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Udine | Parco ATM
14 ottobre 1993
31 ottobre 1993

Fantastica visione Vision fantastique

Fantastica visione Vision fantastique

La Fantastica Visione parla di un ciclo di distruzione a cui ora va incontro ogni comunità umana, per effetto di un consumo radicale che non lascia riserve e che è dunque destinato a doversi nutrire degli stessi consumatori

locandina
anno
1993
testo
Giuliano Scabia
traduzione per la versione francese Carine Nélissen
regia
ideazione e regia Alessandro Marinuzzi
collaborazione al progetto e alla regia Letizia Pellizzari Gusella
interpreti
Emanuele Carucci Viterbi, Jean François Politzer, Rita Maffei
scene/luci
scene Andrea Stanisci
luci Alberto Bevilacqua
musiche
Paolo Terni
assistente alle musiche Patrizia Troiani
e...
costumi e burattini Andrea Stanisci
produzione
Centro Servizi e Spettacoli di Udine, Comune di Udine, Solari Udine Spa, in coproduzione con L'Abattoir - Centre Régional de Créations Européennes de Chalon-sur-Saône

Fantastica visione comincia con la discesa del Teatro Vagante.
"C'è un mistero che bisogna svelare: il paese dove l'azione si svolge è ricco, a Nord, verso l'Europa. E' circondato, come ogni paese e ogni città, da una fascia di terreno coperta dai rottami delle macchine e di tutti gli oggetti che ogni cittadino, ogni negozio e ogni fabbrica accumulano ogni giorno. La fascia dei rottami (che è là dove vivono i rottamatt) giace intorno a ogni luogo abitato (anche intorno alla Fantastica visione), come le mura nelle città e nei paesi del medio evo. Vicina, o contigua, c'è la grande città. Ma quale città? E' la città che cresce sempre (Babel? Babylon?), formata da antichi centri e da sobborghi nuovi, paesi e paesi che si uniscono a formare un unico agglomerato, in moto soprattutto nei margini: sistole e diastole".
Un meraviglioso Macellaio fornisce il suo paese, anche in tempi di carestia, della migliore carne della regione, e forse del mondo. Tra i suoi clienti la Madre ha una bellezza un po' sfiorita, che sempre più si esalta e deforma col procedere degli avvenimenti - ha moltissimi nomi - non ha mai commesso adulterio - quante volte ha sognato il Macellaio: come un liberatore.
Il sogno di una storia.

Grazie alla coproduzione tra il Centro Servizi e Spettacoli di Udine, in collaborazione con l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico", e L'Abattoir, Centro Regionale di Creazioni Europee, Alessandro Marinuzzi, regista italiano, risiede a Chalon-sur-Saone dal 4 gennaio al 4 marzo 1993, progettando e dirigendo Fantastica Visione Vision Fantastique, di Giuliano Scabia, che in questa occasione viene rappresentata per la prima volta in francese. Per l'occasione dodici persone sono state scelte tra i sessanta interessati allo stage di preparazione allo spettacolo. Il progetto di coproduzione italo-francese prevede nel suo sviluppo un secondo originale allestimento dedicato alla città di Udine, in un nuovo spazio e con un gruppo nuovo di partecipanti della Regione, e rappresenta un nuovo momento della collaborazione tra il Centro Servizi e Spettacoli di Udine e Alessandro Marinuzzi iniziata nella Stagione 1989-1990 con la messa in scena dell'Aminta di Torquato Tasso e, nella stagione successiva, de L'Aumento di Georges Perec (coprodotto con il Festival di Asti Teatro).

Immagini

foto di Paolo Rapalino