Teatro S. Giorgio
17 aprile 2007 Udine, ore 21
17 APRILE 2007, ORE 21 >UDINE, TEATRO S. GIORGIO
ingresso libero
MARTIRIO E JIHAD
incontro con
FARHAD KHOSROKHAVAR
moderatore Marco Pacini
Negli ultimi anni, l’islamismo radicale si manifesta attraverso il martirio che vede morire per la causa un elevato numero di persone. Cosa spinge questi candidati volontari alla morte sacra? E chi sono questi nuovi martiri? Giovani diseredati esclusi dai benefici della modernità, che vivono una condizione di alienazione, o una minoranza di immigrati che si trovano nel cuore stesso dell’Occidente e fanno parte di nuove classi medie sospese tra Oriente e Occidente? A quale delle due categorie appartengono i piloti suicidi del World Trade Center?
Questa serie di cruciali interrogativi, sempre di enorme attualità, sono al centro di un incontro con Farhad Khosrokhavar, il sociologo e islamista di origine iraniana che ha più riflettuto sul “nuovo martirio” come forma di attivismo politico-religioso non più circoscritto al Medioriente, ma ormai ampiamente deterritorializzato. L’incontro con il pubblico udinese si svolge al Teatro S. Giorgio di Udine nell’ambito degli incontri ideati e promossi dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e dall’Associazione vicino/lontano per approfondire i temi della XXV stagione di Teatro Contatto - La paura e il coraggio. Modera l’incontro e conduce il dialogo con il pubblico Marco Pacini scrittore, giornalista e direttore di Vicino/lontano.
Come Direttore di ricerca alla Scuola Superiore di Scienze Sociali di Parigi Khosrokhavar si è a lungo occupato in questi anni di analizzare il manifestarsi crescente di una particolare forma di “coraggio” estremo e distruttivo: quello delle pratiche suicide portate a compimento con assurda abnegazione da giovani estremisti islamici.
Le teorie e le riflessioni di Khosrokhavar, nato a Teheran ma residente in Francia e noto in Italia per il suo saggio I nuovi martiri di Allah (Bruno Mondadori, 2003), prendono le mosse da un’accurata analisi dei risultati ottenuti da una ricerca sociologica svolta tra Iran e Europa (in particolare in Francia). In essa, Khosrokhavar rileva come i nuovi movimenti correlati alla Jihad abbiano perso la loro dimensione patriottica, che affondava le radici nel territorio, nella nazione, in un popolo, per divenire “transnazionale”, sfumando i confini e divenendo un fenomeno molto più destabilizzante. Da una forma di martirio “storico”, “per pochi eletti santi”, per lo più di tradizione sciita, il nuovo martirio è diventato una aspirazione molto più allargata, soprattutto fra i giovani islamici, e che può accomunare “transnazionalmente” giovani di origine algerina, sunnita, palestinese, egiziana, afghana o della Penisola arabica. “Essenziale nella motivazione di queste persone – spiega Khosrokhavar – è il senso di impossibilità di vivere in modo degno in questo mondo dominato dalle potenze del male. Il sacrificio è dunque la sola via di uscita e se stessi e per tutti coloro che è necessario trascinare nella morte perché complici delle potenze del male, per anticipare l’Eternità e realizzare l’Apocalisse”. Elemento di novità è inoltre il diffondersi di questo genere di nuovi martiri nel cuore stesso dell’Occidente e che si va ad aggiungere ai giovani diseredati esclusi dai benefici della modernità, dai giovani oppressi di tutte le zone calde di povertà, guerra e conflitti del mondo. “Mentre infatti la schiacciante maggioranza dei mussulmani immigrati o stabilitisi in Occidente si integra e finisce per sposare tranquillamente lo stile di vita della società in cui si trova – aggiunge Khosrokhavar – c’è una minoranza che vi si stacca, preoccupata per la propria identità e oppressa dal sentimento di dominio politico e culturale di una superpotenza che occupa la Terra santa dell’Islam o appoggia potenze egemoniche in lotta contro i mussulmani”.
Farhad Khosrokhavar, sociologo, nato a Teheran ma residente in Francia, è direttore di ricerca all’École des Hautes en Sciences Sociales di Parigi. Studioso dell’Iran e dell’Islam, di recente ha pubblicato L’Islam des jeunes (Flammarion, Parigi 1997), una ricerca sul ritorno all’islam dei giovani maghrebini residenti in Francia; L’Instance du sacré (Cerf, Parigi 2001). In Italia è noto per il suo saggio I nuovi martiri di Allah (Bruno Mondadori, 2003).
XXV Stagione Teatro Contatto 06_07
LA PAURA E IL CORAGGIO – INCONTRI
un progetto a cura di
CSS TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE DEL FVG
ASSOCIAZIONE CULTURALE VICINO/LONTANO
coordinamento incontri MARCO PACINI
info: CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
tel. 0432.504765 – info@cssudine.it
Associazione Vicino/Lontano
tel. 0432.287171 – www.vicinolontano.it