Udine | Teatro Zanon
21 gennaio 2000 ore  21:00
22 gennaio 2000 ore  21:00

Madornale 33

Che senso ha la nostra vita? E quali sono le sue regole, le sue verità fondamentali? Volendo riassumerle in un decalogo impazzito e surreale, sono 33. Parola di Alessandro Bergonzoni.

locandina
anno
2000
testo
scritto e interpretato da Alessandro Bergonzoni
regia
Claudio Calabrò
scene/luci
scenografia Mauro Bellei
produzione
I Piccioni di Piazza Maggiore

Che senso ha la nostra vita? E quali sono le sue regole, le sue verità fondamentali? Volendo riassumerle in un decalogo impazzito e surreale, sono 33. Parola di Alessandro Bergonzoni. Questa ed altre rivelazioni ci aspettano infatti in Madornale 33, il nuovo spettacolo del comico bolognese.
E questa volta il nuovo alter ego di Bergonzoni in scena è Fufyo. Un prescelto: fra milioni di uomini, è proprio lui, pare, il predestinato, dal fato o forse dalla sua lucida perspicacia. Lui l’uomo a cui verrà affidato il compito dei compiti, il fulcro del pensiero umano: trovare appunto le fatidiche 33 verità cardini di ogni esistenza.  Con mente libera e intuito felino, Fufyo è in grado di dipanare ragionamenti sbriciolati, tenersi in equilibrio sui pensieri più alti o riconoscere il senso quando non è compiuto. Con le poche scaglie di sapere lasciategli dal saggio Shinai, Fuyo allora sceglie la solitudine nell’eremo della ricerca. E scopre che più che un uomo di meditazione, è uomo di azione mentale e l’eremo diventerà così la sua palestra del pensiero, non ascetica, ma odorosa, gommosa, faticosa. Gli saranno compagni in queste peregrinazioni mentali anche il divino Simeone, le gemelle Vanvera e Bastiana, un eremita con il binocolo e un cinese di Goteborg assieme ai quali Fufyo riesce a condire con il sale dell’impossibile e l’olio del “non si può dire” ogni riflessione, distrazione o classificazione, mettendo i pensieri più profondi sotto a quelli superficiali, vedendo cose che non è dato vedere e scoprendo anche, insieme alle verità, tante innocue bugie.
Come ci ha abituati in spettacoli di culto come Non è morto né Flic, né Floc, Anghingò, La cucina del frattempo e Zius (tutti visti a Udine nelle passate stagioni del Css), anche in Madornale 33  torna in scena con uno dei suoi monologhi fatti di comicità intelligente, slittamenti di senso, iperboli di immagini imbastite sull’onda di una creatività verbale incontenibile. Un esempio di comicità contagiosa quella di Bergonzoni capace di far esplodere ogni trama teatrale in mille frammenti che ricomposti, a volte, assommano una vera e propria storia unitaria. Una sfida avvincente anche per il pubblico chiamato a ricostruire questo ardito e “schizofrenico” puzzle narrativo che trasforma così ogni nuovo spettacolo di Bergonzoni in un evento coinvolgente, unico. Madornale!