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A Villa Manin porte aperte della Residenza n 23 affidata al regista Valentino Mannias con la sua ricerca sull'Orestea

La Residenza numero 23 delle arti performative a Villa Manin vede protagonista Valentino Mannias.
Durante il periodo trascorso a Dialoghi l’attore e regista under 30 ha intrapreso un percorso di ricerca sull’Orestea interrogandosi sul nostro rapporto con la giustizia e la morte.
Dimostrazione aperta al pubblico lunedì 23 settembre ore 20, Spazio Residenze di Villa Manin

L’Orestea, opera universale di Eschilo che segna la nascita della concezione del diritto che persegue la giustizia, è il fulcro attorno al quale si articola la Residenza del regista Valentino Mannias, la numero 23 del secondo biennio del progetto Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin, curato dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con il contributo del MiBAC-Ministero per i beni e le attività culturali e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e realizzato in collaborazione con ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale.

L’obiettivo dello studio intrapreso durante le due settimane di Residenza a Dialoghi – dal 9 al 23 settembre – è di produrre la traduzione/riscrittura della prima tragedia dell’Agamennone e mostrare al pubblico lo studio di una prima parte dell’opera. La Residenza si conclude con una dimostrazione finale aperta al pubblico lunedì 23 settembre, nello Spazio Residenze di Villa Manin di Passariano (inizio ore 20, ingresso libero con prenotazione consigliata: scrivere a: residenzevillamanin@cssudine.it t. 0432 504765).

L’equipe artistica riunisce attorno al giovane attore sardo- classe 1991 formatosi alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e selezionato per l’Ecole des Maîtres 2018 diretta dal portoghese Tiago Rodrigues - attori e musicisti accomunati dalla necessità di far rivivere la funzione rituale del canto a tenore in rapporto con la comunità, trattando i temi che più la riguardano come la morte e la democrazia.
La ricerca creativa attorno l’Orestea coinvolge Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Edoardo Sorgente, Marina Occhionero, Valentino Mannias; il compositore delle musiche Luca Spanu, la traduttrice Emilia Agnesa, lo scenografo Tiziano Fario e Maurizio Schmidt in qualità di tutor.

“L'oggetto del nostro incontro – spiega Valentino Mannias - riguarda l'Orestea, un classico che racconta la nascita della democrazia in Occidente e il rapporto che gli uomini e le donne hanno con l'oltrevita.
Probabilmente la si metteva in scena dall'alba al tramonto, e non è molto chiaro se il pubblico stesse semplicemente a guardare o se partecipasse alle danze e ai canti intorno all'ara come oggi fanno i cori gospel nelle chiese di East Harlem. Durante il periodo di tempo che avremo a disposizione – continua il regista - sarà interessante interrogare il nostro rapporto con la giustizia, con la morte, dare ad ogni attore la possibilità di tradurre la propria scena dal greco con l'aiuto di una traduttrice, riscrivere talvolta, per poi agire quelle parole sentendole necessarie oggi in una dimensione pubblica.
Mettere i pensieri nello spazio cercando una forma che racconti il nostro incontro con il classico comunicando i significati in esso contenuto”.