Cervignano | Teatro Pasolini
October 24, 1997 ore  21:00
October 25, 1997 ore  21:00

I Turcs tal Friûl

CREDITS
year
1997
text
Pier Paolo Pasolini
directed by
Elio De Capitani
cast
Lucilla Morlacchi, Fabiano Fantini, Renato Rinaldi, Giovanni Visentin, Francesco Ursella, Angelo Battel, Aldo Baracchini, Claudio Moretti, Claudia Grimaz, Francesca Breschi, Tania Pividori, Sandra Cosatto, Ada De Logu, Claudia Mortali, Chiara Minca, Elena Molinari, Daniela Zorzini, Massimo Somaglino, Elvio Scruzzi, Manuel Buttus, Gigi Del Ponte, Giorgio Monte, Stefano Rota, Monica Aguzzi, Giampaolo Andreutti, Franca Baracchini, Gabriele Benedetti, Marco Brollo, Antonio Cantarutti, Giancarlo Celant, Federico Corubolo, Massimo Furlano, Alessandro Gasparini, Andrea Orel, Maurizio Persello, Alessandro Quarta, Xavier Rebút, Enzo Tonini
set & lighting design
scene e costumi Carlo Sala
music
Giovanna Marini
production
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, Teatridithalia e Biennale di Venezia

Scritto nel 1944, appartiene al cosiddetto periodo friulano dell’autore. La vicenda rievoca una delle pagine più tragiche della storia del Friuli, l’invasione turca che nel 1499 devastò campagne e paesi intorno all’Isonzo. Protagonisti de “I Turcs” sono i paisans di Casarsa della Delizia animati da una diversa disperazione di fronte alla morte. Un morire diverso definitivo e senza memoria, quello che cancellerà uomini e case, la minaccia di una devastante sparizione etnica. Un dramma tra due estremi, un’azione scenica corale che intreccia tragedia classica e sacra rappresentazione, suffragata dal pensiero liturgico e ancestrale dei canti composti da Giovanna Marini. Pasolini scrive I Turcs a 22 anni descrivendo orrori e devastazioni di quattro secoli prima proprio mentre il Friuli subisce l’occupazione tedesca. Elio De Capitani mette in scena il testo in un’epoca in cui il mondo torna, se mai l’ha lasciato, sul sentiero delle non più ideologiche ma religiose guerre e lo fa “pensando agli ultimi della terra, le colonne di profughi che lasciano le loro case con la stessa tristezza negli occhi, in tutto il mondo".

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