Cervignano | Teatro Pasolini
9 marzo 2011 ore  21.00

Pasticceri - Io e mio fratello Roberto

locandina
anno
2010
testo
Roberto Abbiati e Leonardo Capuano
regia
assistente alla regia Elena Tedde
interpreti
Roberto Abbiati e Leonardo Capuano
e...
tecnica Alessandro Calabrese – Luca Salata
produzione
Benvenuti srl
in coproduzione con Armunia e il Carro di Jan

Ambientato in un piccolo laboratorio di pasticceria gestito fianco a fianco da due fratelli che ne hanno fatto il loro microcosmo a baluardo dai tormenti della vita, Pasticceri – Io e mio fratello Roberto è una tenera, esilarante, sorprendente variazione del Cyrano de Bergerac, poeta poco aitante e seduttore per interposta bellezza.

Due fratelli gemelli.
Uno ha i baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no e parla bello sciolto. Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna, l’altro conosce la poesia, i poeti, i loro versi e li dice come chi non ha altro modo per parlare.
Il laboratorio di pasticceria è la loro casa.
Il mondo si è fermato alle quattro di mattina. Cioccolata fusa, pasta sfoglia leggera come piuma, pan di Spagna, meringhe come neve, frittura araba, torta russa, biscotto alle mandorle e bavarese: tutto si muove, vola, danza e la notte si infila dappertutto.
Due fratelli gemelli che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare, se non in pasticceria? Uno spettacolo che preannuncia una “dolce” sorpresa per il pubblico e un finale finalmente ribaltato in happy end, a favore di Cyrano, anche con l'aiuto di una scorpacciata di creme, torte e bigné miscelate, impastate e cucinate davvero sul palco e offerte poi al pubblico al termine dello spettacolo.

Un bignè di spettacolo, gustoso e fragrante. Una storia piccina piccina, raccontata fra le quattro mura – ricreate – di un laboratorio di pasticceria, dove due fratelli si palleggiano versi di Rostand e pan di Spagna, infatuazioni reciproche per belle avventrici e spruzzi di crema. (...) Abbiati e Capuano sono pasticceri di un teatro leggero e a bassa voce, entrano ed escono dal testo, mescolando con mano divertita brani colti e sbaffi di intimità domestica. Un duetto di anime semplici, la riscoperta di un teatro che nel suo fare fisico ritrova freschezza.
Rossella Battisti, l’Unità

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