• darkblurbg

Udine | Cinema Teatro Cristallo
February 29, 1996
March 1, 1996

La guerra vista dalla luna

La Piccola Orchestra Avion Travel e Fabrizio Bentivoglio in una singolare operina musicale a mezza strada fra il poema cavalleresco e la tragicommedia.

CREDITS
year
1996
text
operina musicale in un atto
Peppe Servillo
cast
Fabrizio Bentivoglio (voce solista)
Peppe Servillo (voce solista)
Donico Ciaramella (batteria)
Peppe D'Argenzio (sax)
Fausto Mesolella (chitarra)
Roberto Piermartire (tromba)
Ferruccio Spinetti (contrabbasso)
Peppe Stefanelli (percussioni)
Mario Tronco (piano)
set & lighting design
luci Pasquale Mari
suoni Giulio Albamonte, Toni Soddu
music
La Piccola Orchestra Avion Travel
production
Bellosguardo

Una serata fortemente a sorpresa quella condotta dalla Piccola Orchestra Avion Travel (gruppo pioneristico che ormai da anni privilegia un ibrido musicale raffinato e immune dalle mode correnti) con il coinvolgi mento di un attore generazionole come Fabrizio Bentivoglio. l'allestimento scenico è davvero ridotto ai minimi termini e l'azione teatrale strettamente legata alla messa in scena musicale. La vicenda del Capitano Manidoro (Fabrizio Bentivoglio) e dello scudi ero Gaetano (Peppe Servillo) è un'occasione per la Piccola Orchestra per misurarsi con una forma musicale più estesa, diversa dalla forma-canzone tradizionale. l'idea era quella di cimentarsi in una sorta di suite opocrifo dove il mondo sonoro di riferimento doveva essere lo stesso a cui fino ad oggi gli Avion Travel hanno attinto nel fare canzoni. l'azzardo era però quello di seguire il testo letterario in maniera orizzontale attraverso tanti piccoli scarti. piccole canzoni suggerite e accennate. Il desiderio quello di forzare la forma per meglio assecondare il senso. Un approccio sicuramente eretico poichè questa Operina musicale in un atto è nata senza tener conto di regole conosciute o forme studiate. l'approccio puramente istintivo e naturale nel riciclare cose che hanno impressionato la nostra immaginazione e cose da noi viste o ascoltate da qualche parte ci  ha spinto a dare suono alle impressioni e alle riflessioni di questi due personaggi. Gaetano e Manidoro sono due eroi minori di una guerra non meglio identificata, che cadono in maniera poco eroica praticando il mercato nero. Giunti all'aldilà chiedono giustizia, anch'essi vogliono gli onori dovuti ai caduti di guerra. Da qui una serie di riflessioni che i due fanno sulla vita, sull'innocenza, sul potere, sui piaceri dei sensi e della mente perduti. Traendo spunto dai poemi cavallereschi. La Guerra vista dalla Luna si trasforma in un poemetto molto terreno, animato da due eroi trogicomici e dal Coro degli orchestrali.

La Piccola Orchestra Avion Travel

Bene, c'è qualcuno nel piccolo mondo della musica pop italiana che per fortuna si muove nel totale spregio delle convenzioni. Sono gli Avion Travel, che honno coinvolto Fabrizio Bentivoglio come voce da affiancare a quella solida e penetrante di Peppe Servillo per rappresentare dol vivo niente di meno che un'opera ...
E in questa novità si avverte praprio un'aria di grandezza motivato esclusivamente da artistiche velleità e dolla voglia di forzare lo forma canzone e orrivare alla grande narrazione e lo musica segue questo racconto con suadente elasticità ... Gli Avion Travel coltivono a fondo le dinamiche musicali, sfruttano crescendo e diminuendo, piani e deboli, urla e sussurri, drammatizzando, ironizzando, quasi danzando... E questa istintiva libertà, o meglio lo disponibilità ad ottingere dovunque - sia lo Penguin Cafè Orchestra, Paolo Conte e Caetano Veloso - gli offre opportunità straordinarie di veleggiare liberamente, il che diventa assolutamente indispensabile nel caso di una suite, dove con mezzi diversi e atmosfere voriate bisogna padroneggiare lo complessa trama di un racconto. Hanno dalla loro l'ironia e anche lo capacità di scrivere testi dolorosi e strani, ricchi di autentico stupore per le cose del mondo, e di sfumature preziose... È una suite
di altà densità musicale, spiraglio unico di nuove forme di ricerca...

Gino Castaldo, La Repubblica

Images