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Quinto tour in Italia per Copenaghen, la piéce sull'atomica co-prodotta dal CSS di Udine

Quinta tournée teatrale nei teatri di tutta Italia per Copenaghen, piéce drammatica con un bel primato di messe in scena – oltre trenta, in diverse lingue e in più versioni registiche -  in tutto il mondo. Scritto nel 1998 dal drammaturgo anglosassone Michael Frayn, il testo è un formidabile congegno di scrittura in grado di catturare lo spettatore in quella che a prima vista può sembrare una finissima disquisizione su temi specialistici destinati solo a scienziati esperti. In realtà lo spettacolo  - ambientato simbolicamente in un’aula universitaria – ci porta al cuore della Storia, ripercorre gli scenari e gli eventi dell’Europa immersa nel secondo conflitto mondiale alla vigilia dell’uso devastante dell’atomica, e - nella miglior tradizione del teatro anglosassone - pone dubbi amletici di natura etica sempre molto attuali. E’ lecito o meno mettere il sapere scientifico a disposizione di scopi bellici? Perseguire il progresso tramite la ricerca scientifica deve o non deve rispettare i limiti dettati dalla morale? E soprattutto,  possono due uomini di scienza, due fisici Premi Nobel -  come sono i due protagonisti della piéce, ispirati a due uomini di scienza realmente vissuti - mettere gli straordinari risultati delle loro ricerche sull’atomo nelle mani di potenze che hanno appena scatenato una guerra distruttrice?

Dal 1999 il testo ha la sua edizione italiana ormai amatissima e richiestissima dal pubblico e dalla critica, co-prodotta da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione. In scena, come protagonisti, un triangolo straordinario di interpreti come Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, per la regia di Mauro Avogadro.

Dal 25 aprile al 23 maggio 2010 lo spettacolo ha proprio in questi giorni ripreso la sua quinta tournée italiana e toccherà  Tivoli (RM), Teatro Giuseppetti (25 aprile), Città della Pieve (PG), Teatro Comunale (26 aprile), Pontedera (PI), Teatro Era (27 aprile), Casalecchio di Reno (BO), Teatro Alfredo Testoni (28-29 aprile), Thiene (VI), Teatro Comunale (30 aprile). Di più lunga tenitura saranno invece le ultime due piazze teatrali con cui si conclude quest’anno la tournée di Copenaghen: la prima è in programma proprio nella nostra Regione, dal 5 al 9 maggio, ospite della stagione del Politeama Rossetti di Trieste, mentre dall’11 al 23 maggio lo spettacolo farà per la terza volta tappa nella capitale, in scena per il pubblico del Teatro Eliseo di Roma.

La piéce si apre nel 1941, proprio nella capitale nordeuropea che dà il titolo allo spettacolo. La Danimarca occupata dai nazisti fa da sfondo a un incontro che per sua natura è avvolto dal segreto. Faccia a faccia si ritrovano infatti due scienziati che un tempo hanno studiato e lavorato assieme, ma che ora la guerra vuole nemici. Si tratta del fisico ebreo danese Niels Bohr (padre della fisica quantistica) e del suo ex allievo, il tedesco Werner Heisenberg (che formulò per primo il  Principio di Indeterminazione), che si danno appuntamento nella casa danese del primo, sotto gli occhi vigili di Margrethe Bohr, moglie di Niels.  Una visita veramente insolita e improvvisa, quella di Werner Heisenberg (Massimo Popolizio), e nei due padroni di casa (Umberto Orsini e Giuliana Lojodice) si instaura la certezza che essa non sia casuale. Ma quali sono allora i veri motivi della sua visita? Forse il fisico tedesco, in  nome della vecchia amicizia, vuole far sapere a Bohr - ormai schierato con la ricerca Alleata - che ancora non possiede (e con lui quindi il Terzo Reich) la formula della bomba; oppure è lì per cercare di trovare con lui un accordo per bloccare o rallentare, in maniera bilaterale, le ricerche sulle armi nucleari?; o ancora, è semplicemente lì per offrirgli protezione, magari in cambio di qualche segreto? Tutte ipotesi lecite e tutte in parte con un fondo di verità che non troveranno una risposta univoca, nemmeno nelle considerazioni che i tre personaggi esprimono oggi supponendo di tornare a parlare come spiriti del passato, mentre le ambiguità delle situazioni e della personalità dei protagonisti disegnano semmai un nuovo, simbolico corrispettivo del Principio di Indeterminazione...