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Lettere dal carcere

LETTERE DAL CARCERE: NUOVO LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA PER I DETENUTI DELLA CASA CIRCONDARIALE DI TOLMEZZO CON LO SCRITTORE PINO ROVEREDO, PROMOSSO E ORGANIZZATO DAL CSS TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE DEL FVG

Distaccarsi dall'abbandono, riflettere, cercare se stessi e provare a raccontarsi. In carcere l’uso della lettera, l’atto di scrivere, diventano la componente naturale e fondamentale per non perdere la comunicazione con il mondo. Su queste basi, nella Casa Circondariale di Tolmezzo è stato appena avviato e prosegue per tre mesi fino all'estate un nuovo laboratorio di scrittura creativa per i detenuti guidato da Pino Roveredo, scrittore e operatore culturale, già vincitore del premio Campiello nel 2005. Il percorso è curato dal CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, con il sostegno del Servizio Sociale dei Comuni n.3.2 “Carnia” di Tolmezzo - Azienda  per i Servizi Sanitari n. 3 “Alto Friuli”
Lettere dal carcere, questo il titolo del laboratorio, è un percorso della durata di circa 3 mesi fatto di lettura e scrittura, dialogo e confronto, speranza. Un laboratorio in cui specchiarsi e sperimentarsi, conoscersi attraverso una scrittura rivolta a sé stessi, ai familiari e alle persone care, ma anche a quella società che continua a respingere. 
Un’esperienza non nuova per Pino Roveredo che ha curato con continuità in questi anni corsi di scrittura anche all'interno della Casa Circondariale di Pordenone e della Casa Circondariale di Gorizia.  “Detenuti invecchiati, detenuti stranieri e detenuti giovani come un esordio – racconta così questa esperienza, Pino Roveredo -  a volte usano l’opportunità delle attività offerte dal Progetto che da anni curo con il CSS per uscire dall'abitudine costretta e ristretta della cella. Detenuti che all'inizio diffidano, ascoltano, osservano, non parlano, poi, davanti all'ipotesi di un “corso di scrittura” che non impone l’azzardo di una “bella calligrafia”, ma cerca invece di accedere all'uso della parola, ecco che si smuovono dalle loro rigidità fino a diventare i protagonisti di un pensiero, di un dialogo, di un confronto. Assieme abbiamo trovato parole buone per raccontarsi, arrabbiarsi, lamentarsi, ma anche per rammaricarsi, dispiacersi, e a volte condannarsi. Parole che si licenziano dai soliti argomenti, e usano la voce e la calligrafia per rammentare la dolcezza degli affetti, il rammarico degli attimi migliori, e la speranza di chi non vuole usare il futuro senza la replica pesante del passato”

A Tolmezzo il Progetto del CSS è attivo anche in campo teatrale e cinematografico: con cadenza settimanale continua il cineforum curato nella scelta del programma di film in visione dal critico cinematografico Giorgio Placereani in collaborazione con il Cec Centro Espressioni Cinematografiche, mentre  dal 28 maggio riprende per dodici incontri settimanali anche l’attività di laboratorio teatrale curato dall'attore e volontario Sandro Carpini, un “veterano” dell’esperienza sociale all'interno delle carceri, a Udine e nel carcere carnico.  

Il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia è attivo dal 1985, con il sostegno della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali della Regione Friuli Venezia Giulia, nell'ideazione e promozione del Progetto Case Circondariali: progetti di attività socio-culturali nelle quattro Case Circondariali della Regione, a Udine, Tolmezzo, Gorizia, Pordenone e dal 2006 anche con l’UEPE – Ufficio esecuzione penale esterna di Udine, Pordenone, Gorizia.
In questi anni il CSS ha potuto garantire una presenza costante e continuativa di attività laboratoriali in diversi ambiti creativi, continuando a proporre, in parallelo, spettacoli teatrali, concerti e lezioni-concerto per la popolazione detenuta.  Un processo rieducativo nato con l’obiettivo di acquisire nuovi strumenti culturali, nella prospettiva dell’integrazione sociale e multi etnica attraverso musica, teatro, scrittura creativa e percorsi didattici cinematografici legati al cineforum.