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Udine | Teatro S. Giorgio
22 marzo 2002 ore  21:00
23 marzo 2002 ore  21:00

Natura morta in un fosso

La sfida di Paravidino è raccontare questa storia con la tecnica del monologo, anzi, dei monologhi: uno per ciascuno dei personaggi implicati. A tutti, in un labirinto scabroso di supposizioni e azioni, dà voce Fausto Russo Alesi, guidato dalla mano registica di Serena Sinigaglia.

locandina
anno
2002
testo
Fausto Paravidino
regia
Serena Sinigaglia
interpreti
Fausto Russo Alesi
scene/luci
scene di Nicolas Bovey
produzione
A.T.I.R. / Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca

Un albero con appallottolata contro una Golf, e la stradale che non vede l'ora di farla portare via. Un ragazzo sotto shock che parla a raffica, ma non dice niente. Un fosso con dentro un corpo che aspetta il medico legale. Ragazza bianca morta nuda in un fosso. Da un fattaccio di cronaca prende il via l'avvincente thriller di Fausto Paravidino: un occhio alle pagine dei giornali e l'altro a certi classici del cinema poliziesco. L'insanguinato copione è un nuovo eccellente esempio delle doti di questo giovane drammaturgo italiano, che per il Premio Candoni Arta Terme aveva già scritto La malattia della famiglia M., e si cimenta ora con la suspense di un caso criminale. Un maledetto imbroglio per il poliziotto chiamato a risolverlo, ma anche per tutti quelli che vi sono invischiati: i balordi che spacciano, le prostitute sulla tangenziale, i genitori della vittima, gli inquirenti, i testimoni. La sfida di Paravidino è raccontare questa storia con la tecnica del monologo, anzi, dei monologhi: uno per ciascuno dei personaggi implicati. A tutti, in un labirinto scabroso di supposizioni e azioni, dà voce Fausto Russo Alesi, protagonista anche del Gabbiano, il progetto di Eimuntas Nekrosius per gli attori dell'Ecole des Maitres, e qui guidato dalla mano registica di Serena Sinigaglia. Un eccitante triangolo di talenti alle prese con piste false, inoppugnabili indizi, sorprendenti rivelazioni.

Sono le quattro del mattino, la mia morticina me la passano i tg del pranzo, e io devo dare un nome all'assassino prima dei tg della cena, se no l'Italia ci dorme su, i giornali ci lavorano su, dopodomani è in prima pagina, e in due giorni ho qui più giornalisti che testimoni.

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