Cervignano | Teatro Pasolini
February 7, 2010 ore  21,00

Italiani, italieni, italioti

Italiani, italieni, italioti

Italiani, Italieni, Italioti nasce dai testi di Michele Serra, curatore de L'amaca, la rubrica fissa di Repubblica dove descrive vizi e costumi della politica e della società italiana.

CREDITS
year
2009
text
dai testi di Michele Serra
directed by
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
cast
Ugo Dighero e la Banda Osiris - Sandro Berti, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone, Giancarlo Macrì
set & lighting design
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
music
musiche originali e arrangiamenti Banda Osiris
production
Teatro dell’Archivolto

Italiani, Italieni, Italioti nasce dai testi di Michele Serra, commentatore, editorialista e curatore de L'amaca, la seguitissima rubrica fissa di Repubblica dove Serra descrive, sempre con garbata ironia, vizi e costumi della politica e della società italiana.
Tutto questo materiale si trasforma in monologhi, canzoni, rime, ballate che raccontano, irridono, svelano, sottolineano la faccia ipocrita e arrogante dell’Italia. Un’esilarante e corrosiva radiografia del nostro Paese, costruita sugli scritti, le poesie, le “satire” e i breviari comici di Michele Serra. Un esorcismo per musica e parole per cantare le assurdità, i paradossi, le vanità rovinose di noi “italiani, italieni, italioti”. Uno spettacolo dove il rumore del caos dei nostri tempi diventa una sinfonia di risate amare.
Affidandosi al loro proverbiale e stralunato humour, al trasformismo dei loro camaleontici strumenti musicali, alla forza della fantasia e a un indomabile spirito beffardo, i quattro professori della Banda Osiris, affiancati in questa avventura dal talento bizzarro e virtuosistico di Ugo Dighero, costruiscono uno spettacolo a cavallo tra un moderno canzoniere politico e un’Opera da tre soldi di italica fattura. Una partitura eccentrica dove le invenzioni musicali e linguistiche si intrecciano, canzonatorie, per costruire un varietà contemporaneo dove il comico cerca di essere ancora eversivo e il grottesco cerca di svelare l’inessenziale, il contraffatto e il superfluo.

Banda Osiris Considerata la massima espressione in Italia della comicità nel teatro musicale, la Banda è composta da: Sandro Berti, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone e Giancarlo Macrì. Accanto al teatro, Banda Osiris si  è affermata anche sul piccolo schermo, scritto ed eseguito colonne sonore per il teatro, documentari e cinema, e nelle ultime stagioni ha contribuito al successo della trasmissione domenicale di Serena Dandini Parla con me.

Ugo Dighero Fondatore del gruppo Broncoviz insieme a Maurizio Crozza, Marcello Cesena, Carla Signoris e Mauro Pirovano, nel 1999 inizia la collaborazione con la Gialappas Band, appare in serie televisive come Un medico in famiglia, nelle cinque edizioni di RIS, delitti imperfetti e al cinema.



“Mi è spesso capitato, scrivendo, di sghignazzare o commuovermi nel giro di mezza frase appena. Non vedo perché lo spettatore, che tra l’altro è molto più rilassato di me, non possa farlo con uguale elasticità d’animo e di sguardo.”
Michele Serra


Monologhi, canzoni, rime, ballate che raccontano, irridono, svelano, sottolineano la faccia ipocrita e arrogante dell’Italia. Un’esilarante e corrosiva radiografia del nostro paese, costruita sugli scritti, le poesie, le “satire” e i breviari comici di Michele Serra. Un esorcismo per musica e parole per cantare le assurdità, i paradossi, le vanità rovinose di noi “italiani, italieni, italioti”.  Uno spettacolo dove il rumore del caos dei nostri tempi diventa una sinfonia di risate amare.


Lo spettacolo alterna due strutture narrative: la prima costruita sui pensieri e le riflessioni di un uomo (di sinistra) che si interroga sull’oggi, sulla situazione del proprio paese, attraverso riflessioni intime, inquietanti, a volte dolorose. Sono i testi tratti dalla rubrica quotidiana che Michele Serra scrive per Repubblica, l’Amaca, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume gli offre a ritmo, purtroppo, forsennato. La seconda costruita con numeri di taglio più satirico, manipolando tutti i pezzi che caratterizzano la collaborazione con "L'Espresso" - "Satira preventiva" - in cui l’autore disegna un mondo in bilico tra le goffe mani della scimmia umana.
Affidandosi al proverbiale e stralunato humour, alla forza della fantasia e all’indomabile spirito beffardo e iconoclasta dei quattro professori della Banda Osiris, affiancati in questa avventura dal talento bizzarro e virtuosistico di Ugo Dighero (da Mai dire gol ai Ris), nasce così uno spettacolo a cavallo tra un moderno canzoniere politico e un’Opera da 3 soldi (euro?) di italica fattura; una partitura eccentrica dove le invenzioni musicali (alla canzone di Dario Fo “Canto degli Italioti”, che ha ispirato il titolo, si aggiungono tre titoli di Giorgio Gaber  - “Salviamo ‘sto paese”,  “Il potere dei più buoni”  e “La legge” - e le composizioni originali della Banda Osiris) e quelle linguistiche si intrecciano, canzonatorie, per costruire un varietà contemporaneo dove il comico cerca di essere ancora eversivo e il grottesco cerca di svelare l’inessenziale, il contraffatto e il superfluo.
Una fungaia di assurdità, paradossi criminali e crimini paradossali, tra televisione spazzatura, un corso di razzismo, le celebrazioni per il Centocinquantesimo anniversario dell’Unità dì’Italia, le deliranti proposte per il nuovo inno nazionale, il contributo italiano al G 20, in un esercizio di frenetica, esilarante comicità.
Giorgio Gallione

Images

Banda Osiris e Ugo Dighero_foto di Franco Gibaldi Banda Osiris e Ugo Dighero_foto di Franco Gibaldi Banda Osiris e Ugo Dighero_foto di Franco Gibaldi Banda Osiris e Ugo Dighero_foto di Franco Gibaldi