Udine, Teatro S.Giorgio
domenica 7 aprile ore 11

Sopravvivenze / Europensieri

EUROPENSIERI_ gli incontri 
colazioni filosofiche della domenica mattina
Udine, Teatro S. Giorgio
a cura di Beatrice Bonato

Udine, Teatro S. Giorgio
domenica 7 aprile 2013, ore 11.00 
SOPRAVVIVENZE
riflessioni filosofiche con Raoul Kirchmayr

letture di Stefano Rizzardi e Giulia De Paoli
da testi di Aby Warburg, Walter Benjamin, Claude Lévi-Strauss
conduce Beatrice Bonato
ingresso libero

Se la storia della filosofia è storia del rapporto che l’Occidente ha instaurato con l’altro da sé, essa è pure storia dell’assimilazione dell’altro da sé. La nostra tradizione reca le tracce di un lungo e conflittuale processo di riduzione dell’Altro allo Stesso. A ogni traccia che compone questo processo corrisponde la cancellazione della traccia. Ogni segno nasce da una traccia, ogni segno cancella la traccia da cui è nato.
Cercare le tracce del modo in cui l’Occidente si è istituito come tradizione e come sistema di segni significa ripercorrere un cammino di scomparse. Si tratta di riconoscere una storia di forza e di violenza: la forza dell’istituzione del proprio discorso da parte dell’Occidente, la violenza dell’assimilazione dell’Altro. Ogni traccia che ha resistito alla cancellazione è cicatrice del trauma dell’Altro, essa è dunque sopravvivenza. Parlare di sopravvivenza non significa riconoscere e conservare ciò che è minacciato di scomparsa dal moto del progresso. Sopravvivenza è il permanere dell’Altro nella forma dello spettro, quel doppio che accompagna ogni identità culturale. Alla parola “sopravvivenza” si deve dunque un significato che riecheggia nel tedesco Nachleben (o Überleben), traducibile con “vita postuma”. Una vita dopo la morte, una vita che continua nonostante la sua scomparsa, ovvero nonostante la distruzione storicamente patita da altre forme di vita e di cultura al contatto con l’Occidente.
Pensare l’identità europea significa riconoscere che essa è accompagnata da sopravvivenze, spettri che si aggirano nel nostro continente e che incessantemente ci rammentano come la storia della nostra cultura sia una storia di forza e di violenza. Le sopravvivenze ritornano come altrettanti rimossi che emergono dal fondo della nostra storia culturale.
Tra i molti spettri ne sceglieremo uno, quello dell’Indiano d’America: vedremo la sua figura ritornare come un fantasma nel discorso sul destino dell’Europa, come quell'altro che resta estraneo a ciò che caratterizza, fondandola, l’identità europea. 

Raoul Kirchmayr ha studiato a Trieste, Bruxelles e Parigi. Dal 2001 è professore a contratto all'Università di Trieste, dove insegna Estetica. È redattore della rivista “aut aut” e membro dell’“équipe Sartre” all’Institut des Textes et Manuscrits dell’Ecole Normale di Parigi. Ha pubblicato le monografie Il circolo interrotto. Figure del dono in Mauss, Sartre e Lacan (Trieste 2002) e Merleau-Ponty (Milano 2008). Ha curato i fascicoli monografici di “aut aut” dedicati a Thomas Bernhard (2005), a Lyotard (con A. Costa, 2008), a Didi-Huberman (con L. Odello, 2010) e un dossier sulla psichiatria di Franco Basaglia per “Les Temps Modernes” (2012). Traduttore dall'inglese e dal francese, ha curato edizioni italiane di scritti di Sartre, Lyotard, Nancy.

Testi tratti da
W. Benjamin, I passages di Parigi, vol. IX delle Opere di Walter Benjamin, Einaudi, Torino 2010, ed. it. a cura di E. Ganni, trad. di E. Agazzi, G. Backhaus, G. Carchia, M. De Carolis, F. Desideri, A. M. Marietti, A. Moscati, F. Porzio, G. Quadrio Curzio, G. Russo e R. Solmi, riveduta da H. Riediger
C. Lévi-Strauss, Tristi tropici, Il saggiatore, Milano 2008, trad. di B. Garufi
A. Warburg, Il rituale del serpente, Adelphi, Milano 1998, trad. di F. Cuniberto e G. Carchia



EUROPENSIERI
5 colazioni filosofiche della domenica mattina
un progetto ideato per la 31 stagione di 
Teatro Contatto_Eurovisioni da 
CSS / Società filosofica italiana – sezione FVG
con il sostegno di Banca di Udine
a cura di Beatrice Bonato
ingresso libero

il caffè è offerto dalla illycaffè di Trieste
il dolce assaggio è offerto dal Ristorante Allegria, via Grazzano, Udine

Domeniche mattina con colazione filosofica: è la proposta-novità di questa stagione numero 31 di Teatro Contatto per accompagnare le sue “Eurovisioni”, il percorso di 9 spettacoli ideato per restituire molteplici sguardi “da” e “su” l’Europa  frutto del lavoro di produzione artistica di compagnie selezionate in Italia, Belgio, Inghilterra, Germania, Grecia e Bielorussia. 
Assieme agli universi aperti dalle visioni degli spettacoli, Contatto fa appello alla filosofia e alla sua capacità di elaborazione di pensiero, per suggerire e riflettere sulle diverse idee di Europa che emergono dalle tesi e ricerche dei maggiori pensatori del pensiero Occidentale.

Teatro Contatto lo fa assieme a cinque docenti di filosofia, per cinque domeniche di incontri aperti al pubblico denominati Europensieri, un percorso di approfondimento nato dalla  collaborazione fra CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e la Società Filosofica Italiana- Sezione FVG, con il sostegno di Banca di Udine.

Europensieri, condotti ogni domenica da un diverso filosofo - Giovanni Leghissa , Nicola Gasbarro, Davide Tarizzo, Beatrice Bonato, Raoul Kirchmayr - sono accompagnati  da letture di testi filosofici, antropologici, politici, curate da Stefano Rizzardi,  con la partecipazione delle voci di Rita Maffei, Beatrice De Bellis, Cristina Benedetti, Dylan De Michiel, Giulia De Paoli, da ascoltare degustando una tazza di caffè e un dolce assaggio, gentilmente offerti dalla illycaffé di Trieste e da Ristorante Allegria di Udine.

Il motivo dell’identità europea è una costante nel pensiero moderno e contemporaneo – afferma Beatrice Bonato, curatrice del progetto Eurovisioni
La filosofia si è rispecchiata nella storia europea, nei suoi conflitti, nelle sue battute d’arresto e nelle sue prospettive. E allora, ci siamo chiesti, quante immagini dell’Europa circolano e si sovrappongono oggi, nell’economia, nella politica, nella cultura? Si possono ricondurre a un nucleo comune, rendere coerenti? Nonostante il lungo cammino delle istituzioni comunitarie, l’idea di una nuova Europa non ha ancora contorni definiti e il dibattito sul domani resta acceso”.

I cinque incontri generano ognuno riflessioni a partire da altrettante “parole chiave”: si incomincia il 2 dicembre 2012 con una riflessione su una delle più ricorrenti di questi anni, Crisi (interviene Giovanni Leghissa, Università di Torino) e si prosegue  parlando di Crolli, (13 gennaio 2013 con Nicola Gasbarro, Università di Udine),  Ospitalità, (17 febbraio, con Davide Tarizzo, Università di Napoli), Provocazioni (17 marzo, con Beatrice Bonato, Liceo Copernico, Udine), Sopravvivenze ( 7 aprile, con Raoul Kirchmayr, Università di Trieste).


E in collaborazione con vicino/lontano 2013:

Udine, Teatro S. Giorgio
domenica 12 maggio 2013, ore 11.00 
ISTRUIRE EDUCARE TRASMETTERE
riflessioni filosofiche con Mauro Ceruti
letture di Rita Maffei e Stefano Rizzardi 
da testi di Friedrich Nietzsche, Martha C. Nussbaum, Edgar Morin, Mauro Ceruti, Peter Sloterdijk, Hannah Arendt
conduce Beatrice Bonato
ingresso libero

Il futuro dell’Europa si giocherà in modo decisivo sul terreno dell’educazione, in una partita a cui saranno chiamate le istituzioni scolastiche e universitarie. Da tempo i documenti europei insistono sull'urgenza di rinnovare programmi e metodi in vista delle sfide da affrontare nella competizione planetaria. I giovani dovranno apprendere, si sostiene, fondamentali competenze comuni in tutta l’Unione, da spendere in un mercato del lavoro esigente e flessibile. Se questa è la prospettiva, può sembrare una perdita di tempo dedicarsi a studiare discipline scarsamente utilizzabili e difficilmente omologabili come quelle umanistiche. Perché trasmettere un patrimonio di idee, immagini, lingue, destinate forse a diventare un lusso per pochi amanti del passato? Il mito dell’innovazione continua non lascia in effetti molto spazio alla riflessione sul nesso fra istruzione, educazione, trasmissione culturale. 
Ma l’identità culturale europea non consiste proprio nella pluralità delle sue diverse tradizioni? Puntando alla standardizzazione non si rischia allora di distruggerla? 
Eppure esistono paradigmi diversi, fortemente progressivi senza essere appiattiti sulle logiche tecno-economiche. Il più influente è oggi il pensiero della complessità, orientato a riunificare in una nuova cornice saperi scientifici e umanistici e a valorizzarne  tanto i legami quanto le ricchezze peculiari.

Mauro Ceruti è Professore Ordinario di Filosofia della Scienza all'Università di Bergamo.
Ha introdotto in Italia l’epistemologia della complessità. È stato membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e Presidente della commissione del Ministero della Pubblica Istruzione per l'elaborazione delle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione. 
Ha svolto attività di ricerca presso la Facoltà di Psicologia e Scienze dell'Educazione di Ginevra fondata da Jean Piaget e allora presieduta da Alberto Munari, e presso il Centro di Studi Transdisciplinari (CETSAP) di Parigi diretto da Edgar Morin. Tra i suoi numerosi libri: La sfida della complessità (a cura di, con G. Bocchi, Feltrinelli, 1985, 2° ed. B. Mondadori, 2007), Il vincolo e la possibilità (Feltrinelli, 1986, 2° ed. Cortina, 2009), La danza che crea. Evoluzione e cognizione nell'epistemologia genetica (Feltrinelli, 1989), Evoluzione senza fondamenti (Laterza, 1995), L’Europa nell'era planetaria (con G. Bocchi ed E. Morin, Sperling & Kupfer, 1991), Le radici prime dell’Europa. Gli intrecci genetici, linguistici, storici (con G. Bocchi, B. Mondadori, 2001), Educazione e globalizzazione (Cortina, 2004), La nostra Europa (con E. Morin, Cortina, 2013).

Testi tratti da
F. Nietzsche, Sull'avvenire delle nostre scuole (1872), trad. di G. Colli, Adelphi, Milano 2006
M.C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica (2010), trad. di R. Falcioni, il Mulino, Bologna 2011
E. Morin, La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero (1999), trad. di S. Lazzari, Cortina, Milano 2000
E. Morin, M. Ceruti, La nostra Europa, Cortina, Milano 2013
P. Sloterdijk, Devi cambiare la tua vita. Sull'antropotecnica (2009), trad. di S. Franchini, Cortina, Milano 2010
H. Arendt, Tra passato e futuro (1954), trad. di T. Gargiulo, Garzanti, Milano 1999

L’ingresso a Europensieri sarà libero.

info: CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
via Crispi 65  33100 Udine
tel +39 0432 504765
info@cssudine.it

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