Zeitnot (serve tempo)
Decidendo di realizzare uno spettacolo a partire dalla sceneggiatura del film Il Settimo Sigillo, il Piccolo Teatro di Pontedera ha scelto di confrontarsi con un «teatro» che tenga cento dei risultati narrativi ottenuti dal cinema.
locandinasceneggiatura per il teatro in venti scene di Ferdinando Taviani
luci Juray Saleri
amichevole consulenza magica del prof. Bustric
Decidendo di realizzare uno spettacolo a partire dalla sceneggiatura del film Il Settimo Sigillo, il Piccolo Teatro di Pontedera ha scelto di confrontarsi con un «teatro» che tenga cento dei risultati narrativi ottenuti dal cinema. Così è stato definito lo spettacolo: «una sperimentazione di teatro dopo il cinema». E ancora possibile oggi mettere in scena la struttura narrativa di uno spettacolo tenendo conto esclusivamente della «letteratura teatrale» cioè dei testi scritti per il teatro?
Questa ricerca di nuove strade prosegue con la collaborazione di F. Taviani, che firma la sceneggiatura dello spettacolo. Questa deriverà dalla trascrizione di 2 testi di lngmar Bergman: l’originaria opera teatrale Pittura su legno e la successiva sceneggiatura per il film, realizzato nel 1959, Il Settimo Sigillo. Il gruppo si confronterà così con un testo derivante da due concezioni drammaturgiche diverse, quella teatrale e quella cinematografica, due linguaggi che nelle esperienze recenti tendono sempre più a mescolarsi e a confondersi.
Il Settimo Sigillo, una storia ambientata nel Medio Evo che quando fu scritta rispondeva alle inquietudini realmente presenti nell’Europa della seconda metà degli anni 50, può acquistare oggi altre risonanze di estrema attualità, una delle quali, ad esempio, il problema del dubbio tra l’abbandono della lotta per una fede che non offre più possibilità di «redenzione» e la chiarezza della ragione che finisce per isterilire chi la pratica come unico strumento di azione sulla realtà.
Il Piccolo Teatro di Pontedera nasce nel 1958 come una filodrammatica che interpreta un repertorio tradizionale. Nel 1968, dopo l’incontro con il Living Theatre, molti dei vecchi membri lasciano il gruppo che inizia una nuova ricerca e che produrrà lo spettacolo Frammenti.
Nel 1972 un altro gruppo straniero entra nella storia del Piccolo Teatro di Pontedera: l’Odin Teatret di Holstebro (Danimarca). Dal confronto con l’Odin inizia per il Piccolo Teatro un lavoro quotidiano sull’arte dell’attore e così si costituisce il «Laboratorio di Sperimentazione e Ricerca Teatrale». Nel 1974 il Piccolo propone al Comune e all’Arci di creare il «Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale» che diverrà punto di ricerca e di formazione per operatori teatrali e che svilupperà autonomamente una linea di ricerca sugli aspetti antropologici del Teatro. Mentre il Centro svolge la propria attività, il Piccolo elabora all’interno una propria metodologia utilizzando anche le diverse esperienze che passano durante questi anni a Pontedera (Odin Teatret Danimarca, Teater Laboratorium Wroclaw, Polonia, Bread and Puppet Theatre - U.S.A.; Yves Lebroton (Francia); lo scultore Donato Sartori; i Clowns Colombaioni; Hidas Kanze del Teatro Nô (Giappone); Made Banden (Indonesia); Krislmam Nambudiri (India); Augusto Boal (Brasile); Yoschi Oida (del C.I.R.T. diretto da Peter Brook). Negli anni successivi il gruppo aumenta la propria capacità produttiva, e vengono così allestiti Arme e Santo, Pepè e il Principe, Bravure e Smarrimenti del Capitano e Trappola». Nel 1979 al Festival delle Nazioni di Amburgo viene presentato Vestitions d’antan dedicato al guardaroba di Eleonora Duse. Nel 1978 e 1979 il Piccolo Teatro dirige il festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo.
Nel 1980 viene allestito Un po' per non morire e poi ancora Allo specchio Ricurvo, Gli avventori fino alla ultima produzione: Il giardino trascrizione per 8 attori di Ferdinando Taviani da Il Giardino di Cechov.
Il Cast Artistico: oltre gli attori del Piccolo Teatro di Pontedera che in questi anni hanno lavorato nei progetti e in tutte le produzioni del gruppo partecipando a Festivals e a iniziative pedagogiche in Italia ed all’estero, saranno presenti tre attori ospiti: Renato Carpentieri, un «attore saggista» come è stato definito per il suo ultimo spettacolo su Gustavo Modena, Elizabeth Albahaca, attrice del Teater Laboratorium di Wroclaw (in Apocalipsis cum figuris con la regia di J. Grotowski) e Luisa Pasello, attrice soprano (ha lavorato nel progetto L’eresia del teatro: Stanislavskj sotto la direzione di Jerzy Sthur, e ha partecipato allo spettacolo Aleph con la regia di Ryszard Cieslak).



