Udine | Teatro S. Giorgio
11 aprile 1996
13 aprile 1996

CONTATTO COMICO
La cavatina di Figaro

Dopo vent’anni il Teatro Ingenuo riporta in Friuli la storiella del tenore Visenzio che voleva cantare la celebre cavatina di Figaro raccontata da tre pagliacci.

locandina
anno
1996
testo
di e con Ferruccio Cainero, Giovanni De Lucia, Giovanni Visentin
produzione
Teatro Ingenuo

Vent’anni dopo tornano.., come in una pagina di Dumas o in una scena del “Grande freddo”. I friulani tornano sempre, anche se - diceva Pasolini - “essi lontàns a vai, Friûl, essi scunussùs”. Alla sorte non sfuggono i tre udinesi del Teatro Ingenuo: Ferruccio Cainero, Giovanni De Lucia e Giovanni Visentin.
Cominciarono negli anni ‘70: tempi di liceo, assemblee, terremoto, baraccopoli, con la speranza di veder nascere una coscienza popolare e democratica. Nel fervore venne alla luce anche il loro Teatro Ingenuo che affrontò la grande città con La cavatina di Figaro: teatro povero, elementare - scriveva sulla “Repubblica” Ugo Volli - ma con moltissima tecnica, ricca di sviluppi e di citazioni. I tre “pagliacci” recitavano la storiella del tenore Visenzio che voleva cantare la celebre cavatina di Figaro, senza orchestra, senza rete, mentre arrivavano a disturbarlo due strani figuri... E si rideva, riflettendo, secondo la migliore tradizione clownesca. Il trio poi si divise, come può succedere nelle storie migliori: Visentin da una parte a Roma con il cinema e il teatro; De Lucia e Cainero invece proseguendo sotto la bandiera del Teatro Ingenuo, esportata con successo in Germania, Austria e Svizzera. Ora, dunque, rieccoli, con la cavatina, il loro cavallo di battaglia degli inizi, ma anche sulla scia di piccole grandi sensazioni con le quali i tre hanno riconquistato il pubblico friulano: Visentin con lo stupendo ruolo del ‘predi”, nei Turcs di De Capitani; De Lucia e Cainero con uno spettacolo in una magica serata sotto le stelle di Villacaccia.