Cervignano | Teatro Pasolini
1 novembre 2010 ore  21.00

Il Mistero Buffo di Dario Fo (ps: nell’umile versione pop)

locandina
anno
2010
testo
Paolo Rossi
riduzione e adattamento di Paolo Rossi e Carolina De La Calle Casanova
regia
Carolina De La Calle Casanova
interpreti
Paolo Rossi
con la partecipazione straordinaria di Lucia Vasini
musiche
composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila
produzione
La Corte Ospitale - Compagnia del Teatro Popolare
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber

Paolo Rossi, giullare dei nostri giorni inaugura la stagione numero 14, con una strepitosa “umile versione pop” del Mistero Buffo, il capolavoro che contribuì ad assegnare il Nobel per la Letteratura 1997 al suo autore e interprete, Dario Fo.
Mistero buffo è un insieme di monologhi incentrati sul grammelot, una lingua inventata nella quale riecheggiano sonorità dialettali del Nord Italia e che contribuisce a riprodurre lo stile irriverente delle messe in scena dei giullari e dei cantastorie medioevali. Dario Fo attualizza così la figura del giullare, interprete dei malumori del popolo e rilegge in chiave buffonesca i misteri religiosi rovesciando il punto di vista di chi ascolta e denunciando così le mistificazioni di avvenimenti storici e letterari che si sono succedute nel corso dei secoli.
Il comico monfalconese rivisita e aggiorna i misteri di Fo, per una nuova e gloriosa pagina del suo Teatro Popolare, un teatro che vuole “rianimare” le coscienze, giocare con il pubblico, improvvisare, senza mai perdere di vista la lezione dei classici e della tradizione.

“Questo mio Mistero Buffo (che non è mio, ma a tutti ormai appartiene) vuole essere un omaggio al mio maestro Dario Fo, e, nella mia umile versione pop, alla strada, che tuttora io frequento.
Non potendo Dario né imitarlo né copiarlo, né fingere, d'essere altro da me, sarà un viaggio che spero con le repliche il pubblico migliori, così come fece, mi disse Dario, con il suo Mistero.
Essendo questo mio lavoro anche frutto della mia ricerca sul nuovo Teatro Popolare, metto questo spettacolo finora a disposizione di chi ancora sogna, lotta e ha voglia di cambiare”. Paolo Rossi

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