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L’attore-narratore Roberto Anglisani ospite della Casa Circondariale di Tolmezzo giovedì 25 giugno con il suo spettacolo Giovanni Livigno - ballata per piccione solista

Roberto Anglisani, attore e narratore milanese, con una eccellente esperienza dedicata a perfezionare l’arte del racconto orale, giovedì 25 giugno, entra nella Casa circondariale di Tolmezzo con il suo avvincente racconto teatrale ispirato a un vero cult della letteratura per l’infanzia, “Gabbiano Jonathan Livingston”.

Lo spettacolo - ironicamente italianizzato nel titolo Giovanni Livigno  - ballata per piccione solista e con la regia di Maria Maglietta - sarà proposto ad un pubblico di detenuti e operatori del carcere di Tolmezzo, nel contesto delle attività socio-culturali proposte dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il sostegno della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali della Regione Friuli Venezia Giulia, nelle Case Circondariali di Udine, Tolmezzo, Gorizia e Pordenone.

A differenza del protagonista del romanzo di Richard Bach, “Gabbiano Jonathan Livingston”, i personaggi evocati dal racconto di Anglisani non sono bianchi gabbiani che volano sulle onde del mare, bensì goffi piccioni che volano in mezzo al traffico e allo smog, ma come Jonathan anche Giovanni ha un sogno vuole volare e per farlo deve superare dure prove. 
Giovanni Livigno racconta di cinque piccoli piccioni che crescono alla periferia di una grande città, con il cuore che batte al ritmo del quartiere L’adolescenza è piena di giochi, d’imprese, ma anche di scontri per il comando del gruppo. A volte gli scontri sono violenti, a volte le imprese sconsiderate con conseguenze dolorose, ma in tutto lo spettacolo si respira il desiderio d’avventura e soprattutto la ricerca del sogno e del proprio destino
Pensato come racconto per ragazzi, Giovanni Livigno affronta temi universali come il desiderio di realizzare i propri sogni e progetti di vita, ma anche la difficoltà del crescere, il bullismo e le dinamiche di sopraffazione in un gruppo, il tutto con un ritmo avvincente che non ha battute d’arresto e d’attenzione, grazie alla maestria narrativa di Anglisani e  a una storia che è una grande metafora esistenziale e che porta chi l’ascolta a “volare”.