Udine, Teatro S.Giorgio
domenica 17 febbraio ore 11

Ospitalità / Europensieri

EUROPENSIERI_ gli incontri 
colazioni filosofiche della domenica mattina
Udine, Teatro S. Giorgio
a cura di Beatrice Bonato

Udine, Teatro S. Giorgio
domenica 17 febbraio 2013, ore 11.00 
OSPITALITÀ
riflessioni filosofiche con Davide Tarizzo
letture di Stefano Rizzardi, Dylan De Michiel, Eleonora Paoletti

da Jürgen Habermas, Saggio sulla costituzione dell’Europa, Pierre Manent, In difesa della nazione. Riflessioni sulla democrazia in Europa, Jutta Limbach, Non c’è un’identità europea
conduce Beatrice Bonato
ingresso libero

Il processo di costruzione dell’Unione europea punta al superamento degli stati nazionali, in direzione di un organismo politico dotato dell’autorità capace di rendere efficaci le misure economiche introdotte sull’onda della crisi. Il passaggio dovrebbe certo avvenire in un quadro democratico, e consentire una più ampia e significativa partecipazione dei cittadini europei alle decisioni che li riguardano. Ma esiste davvero una comunità di cittadini europei? E, se per ora è piuttosto evanescente, come farla uscire dal limbo e accelerarne la formazione? 
Accanto alla ferma fiducia di Jürgen Habermas in un’Europa della cittadinanza democratica, dubbi e incertezze, di diversa natura e radicalità, traspaiono nelle parole degli altri due autori, Jutta Limbach e Pierre Manent, “convocati” al terzo appuntamento di Europensieri. A seguire, l’intervento di Davide Tarizzo, che proporrà un’analisi e una prospettiva originali, partendo dall’invito a un “rallentamento” della corsa all’unificazione e a un supplemento di riflessione. Senza cadere nella trappola del populismo, o della paura del populismo, si suggerisce un inedito modello politico, che tenga in maggior conto la storia dei popoli europei e il loro effettivo sentire. L’Europa si potrebbe concepire non come una nuova entità sovrana, ma come spazio giuridico di ospitalità, dove gli europei possano sentirsi ospiti ovunque, anche se non letteralmente o non ancora cittadini. Uno spazio aperto eventualmente a tutti coloro che ne accettino le regole.

Davide Tarizzo insegna Filosofia Morale all'Università di Salerno e Filosofia Politica all'Università di Napoli “L'Orientale”. É segretario scientifico del programma di dottorato in Filosofia dell'Istituto Italiano di Scienze Umane. Ha curato la traduzione italiana di molti saggi di importanti filosofi contemporanei, tra cui Hannah Arendt, Gilles Deleuze, Ernesto Laclau, Alain Badiou, Stanley Cavell. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Il pensiero libero. La filosofia francese dopo lo strutturalismo (Cortina, 2003), Introduzione a Lacan (Laterza, 2003), Giochi di potere. Sulla paranoia politica (Laterza, 2007), e La vita, un'invenzione recente (Laterza, 2010). Dopo essersi occupato a lungo di filosofia francese contemporanea e di teoria psicoanalitica (Freud e Lacan), sta attualmente scrivendo un libro sulla questione della soggettivazione politica intitolato provvisoriamente Il popolo che manca. La politica moderna e il suo enigma.

Testi tratti e adattati da
Jürgen Habermas
, La crisi dell’Unione Europea alla luce di una costituzionalizzazione del diritto internazionale. Saggio sulla costituzione dell’Europa (2011), in Questa Europa è in crisi, trad. dal tedesco di C. Mainoldi, Laterza, Roma – Bari 2012
Pierre Manent, In difesa della nazione. Riflessioni sulla democrazia in Europa (Gallimard, Paris 2006), trad. dal francese di F. Anghelé, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008
Jutta Limbach,  Es gibt keine europäische Identität,  Frankfurter Allgemeine Zeitung, 26.08.2012 http://www.faz.net/aktuell/feuilleton/debatten/europas-zukunft , trad. di Stefania Cescon



EUROPENSIERI
5 colazioni filosofiche della domenica mattina
un progetto ideato per la 31 stagione di 
Teatro Contatto_Eurovisioni da 
CSS / Società filosofica italiana – sezione FVG
con il sostegno di Banca di Udine
a cura di Beatrice Bonato
ingresso libero

il caffè è offerto dalla illycaffè di Trieste
il dolce assaggio è offerto dal Ristorante Allegria, via Grazzano, Udine

Domeniche mattina con colazione filosofica: è la proposta-novità di questa stagione numero 31 di Teatro Contatto per accompagnare le sue “Eurovisioni”, il percorso di 9 spettacoli ideato per restituire molteplici sguardi “da” e “su” l’Europa  frutto del lavoro di produzione artistica di compagnie selezionate in Italia, Belgio, Inghilterra, Germania, Grecia e Bielorussia. 
Assieme agli universi aperti dalle visioni degli spettacoli, Contatto fa appello alla filosofia e alla sua capacità di elaborazione di pensiero, per suggerire e riflettere sulle diverse idee di Europa che emergono dalle tesi e ricerche dei maggiori pensatori del pensiero Occidentale.

Teatro Contatto lo fa assieme a cinque docenti di filosofia, per cinque domeniche di incontri aperti al pubblico denominati Europensieri, un percorso di approfondimento nato dalla  collaborazione fra CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e la Società Filosofica Italiana- Sezione FVG, con il sostegno di Banca di Udine.

Europensieri, condotti ogni domenica da un diverso filosofo - Giovanni Leghissa , Nicola Gasbarro, Davide Tarizzo, Beatrice Bonato, Raoul Kirchmayr - sono accompagnati  da letture di testi filosofici, antropologici, politici, curate da Stefano Rizzardi,  con la partecipazione delle voci di Rita Maffei, Beatrice De Bellis, Cristina Benedetti, Dylan De Michiel, Giulia De Paoli, da ascoltare degustando una tazza di caffè e un dolce assaggio, gentilmente offerti dalla illycaffé di Trieste e da Ristorante Allegria di Udine.

Il motivo dell’identità europea è una costante nel pensiero moderno e contemporaneo – afferma Beatrice Bonato, curatrice del progetto Eurovisioni
La filosofia si è rispecchiata nella storia europea, nei suoi conflitti, nelle sue battute d’arresto e nelle sue prospettive. E allora, ci siamo chiesti, quante immagini dell’Europa circolano e si sovrappongono oggi, nell’economia, nella politica, nella cultura? Si possono ricondurre a un nucleo comune, rendere coerenti? Nonostante il lungo cammino delle istituzioni comunitarie, l’idea di una nuova Europa non ha ancora contorni definiti e il dibattito sul domani resta acceso”.

I cinque incontri generano ognuno riflessioni a partire da altrettante “parole chiave”: si incomincia il 2 dicembre 2012 con una riflessione su una delle più ricorrenti di questi anni, Crisi (interviene Giovanni Leghissa, Università di Torino) e si prosegue  parlando di Crolli, (13 gennaio 2013 con Nicola Gasbarro, Università di Udine),  Ospitalità, (17 febbraio, con Davide Tarizzo, Università di Napoli), Provocazioni (17 marzo, con Beatrice Bonato, Liceo Copernico, Udine), Sopravvivenze ( 7 aprile, con Raoul Kirchmayr, Università di Trieste).

L’ingresso a Europensieri sarà libero.

info: CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
via Crispi 65  33100 Udine
tel +39 0432 504765
info@cssudine.it



EUROPENSIERI_ gli incontri 
colazioni filosofiche della domenica mattina
Udine, Teatro S. Giorgio
a cura di Beatrice Bonato

Udine, Teatro S. Giorgio
domenica  17 marzo 2013, ore 11.00 
PROVOCAZIONI
riflessioni filosofiche  con Beatrice Bonato
letture di Rita Maffei
da testi di Judith Butler

L’incontro è dedicato a Judith Butler. Vicina al femminismo e alle lotte delle minoranze gay e transgender negli USA, l’autrice ha mostrato come il potere operi attraverso l’imposizione di ruoli e identità sessuali “normali”. I suoi scritti recenti propongono un’etica e una politica capaci non solo di difendere dalla violenza, ma anche di rielaborarla in risposte attive.
Con gli strumenti di analisi del pensiero europeo, Butler lancia alla “vecchia Europa” una serie di provocazioni, provocando nel contempo le sicurezze della società americana.
Beatrice Bonato insegna Storia e Filosofia al Liceo scientifico “N. Copernico” di Udine.


Udine, Teatro S. Giorgio
domenica 7 aprile 2013, ore 11.00
SOPRAVVIVENZE 
riflessioni filosofiche con Raoul Kirchmayr 
letture di Stefano Rizzardi e Giulia De Paoli
da testi di Aby Warburg, Walter Benjamin, Claude Lévi-Strauss

Pensare l’identità europea significa riconoscervi le tracce di una storia di assimilazione, spesso violenta, dell’Altro. Sopravvivenza è il permanere dell’Altro nella forma di un doppio spettrale. Come la figura dell’Indiano d’America, che  ritorna nel discorso filosofico e antropologico sul destino dell’Europa, e che resta estraneo a ciò che caratterizza, fondandola, l’identità europea. Interrogata, quell'immagine ci risponderà con un discorso che saremo in grado di comprendere?

Raoul Kirchmayr è professore a contratto di Estetica all'Università di Trieste.


E in collaborazione con vicino/lontano 2013:

Udine, Teatro S. Giorgio
domenica 12 maggio 2013, ore 11.00 
ISTRUIRE EDUCARE TRASMETTERE
riflessioni filosofiche con Mauro Ceruti
letture di Rita Maffei e Stefano Rizzardi 
da testi di Friedrich Nietzsche, Martha C. Nussbaum, Edgar Morin, Mauro Ceruti, Peter Sloterdijk, Hannah Arendt
conduce Beatrice Bonato
ingresso libero

Il futuro dell’Europa si giocherà in modo decisivo sul terreno dell’educazione, in una partita a cui saranno chiamate le istituzioni scolastiche e universitarie. Da tempo i documenti europei insistono sull'urgenza di rinnovare programmi e metodi in vista delle sfide da affrontare nella competizione planetaria. I giovani dovranno apprendere, si sostiene, fondamentali competenze comuni in tutta l’Unione, da spendere in un mercato del lavoro esigente e flessibile. Se questa è la prospettiva, può sembrare una perdita di tempo dedicarsi a studiare discipline scarsamente utilizzabili e difficilmente omologabili come quelle umanistiche. Perché trasmettere un patrimonio di idee, immagini, lingue, destinate forse a diventare un lusso per pochi amanti del passato? Il mito dell’innovazione continua non lascia in effetti molto spazio alla riflessione sul nesso fra istruzione, educazione, trasmissione culturale. 
Ma l’identità culturale europea non consiste proprio nella pluralità delle sue diverse tradizioni? Puntando alla standardizzazione non si rischia allora di distruggerla? 
Eppure esistono paradigmi diversi, fortemente progressivi senza essere appiattiti sulle logiche tecno-economiche. Il più influente è oggi il pensiero della complessità, orientato a riunificare in una nuova cornice saperi scientifici e umanistici e a valorizzarne  tanto i legami quanto le ricchezze peculiari.

Mauro Ceruti è Professore Ordinario di Filosofia della Scienza all'Università di Bergamo.
Ha introdotto in Italia l’epistemologia della complessità. È stato membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e Presidente della commissione del Ministero della Pubblica Istruzione per l'elaborazione delle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione. 
Ha svolto attività di ricerca presso la Facoltà di Psicologia e Scienze dell'Educazione di Ginevra fondata da Jean Piaget e allora presieduta da Alberto Munari, e presso il Centro di Studi Transdisciplinari (CETSAP) di Parigi diretto da Edgar Morin. Tra i suoi numerosi libri: La sfida della complessità (a cura di, con G. Bocchi, Feltrinelli, 1985, 2° ed. B. Mondadori, 2007), Il vincolo e la possibilità (Feltrinelli, 1986, 2° ed. Cortina, 2009), La danza che crea. Evoluzione e cognizione nell'epistemologia genetica (Feltrinelli, 1989), Evoluzione senza fondamenti (Laterza, 1995), L’Europa nell'era planetaria (con G. Bocchi ed E. Morin, Sperling & Kupfer, 1991), Le radici prime dell’Europa. Gli intrecci genetici, linguistici, storici (con G. Bocchi, B. Mondadori, 2001), Educazione e globalizzazione (Cortina, 2004), La nostra Europa (con E. Morin, Cortina, 2013).

Testi tratti da
F. Nietzsche, Sull'avvenire delle nostre scuole (1872), trad. di G. Colli, Adelphi, Milano 2006
M.C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica (2010), trad. di R. Falcioni, il Mulino, Bologna 2011
E. Morin, La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero (1999), trad. di S. Lazzari, Cortina, Milano 2000
E. Morin, M. Ceruti, La nostra Europa, Cortina, Milano 2013
P. Sloterdijk, Devi cambiare la tua vita. Sull'antropotecnica (2009), trad. di S. Franchini, Cortina, Milano 2010
H. Arendt, Tra passato e futuro (1954), trad. di T. Gargiulo, Garzanti, Milano 1999

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