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ARTS Associazione Regionale Teatri e Spettacolo lancia l’allarme contro i tagli alla cultura del bilancio regionale

giovedì 19 novembre al Teatro Palamostre di Udine
ARTS Associazione Regionale Teatro e Spettacolo
(composta da Ente Regionale Teatrale del FVG, La Contrada Teatro Stabile di Trieste, Compagnia a.Artisti Associati, Circuito Regionale Danza, C.T.A. Gorizia, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG)
ha convocato una conferenza stampa aperta ai Rappresentanti dei teatri di produzione, di circuitazione e di ospitalità del sistema teatrale regionale, ai Lavoratori dello spettacolo, agli Assessori alla cultura, alla cittadinanza.
Scopo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare i politici e l’opinione pubblica in merito alla drammatica situazione che potrebbe annientare l’intero sistema teatrale regionale causa i paventati tagli alle risorse destinate alla cultura e allo spettacolo da parte della nostra Regione.

lascia Una firma e un commento contro i tagli della Regione di Gianpaolo Carbonetto su MessaggeroVeneto.it


ARTS Associazione Regionale Teatri e Spettacolo
lancia l’allarme contro i tagli alla cultura del bilancio regionale


L’associazione ARTS nasce circa un anno fa come punto di arrivo di un percorso intrapreso da alcuni tra i principali enti teatrali operanti nella nostra regione - a.Artisti Associati, Circuito Regionale Danza, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, CTA Centro Teatro  di Figure, Ente Regionale Teatrale del FVG, La Contrada Teatro stabile di Trieste -  e che ha trovato la sua origine nella consapevolezza acquisita da  questi organismi di essere parte integrante di un sistema culturale che si è sviluppato nel nostro territorio in maniera esemplare anche rispetto ad altre regioni italiane, in quanto privo di sovrapposizioni e di doppioni funzionali. Gli organismi partecipanti ad ARTS sono riconosciuti dal Ministero ciascuno per una specifica attività di prosa, e si riconoscono come elemento fondamentale del “Sistema teatrale regionale”, ovvero l’insieme di quelle imprese  pubbliche e private che con stabilità e continuità si occupano di produzione e distribuzione teatrale offrendo su tutto l’arco dell’anno a tutto il territorio regionale  un servizio di pubblica utilità (per intenderci ARTS + Teatro Stabile Rossetti  + Teatro Stabile Sloveno + i Teatri comunali).

La volontà di ragionare in termini di sistema, e non più in termini di pura individualità, consiste innanzitutto nel saper e voler riconoscere la propria funzione, le proprie specificità, le proprie dimensioni e quelle degli altri organismi; da qui nasce la consapevolezza fondamentale che il proprio operato ha una ricaduta sull’intero sistema.
E’ questa  la sintesi di una novità di importanza straordinaria perché rappresenta un nuovo modo di affrontare sia lo sviluppo culturale del territorio, sia  le contingenze, positive o negative che siano.
Questo nuovo atteggiamento ci ha portato da un anno a questa parte a rafforzare le collaborazioni,  ci ha dato l’opportunità di migliorare la qualità e la quantità della proposta e allo stesso tempo ci ha portato a definire “Sistema regionale teatrale” . Questo è ciò che si può definire sviluppo culturale armonico del territorio. 
Per quanto riguarda le contingenze, ci ritroviamo qui oggi ad affrontare uno scenario di estrema gravità.
Per la prima volta lo affrontiamo non singolarmente, ma in maniera coordinata, organizzata, perché chiediamo di essere partecipi di una strategia, di essere soggetto di riferimento nell’elaborazione della politica culturale, in quanto vogliamo renderci parte attiva per il superamento di questo momento così difficile.
Entriamo ora nei dettagli del problema, conseguenza di una situazione ancora più complessa e che altro non è (se non ) il passaggio della crisi economica dal mondo dei numeri e della finanza  a quello della vita quotidiana di ciascuno di noi.
La disponibilità per l’anno 2010 dell’intero bilancio regionale ammonta a circa € 4.300 Mln., segnando quindi una riduzione di circa il 5,7%, ovvero € 260Mln rispetto alle disponibilità del 2009. Questa minore capacità di spesa, si traduce anche in tagli alle disponibilità di budget di quasi tutti gli assessorati.
In particolare per l’Assessorato all’istruzione, cultura,  formazione e politiche per la famiglia, la disponibilità di € 129 Mln avuta per il 2009 si riduce per il 2010 a € 86 Mln, ovvero di €43 M in meno,  pari al 33,3% del budget.
In particolare per quanto riguarda lo specifico comparto Cultura, la disponibilità diminuisce dai € 49 Mln del 2009 ai circa € 26 Mln previsti per il 2010, con una decurtazione del 46,94%.

I tagli ai contributi previsti per gli organismi facenti parte il “Sistema regionale teatrale”  è di circa il 25% medio rispetto allo scorso anno.

Siamo qui oggi per affermare che un simile taglio corrisponderebbe a spegnere le luci dei teatri dell’intero sistema costruito in più di trent’anni di investimento pubblico e privato,  la chiusura per le imprese, la perdita di innumerevoli posti di lavoro, l’interruzione di un servizio di pubblica utilità e la perdita di un presidio di aggregazione sociale diffuso su tutto il territorio.

Per renderci conto della gravità di quanto affermato, bisogna innanzitutto comprendere ciò di cui stiamo parlando:
ARTS, con l’aggiunta dei soli dati del teatro Stabile di FVG Il Rossetti rappresenta da un punto di vista occupazionale strettamente diretto (ovvero senza calcolare l’indotto costituito dai lavoratori di imprese che lavorano in appalto) oltre 500 lavoratori, più di 40.000 giornate lavorative, circa € 1.600.000 di versamenti di oneri previdenziali, e un’attività di oltre 913 serate e spettacoli diffusi capillarmente su tutto il territorio regionale e soprattutto quasi mezzo milione di spettatori paganti.
A questi dati andrebbero aggiunti i dati relativi ai teatri comunali che rispondono alle caratteristiche di sistema.

In seconda istanza bisogna comprendere perché per le imprese del Sistema teatrale regionale sia impossibile assorbire un taglio di simile entità.
Le ragioni fondamentali sono le seguenti:

1) I bilanci di tali imprese, per la caratteristica di stabilità e continuità di servizio, hanno elevati costi  di  gestione (costi di sede, personale di struttura). In generale possiamo affermare che il contributo pubblico partecipa proprio a sostenere tali costi. Questo significa che i costi artistici e di cachet sono praticamente compensati dallo sbigliettamento e dai cachet di vendita degli spettacoli prodotti.  Da tali affermazioni ne discendono 2 conseguenze e una riflessione:
- I tagli non possono essere assorbiti comprimendo l’attività artistica in quanto diminuirebbero conseguentemente i ricavi.
- I tagli andrebbero quindi a colpire le imprese nei costi di gestione e di personale rendendo evidentemente impossibile la realizzazione delle attività in quanto si tradurrebbero in licenziamenti di personale o nell’impossibilità di mantenere efficienti le proprie sedi di attività.
- L’attività promossa dagli enti facenti parte il “Sistema  teatrale regionale” trova nei cittadini di questa regione non solo una partecipazione straordinaria, ma una specifica affermazione della necessità del servizio offerto, in quanto il nostro pubblico è tutto pagante. Mezzo milione di partecipanti paganti che contribuiscono in maniera sostanziale alla realizzazione della nostra attività.

2) Tutte le imprese di ARTS sono riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e quindi stanno già facendo fronte ad una situazione di grandissima difficoltà sia per i tagli al FUS, sia per il fatto che l’entità del contributo per il 2009 è stato definito nelle commissioni competenti tenutesi soltanto ieri, mentre per il 2010 si parla di ulteriori tagli.

3) Tutte le imprese ARTS, grazie al riconoscimento del Ministero e di tutte le relazioni co-produttive ed economiche con enti e organismi pubblici e privati non appartenenti a questa regione, apportano tramite la propria attività innumerevoli risorse economiche al nostro territorio.
Una riduzione della capacità gestionale e operativa non garantirebbe il raggiungimento dei parametri necessari per ottenere gli ulteriori finanziamenti a livello nazionale, il che provocherebbe l’accelerazione di una spirale indirizzata alla chiusura delle imprese.

Certamente ci rendiamo conto che questa situazione paradossale e di estrema gravità va ricondotta anche al fatto che i contributi riservati al comparto cultura sottostanno ancora a vecchie e desuete regole. Quella che oggi ci penalizza maggiormente è che tali risorse vengono considerate dall’ente pubblico come spesa corrente e non come investimento.
Alla luce di quanto sopra, e nella consapevolezza del difficile momento storico che stiamo vivendo, chiediamo con forza:

1) Un reintegro del budget destinato alla cultura e, in particolare, rivolto al sostegno del “Sistema regionale teatrale”, che possa metterci in grado di superare l’emergenza 2010.

2) Intraprendere da subito un percorso per definire nuove regole per l’attribuzione dei contributi regionali, distinguendo gli ambiti professionali, individuando parametri quantitativi e qualitativi, e soprattutto procedendo verso un rapporto volto a costruire convenzioni triennali. Oggi più che mai per le nostre imprese è necessario avere la possibilità di programmare a medio termine  la propria attività in modo da attivare tutte le sinergie possibili.

ARTS Associazione Regionale Teatri e Spettacolo