La lungje cene di Nadâl alcuni noti interpreti del panorama teatro regionale e italiano: Maria Ariis, Manuel Buttus / Guido Feruglio, Andrea Collavino, Sandra Cosatto, Stefania Carlotta Del Bianco, Fabiano Fantini, Rita Maffei, Riccardo Maranzana, Roberta Sferzi.
Il lavoro è una riscrittura di Paolo Patui che trasforma radicalmente il testo teatrale da cui prende ispirazione, The Long Christmas Dinner, un atto unico del drammaturgo americano Thornton Wilder. Partendo dall’efficacissimo meccanismo narrativo di Wilder, la partitura scenica di Paolo Patui, forte della regia di Gigi Dall’Aglio, stravolgono buona parte della trama americana, creando uno spettacolo sulla storia friulana fra la fine della Grande Guerra e gli anni Ottanta del secolo scorso, e segnata da due terremoti del secolo scorso in Friuli, quello del 1928 e quello del 1976.
In tournée dopo la prima assoluta del 21 dicembre 2007, La lungje cene di Nadâl è una storia di cambiamenti e resistenze agli stessi, fotografata nelle vicende di una famiglia friulana colte in uno dei momenti topici della vita familiare ovvero la cena di natale e il suo ricco immaginario di simboli e ideali.
In una polifonia di parlate - dal friulano contadino all’udinese, dallo sloveno delle Valli del Natisone all’italiano - La lungje cene di Nadâl passa in rassegna una straordinaria serie di eventi che hanno segnato la storia friulana, dal fascismo, alla lotta partigiana, dalle lusinghe titine al piano Marshall, fino ad arrivare alle istanze dell’autonomismo, alle lotte per l’università friulana, negli anni cruciali del passaggio da un Friuli rurale e contadino a uno post contadino. Con cadenze simboliche che fanno coincidere l’ingresso o l’uscita di scena dei tanti personaggi con questi anni cruciali della storia friulana, l’intreccio procede con un ritmo implacabile, brioso, ricco di riferimenti al costume delle varie epoche (dal “baffone” della Birra Moretti alle puntate di Rischiatutto e alle figurine Panini), eventi e personaggi allusivi, simbolici e anche storici (da Primo Carnera all’ingegner Malignani, dai minatori friulani in Belgio alla tragedia del Vajont, fino alla morte di Pier Paolo Pasolini) - portata dopo portata (anche qui registrando la mutazione delle abitudini e dei gusti dei friulani a tavola) - durante un lungo pranzo secolare insaporito da gag e situazioni comiche, momenti di suspense e inattese rivelazioni.
La lungje cene di Nadâl
di Paolo Patui
liberamente ispirato a The Long Christmas Dinner di Thornton Wilder
regia di Gigi Dall’Aglio
con Maria Ariis, Manuel Buttus / Guido Feruglio, Andrea Collavino, Sandra Cosatto, Stefania Carlotta Del Bianco, Fabiano Fantini, Rita Maffei, Riccardo Maranzana, Roberta Sferzi
e al pianoforte Adriana Vasques
scene e costumi Emanuela Dall'Aglio
disegno luci Alberto Bevilacqua
musiche originali Davide Pitis
assistenti alla regia Maddalena Angelini, Camilla Toso
responsabile tecnico Stefano Revelant
tecnico di compagnia Massimo Teruzzi
sartoria Cristina Moret
una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il sostegno di ERT Ente Regionale Teatrale del FVG,
Fondazione CRUP, Provincia di Udine e Provincia di Pordenone
The Long Christmas Dinner è un atto unico di Thornton Wilder del 1931, sorprendente per l’espediente narrativo a cui ricorre per ritrarre tre generazioni di “bravi” borghesi della provincia americana: raccontare le loro storie, senza soluzione di continuità, mentre capifamiglia, padri, madri, nonni e figli siedono e si alternano attorno a una tavola imbandita per il rito della cena di Natale. Una cena lunga quasi un secolo.
La riscrittura scenica di Paolo Patui e la regia di Gigi Dall’Aglio stravolgono ora buona parte della trama americana, creando uno spettacolo sulla storia friulana racchiusa in un lasso di tempo compreso tra i due terremoti del secolo scorso in Friuli, tra il 1928 e il 1976.
Con un cast di attori che ricorderà la coralità e la carica emotiva di spettacoli come I turcs tal Friùl e Bigatis, in una polifonia di parlate, dal friulano contadino all’udinese, all’italiano, La lungje cene di Nadâl passa in rassegna una straordinaria serie di eventi che hanno segnato la storia friulana, dal fascismo, alla lotta partigiana, dalle lusinghe titine al piano Marshall, fino ad arrivare alle istanze dell’autonomismo, alle lotte per l’università friulana, negli anni cruciali del passaggio da un Friuli rurale e contadino a uno post contadino. Con cadenze simboliche che fanno coincidere l’ingresso o l’uscita di scena dei tanti personaggi con questi anni cruciali della storia friulana, l’intreccio procede con un ritmo implacabile, brioso, ricco di personaggi allusivi, simbolici e anche storici - portata dopo portata - durante un lungo pranzo secolare insaporito da gag e situazioni comiche, momenti di suspense e inattese rivelazioni.