Udine | Teatro S. Giorgio
inaugurazione venerdì 26 gennaio 2007, ore 18
Udine, Teatro S. Giorgio ingresso libero

Seven Chapters on Fear

Seven Chapters on Fear riunisce in un percorso dinamico installazioni, opere, video, oggetti-presenze che per un mese “abiteranno” al Teatro S. Giorgio.
inaugurazione 26 gennaio 2007, ore 18 Udine, Teatro S. Giorgio

CREDITS
year
2007
additional details
installazione di mi_ko [Lorenzo Missoni e Leo Kopacin]
visite: dal martedì al sabato, ore 17-19
e dopo gli spettacoli al Teatro S. Giorgio
ingresso libero

Seven Chapters on Fear riunisce in un percorso dinamico installazioni, opere, video, oggetti-presenze che per un mese “abiteranno” al Teatro S. Giorgio. Una “casa della paura” da attraversare in sette tappe e “arredata” con le creazioni degli artisti Lorenzo Missoni e Leo Kopacin, riuniti nella acronimo mi_ko. “ Per noi la paura è qualcosa di più e di diverso da uno stato psicofisico: per quanto ci riguarda la paura è un' epifania acustica e visiva. La paura gioca un ruolo fondamentale nella gestione e nel mantenimento del potere, ma al tempo stesso è indicatrice di limitazioni personali: fisiche, psichiche, culturali. Queste suggestioni ci sembrano indicatrici della possibilità di un ritratto dell' uomo contemporaneo attraverso gli stati di paura”.  Così dai bagliori di un neon che si accende e si spegne creando un senso di instabilità si riverbera il senso dell’installazione Stendhal Syndrome sulla paura dell’accumulo di storia e bellezza, un vero e proprio disagio psichico studiato clinicamente. La voce di Antonin Artaud ci guida alla scoperta di Magie Noir, luogo visivo-sonoro sulle suggestioni dell’esotico e dell’esoterico. E via via attraverso i successivi sentieri della paura, gli altri capitoli, da Panopycon, sullo sguardo come strumento di potere,  a Horror Vacui dettagli su un paesaggio desolato, Attesa, al video A train wreck a battleship being launched...who will win...what flag he will fly... una biografia degli stati d’animo, attraverso lo sguardo di un ex pugile che ricorda – tirando ancora a un immaginario avversario – come superare la paura dei colpi che possono fare più male...

mi_ko
Lorenzo Missoni e Leo Kopacin 

seven chapters on fear
preludio

Costruire un' opera d' arte sulla paura ( e sul coraggio che ne consegue ) è un pò come ridursi al grado zero, si fa pulizia, si butta il ciarpame decorativo e ci si siede lì, nello spazio incommensurabile che si dilata e si contrae tra due vertici emotivi.
E' un lavoro sugli estremi che chiama in gioco tutta l'umana incapacità di gestire la vertigine della nascita e della morte... 

...siamo ancora capaci di affrontare il dramma o viviamo, come sosteneva Savinio, in un tempo orizzontale che non conosce la paura ma solo il timore, che nello sfumare di una generazione nell'altra ha tolto ai figli la necessaria valvola di sfogo dell'odio verso i genitori...

...il testo è un preTESTO, la scusa necessaria per giustificare un'azione insopportabile.
chapter 1
Attesa/Premonizione/Soglia/Parricidio
La tradizione cinese vuole che i piccoli del gufo imparino a volare solo quando hanno cavato gli occhi ai genitori.
La creazione è un' atto di violenza?

chapter 2
Museo/Stenhal Syndrome/Turn on the lights turn off the lights slave to the rhythm
Il rosso cardinalizio stava a ricordare che chi portava quella veste doveva, in ogni momento, essere pronto ad un atto di coraggio estremo: versare il proprio sangue per Cristo.

E' singolare che le lunghe prospettive di alcuni musei abbiano le pareti dipinte dello stesso colore.

Un giovane americano turista a Firenze alla mostra di Caravaggio a palazzo Pitti, comincia a sentirsi turbato dal sistema di luci che alternativamente illuminano i quadri e poi li lasciano in totale oscurità Le oscillazioni di luce e buio lo disorientano. Quello che lo sconvolge del tutto è il dettaglio di un altro quadro, il ginocchio del Narciso. In questo dipinto, il ragazzo ritratto è in ginocchio davanti a uno specchio d'acqua nel quale egli può vedere soltanto una parte di quanto l'osservatore del quadro può vedere di lui. Sembra che il ragazzo sia accovacciato , quasi seduto su una delle gambe, con un ginocchio spinto in primo piano: di fatto il ginocchio è il centro fisico del quadro, è l'oggetto più luminoso, è pienamente evidente, ma il ragazzo non lo vede riflesso nell'acqua perché il suo angolo visuale non glielo concede. Il ginocchio si trasforma agli occhi del giovane turista in uno spesso, nodoso bastone proiettato all'esterno come per colpirlo. Il ginocchio, divenuto bastone, appare isolato, separato dal suo contesto. Il ragazzo teme di impazzire e fugge via...[descrizione del caso zero della sindrome di Stendhal diagnosticato dalla psicoanalista Graziella Margherini nel 1989]

chapter 3
Magie Noir/L' Altro Lo Stesso/Esotico Esoterico
Un' incisione del 1516 di Albrecht Durer rappresenta uno stormo di uccelli che attaccano un gufo.

<>
Antonin Artaud della conoscenza dell'altro, di ciò che chiamiamo esotico o consideriamo esoterico, di ciò che per la differenza scatena le paure, ha fatto un viaggio iniziatico, attraverso il dolore e la follia...

chapter 4
Vacuum
<> (Alberto Savinio, Nuova Enciclopedia, Milano)

Il vuoto, il meno è più del modernismo, sono un'estrema spinta razionalista, o piuttosto nascondono un accesso mistico?
Ad Reinhardt dipingeva monocromi e disegnava Mandala.
Less is more ( more mystical? )

chapter 5
Vanitas
La Vanitas si sviluppa come genere pittorico nei primi anni del seicento. L' immagine della caducità della vita terrena attraverso la raffigurazione di oggetti era una reazione alle condizioni sociali e politiche dell' epoca: la guerra dei trent'anni, le epidemie di peste...appaiono i teschi spesso rappresentati attraverso anamorfosi.

La rappresentazione della morte è un tentativo di esorcizzarla?
Nel 1977 Andy Warhol posa per alcune polaroid con un teschio comprato in un mercatino di Parigi.
Un teschio è una merce?

chapter 6
Panopticon
Lo spazio della cattività, l'architettura della reclusione, è lo specchio di una civiltà?

Nel 700 il filosofo utilitarista Jeremy Bentham sviluppò un progetto destinato a lasciare tracce profonde nella cultura contemporanea. Il progetto, passato alla storia come panopticon, prevedeva la costruzione di un carcere a forma semicircolare dove i detenuti  erano controllati da un singolo guardiano posto al centro dell' emiciclo in una torretta dotata di un sistema di specchi.
L'utopia architettonica di Bentham conteneva in sè un aspetto inquietante e profondamente contemporaneo: ovvero la messa in controllo della comunità sociale attraverso videosistemi di sorveglianza.
Lo sviluppo dello sguardo come sistema di potere è arrivato oggi all' iperbole dei sistemi satellitari che controllano il pianeta dall' esterno; giungendo forse alla realizzazione defintiva dello sguardo panottico come sistema di imposizione di regole sociali attraverso il potere della visione.

chapter 7
a train wreck a battleship being launched...
who will win...what flag he will fly...

Lo sguardo in un'antologia degli stati d'animo, una biografia attraverso gli occhi...
La vita che si dipana tra le due estremità psicologiche del terrore e della pietà, tra realtà e finzione, splendore e miseria, nascita e morte, inanità ed azione.
L'irrompere del corpo ed il meditato distacco di una lezione…

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