Cervignano | Teatro Pasolini
27 marzo 2001 ore  21:00

Lezioni di cattiveria

locandina
anno
2001
testo
Stefano Benni, Ellekappa e Lucia Poli
regia
diretto e interpretato da Lucia Poli
interpreti
e con Marco Natalucci, Gaia Zoppi
scene/luci
scene e costumi Tiziano Fario
disegno luci Gianni Melis
musiche
scene e costumi Tiziano Fario/disegno luci Gianni Melis musiche originali Andrea Alberti e Andrea Farri
produzione
Compagnia "Le Parole Le Cose"

Il nuovo spettacolo di Lucia Poli, Lezioni di cattiveria, è un'opera che riunisce in un unico spettacolo i nomi di due maestri della satira, lo scrittore Stefano Benni ed la vignettista Ellekappa, e una interprete di razza come l'attrice toscana, una delle protagoniste indiscusse del teatro comico al femminile. 
La collaborazione fra Lucia Poli e Stefano Benni inizia circa dieci anni fa e mette a segno cinque spettacoli scritti a quattro mani, portati in scena sempre con grande successo dalla Poli: Corso insegnante, Sorelle d'Italia, Bestiacce, bestioline, In attesa della catastrofe e ora Lezioni di cattiveria.
Il nuovo spettacolo — che accanto a Lucia Poli vede in scena anche Marco Natalucci e Gaia Zoppi, diretti dalla stessa Lucia Poli - esplora con ironia diverse storie e interpretazioni di bontà e cattiveria, fra Ottocento - un secolo popolato da grilli parlanti ma anche da maestrine dalla penna rossa — e Novecento - il nostro secolo, un secolo in cui un termine come "buonismo" può diventare negativo, mentre il cinismo pare essere, soprattutto in politica, una dote apprezzatissima.
La riflessione sulla cattiveria si articola quindi in tre "lezioni". La prima storia è La matrigna, scritta da Lucia Poli e ispirata ad una novella di Emma Perodi. Siamo nella campagna toscana in un Ottocento che affonda nel Medio Evo fantastico, fra feudatari, matrigne e angeli custodi che cantano canzoni popolari e accennano passi di danza. La matrigna naturalmente è cattivissima e tenta di uccidere la figliastra, ma, mentre la vicenda corre verso il lieto fine, anche i buoni si rivelano crudeli e le certezze si appannano, le distinzioni si confondono. La seconda storia, Grimilde, di Stefano Benni, evoca la terribile strega di Biancaneve immaginando come possa vivere oggi, invecchiata dimenticata, tra orpelli del passato e maledizioni inefficaci, con il carico dei suoi quattrocento anni e rotti, surclassata dalla cattiveria quotidiana del mondo attuale, dietro alla quale inutilmente arranca, disperata. Infine, La famiglia, di Ellekappa, ci fa precipitare nelle perfidia contemporanea con la forza di una satira lucidissima e spietata, con un linguaggio deliziosamente spaventoso e ci fa specchiere nei peggiori difetti della nostra società: dell‘egoismo all'alienazione, all'ipocrisia, alla santificazione del denaro, in un crescendo di stupidità trionfante che strappa il riso e l'indignazione insieme.

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