Ecole des Maîtres 1995

ECOLE DES MAÎTRES 1995
corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale
diretto da Franco Quadri

IV EDIZIONE: 10 maggio - 30 giugno 1995


Alfredo Arias, Dario Fo, Anatolij Vasil’ev
 
BELGIO Bruxelles, 10 - 12 maggio 1995
stage Copi: uno sguardo sulla nostra contemporaneità. Analisi e montaggio di brani di due testi di Copi in versi e rime (Le scale del Sacro Cuore e Cachafaz): due immagini del mondo dove trasgressione sessuale, ribellismo anarchico e utopia si incontrano sotto il segno del comico, svariando tra parodie de gran teatro francese e dei rapsòdi argentini.
maestro Alfredo Arias
assistente Susana Lastreto

ITALIA Firenze, 1 - 11 giugno 1995
stage Manuale minimo dell’attore : un viaggio nella Commedia dell’Arte tra storia e contemporaneità, col supporto delle maschere di Donato Sartori e di documenti audio-visivi del lavoro e del teatro di Dario Fo e Franca Rame.
maestro Dario Fo
assistente Arturo Corso

ITALIA Fagagna (Udine) / 19 - 30 giugno 1995
stage Strutture ludiche. Analisi dell’azione e gioco con l’azione. Menone e Ione di Platone. Un lavoro sull’azione drammatica intesa come conflitto di Weltanschauung, vissuta come un gioco tra due o più persone nell’ambito di un testo in cui i personaggi sono ridotti a funzioni dialettiche e lasciano il massimo spazio alla creatività e alla fantasia dell’attore.
maestro Anatolij Vasil’ev
assistenti Alessio Bergamo, Oksana Bobrovic

allievi
Simona Arrighi (Italia), Rachid Benbouchta (Francia), Lula Bery (Belgio), Patrick Blauwart (Belgio), Fabrice Dierx-Bernard (Francia), Aurelie Eltvedt (Francia), Pietro Faiella (Italia), Vito Favata (Italia), Sylvie Fedensieu (Francia), Valentine Herenschmidt (Francia), Sandrine Laroche (Belgio), Sandro Mabellini (Italia), Paola Maccario (Italia), Natalia Magni (Italia), Manuela Mandracchia (Italia), Fabio Marceddu (Italia), Helene Medigue (Francia), Antonello Mescrino (Italia), Alessandro Militello (Italia), Sonia Pastecchia (Belgio), Anne Rejony (Francia), Nathalie Rjewski (Belgio), Anne-Frederique Sacre (Belgio), Bianca Tonello (Italia), Bernard Van Den Bossche (Belgio), Ludovic Van Dorm (Francia), Laurence Vielle (Belgio), Francois Vincentelli (Francia), Ingrid Von Wantoch Rekowski (Belgio), Massimo Zordan (Italia)

promosso e organizzato da:
ETI – Ente Teatrale Italiano, Centro Servizi e Spettacoli di Udine
in collaborazione con:
CREPA – Centre de Recherche et d’Expérimentation en Pédagogie Artistique (Belgio), Académie  Expérimentale des Théâtres (Francia)

C’è sempre un concetto di pluralità alla base dell’Ecole des Maîtres: nelle sedi di lavoro, nelle nazionalità degli allievi e dei maestri, nelle materie e nelle tecniche d’insegnamento proposte. L’Europa ci tiene a riconoscere e a sommare le molte facce delle specifiche diversità; e la formazione dei giovani europei non può essere omologata, tanto più nel caso del teatro, un modo di espressione e di comunicazione che si serve della dialettica per servire la dialettica. Sotto forma di viaggio nello spazio e nel tempo e di confronto si sviluppa anche questa edizione, che non ignora il patrimonio incamerato nelle precedenti, sul punto di essere fissato e trasmesso a più vasto pubblico con la prossima pubblicazione degli atti. Alle case già sperimentate di Udine (nella vicina Fagagna) e di Bruxelles (stavolta sulla via di Charleroi) si aggiunge oggi una sede storica a Firenze, dove anche la riscoperta delle segrete di un teatro come La Pergola con le sue antiche attrezzerie si propone come materia d’insegnamento. Come già in passato gli allievi arriveranno dai due paesi ospitanti e dalla Francia, mentre i corsi svarieranno verso il comico con maggior determinazione che in precedenza. La scrittura trasgressiva di Copi è all’esame nelle lezioni (e nello spettacolo-saggio) di Alfredo Arias, connazionale per nascita ed esilio del grande disegnatore: nei due testi scelti, concepiti in francese e in spagnolo, la visualizzazione delle immagini e il sarcasmo linguistico assumono ugual peso, e si trovano amalgamati sotto una forma in versi e rime che ammicca spiritosamente ai classici. Anche per un caposcuola come Dario Fo la tradizione è un punto di partenza per nuovi percorsi, che s’innestano in questo caso sulla Commedia dell’Arte, soffermandosi sull’uso delle maschere, ma anche sullo studio documentato di altri spettacoli e dimostrazioni. Con Anatolij Vasil’ev ci si sposta sulle fonti del dialogo, con lo studio dell’espressione pura in Platone, che è anche alla base del metodo in via di elaborazione nella sua scuola e nel contatto con altre scuole, in questi anni di lavoro senza rappresentazione. Con lui l’Ecole si ricollega ai suoi inizi, quando il maestro russo raccontava proprio a Bruxelles i rapporti delle sue concezioni espressive coi misteri della psiche: anche questo è un modo per misurare il cammino che la scena continua a percorrere e il mostro lavoro di scavo ad analizzare.
Franco Quadri

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