Féerie
Luca Ronconi adatta la prova di Franco Branciaroli allo spazio scelto per la rappresentazione. Dall'opera di Céline Pantomima per un'altra volta.
CREDITStraduzione e adattamento Patrizia Valduga
Féerie, testo dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline, si presenta a ogni nuova ripresa con una diversa versione: l’allestimento curato da Luca Ronconi adatta infatti la prova di Franco Branciaroli allo spazio di volta in volta scelto per la rappresentazione. Lo spettacolo nasce dalla riduzione dell'opera di Céline Pantomima per un'altra volta (pubblicato nel 1952) curata e tradotta da Patrizia Valduga per la versione teatrale presentata in anteprima al festival di Spoleto '89 con enorme successo.
La rappresentazione nasce dalla contrazione di alcuni momenti dell'opera di Céline particolarmente adatti all'espressione verbale ricondotti a un unico monologo che ha come protagonista lo stesso poeta francese, ritratto in uno dei momenti più drammatici della sua esistenza, al ritorno dal lungo periodo di prigionia trascorso in Danimarca in seguito all'accusa di collaborazionismo. In un linguaggio spezzato, composto di frammenti e brandelli di memoria, deliri e invettive, incubi e allucinazioni, immaginazioni e bagliori lirici, prende vita il doloroso lamento dello scrittore emarginato dalla società civile, vilipeso e abbandonato dal mondo letterario francese prigioniero di un carcere fisico e morale in cui lo ha rinchiuso una società falsa e corrotta contro cui alza la sua invettiva lucida e straziante.
Luca Ronconi ha scelto per questo allestimento l'uso di spazi autentici in cui far agire il personaggio Céline, affidando alla parola del testo e all'interpretazione di Branciaroli tutta la carica comunicativa dello spettacolo. L'interpretazione di Branciaroli ha ricevuto nelle tre precedenti edizioni (a Spoleto nella Chiesa sconsacrata di S. Simone, a Roma nei sotterranei del Teatro di Documenti e a Milano nello spazio di S. Carpoforo) un'accoglienza entusiasta da parte del pubblico e della critica, che ha unanimemente riconosciuto nel personaggio di Céline una delle più straordinarie prove d'attore di Franco Branciaroli.


