Occhi gettati

Il mondo che racconta Enzo Moscato è quello della capitale del sud, di quella Napoli straziata e straziante, disperata e disperante, nella liricità, nella trasgressione, nella violenza e nella nostalgia.

Enzo Moscato sta vivendo una stagione eccezionale: impostosi all’attenzione della critica e del pubblico sull’onda della nuova drammaturgia italiana (di chiara origine e matrice napoletana), rappresenta in realtà con il suo lavoro quella ‘nouvelle vague’ teatrale napoletana impostasi dopo il sisma campano dell’80, definita il «dopo Eduardo» e segnata dallo stile e dalla scrittura, oltre che di Moscato, di Annibale Ruccello e Manlio Santanelli, La sua scrittura è definita ‘emozionante’, ‘palpitante’, capace di ‘imbastire una partitura testuale d’incredibile bellezza, tutta giocata su contaminazione, citazioni, scherzi linguistici, emergenze gergali’; il mondo che racconta è quello della capitale del sud, di quella Napoli straziata e straziante, disperata e disperante, nella liricità, nella trasgressione, nella violenza e nella nostalgia.