Udine | Teatro Palamostre
February 26, 2016

Alice

tecniche utilizzate: teatro d’attore
durata: 70 minuti

Ogni volta che si entra in un teatro, si accetta la sua convenzione, si asseconda la sua finzione. L’illusione scenica richiede un atto di fede. E ancor di più: un atto di fede da condividere con gli altri spettatori. In cambio, il teatro ci ricompensa

Anche Alice potrebbe non credere ai propri occhi, potrebbe dire, razionalmente: “un coniglio con il panciotto e un orologio nel taschino non esiste”. Ma invece pronuncia il proprio atto di fede: crede al mistero, entra nel gioco. Non tenta neppure di contrapporre razionalità ed esperienza emotivo-percettiva, realtà e finzione. Il suo entrare nel mondo onirico è come disporsi di fronte ad un’opera d’arte.

Guidata dalla curiosità, Alice si ritrova immersa nella propria storia. È in quel momento che la sua immaginazione diventa creatrice. Finisce dentro il teatro delle meraviglie, dentro un gioco che è il suo gioco.
Se Alice non fosse stata disposta a credere, non sarebbe neppure partita.
Se non fosse stata disposta ad “attraversare”, non ci sarebbe questa storia. È necessario credere non solo ai propri occhi.

Seguendo il testo di Carroll come guidati da una bussola senza ago, il gioco teatrale e meta-teatrale si costruisce e si disfa, mostra il suo vero e la sua illusione, si fa specchio dentro lo specchio. Di più, si fa vita. E Alice-spettatrice non può sottrarsi al suo compito: essere creatrice del proprio viaggio.

teatrodelleapparizioni viene fondato nel 1999 da Fabrizio Pallara. Nei primi anni concentra le sue sperimentazioni attorno a un teatro sensoriale dove lo spettatore diviene elemento partecipante e fondante dello spettacolo. Dal 2005 l’incontro con il teatro per l’infanzia e l’inizio di un rapporto fertile con il mondo della scuola e con i bambini e i ragazzi, diventati ad un tempo destinatari e fonte poetica delle produzioni.
www.teatrodelleapparizioni.it

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