Cervignano | Teatro Pasolini
14 gennaio 2008
15 gennaio 2008

Fate la faccia feroce

Uno sguardo candido e fresco sui ricordi, i giochi e le fantasie di un’infanzia marocchina. Un avventuroso viaggio alla scoperta di Aisha Kandisha e di altri piccoli spiriti o mostri, a volte buoni, a volte cattivi, che popolano i sogni dei bambini.

locandina
anno
2008
testo
Amal Oursana e Samir Oursana
interpreti
Dushinke Ruwan Samarawikrama, Muna Mussie
musiche
eseguite in scena da Antonio Lore
produzione
progetto ÀïshA (Modena – Marocco)

Uno sguardo candido e fresco sui ricordi, i giochi e le fantasie di un’infanzia marocchina. Un avventuroso viaggio alla scoperta di Aisha Kandisha e di altri piccoli spiriti o mostri, a volte buoni, a volte cattivi, che popolano i sogni dei bambini.
Dice Amal Oursana, autrice dello spettacolo:

“Il sogno è all'inizio del viaggio. È nel sogno che incontriamo i mostri della nostra infanzia, che ce li ricordiamo, straordinari combattimenti tra creature mostruose. Il nostro sguardo sul Marocco è vergine, la nostra memoria no. Aisha Kandishas, il Ghoul, Bouoo sono i mostri con cui siamo cresciuti, immaginandoceli nel buio della notte quando si spegne la luce. Il mostro della notte ha una faccia che puoi solo immaginare. Ha una natura ambigua: è un mostro ma anche un tesoro, nemico e complice. Rapisce gli uomini erranti che hanno l'orgoglio del viaggio. Rapisce gli uomini più folli. Quelli che spariscono per giorni dopo una forte delusione. Il nome Kandisha viene dall’espressione mkandsha (portatrice di una smorfia). Alle donne si chiede infatti: Come mai sei così mkandsha?”

La compagnia progetto ÀïshA è composta da Amal e Samir Oursana, fratello e sorella marocchini che ora vivono in Italia e ha preso vita quattro anni fa, a Modena, con il sostegno del Centro Stranieri del Comune di Modena e del Circolo Multietnico Milinda. Composta per lo più da giovani immigrati maghrebini arrivati bambini in Italia, al seguito dei genitori, la compagnia indaga con un linguaggio personale la realtà della “seconda generazione”, il difficile e creativo equilibrio fra due culture, quella araba/musulmana e quella occidentale. Con lo spettacolo Arrabat la compagnia ha ricevuto una segnalazione speciale al Premio Scenario 2003.

durata: 1 ora
età consigliata : 6 - 8 anni
linguaggio: teatro d’attore

www.progettoaisha.com