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Udine | Teatro Palamostre
12 febbraio 2015 ore  21:00

Il ritorno a casa

Un grande maestro della scena contemporanea, Peter Stein affronta uno dei testi della maturità di Harold Pinter, Il ritorno a casa, un dramma illuminante sui conflitti di ruolo all'interno della famiglia

locandina
anno
2014
testo
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia
Peter Stein
interpreti
Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini, Arianna Scommegna
scene/luci
scene Ferdinand Woegerbauer
luci Roberto Innocenti
e...
costumi Anna Maria Heinreich
assistente alla regia Carlo Bellamio
produzione
Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Spoleto56 Festival Dei 2mondi

Premio Ubu 2014 - Miglior attrice: Arianna Scommegna

12 febbraio 2015 ore 21
Udine, Teatro Palamostre
PETER STEIN
Il ritorno a casa
di Harold Pinter

Una donna e una famiglia di uomini. Fantasie erotiche e ipocrisie accendono la miccia di una guerra fra sessi. Un magistrale direttore d'attori per un esplosivo gioco al massacro.



Harold Pinter scrive Il ritorno a casa nel 1964: è uno dei primi testi della maturità artistica del drammaturgo. Il dramma, caustico e feroce, racconta il disgregamento di legami familiari fondati sull’ipocrisia e sulle cancrene che dolori ed esperienze interne ed interiori hanno maturato nel tempo. Fattore scatenante è, appunto, il ritorno a casa di Teddy, dopo anni di lontananza. L’uomo porta con sé la moglie Ruth, unico elemento femminile in un universo di uomini. Il suo arrivo avrà effetti sconvolgenti e per certi versi inaspettati: accolta come elemento estraneo verso cui sfogare la propria misoginia, Ruth viene accettata e inserita in un gioco al massacro in cui appare allo stesso tempo come vittima e carnefice: sarà il marito Teddy ad andarsene da solo.

“Sin da quando ho visto la prima londinese, quasi 50 anni fa, ho desiderato mettere in scena Il ritorno a casa. E forse il lavoro più cupo di Pinter, che tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. La giungla nella quale si combatte e, naturalmente, la famiglia. I comportamenti formali, più o meno stabili, si tramutano in aggressività fatale e violenza sessuale quando uno dei fratelli con la sua nuova moglie ritorna dall’America. Tutte le ossessioni sessuali maschili in questa famiglia di serpenti si proiettano sull’unica donna presente. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta, assumendo quel ruolo e soddisfacendo la loro bramosia più del previsto. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L’immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi e nessuno sulla scena e nell’uditorio saprà quello che può accadere. E un lavoro esclusivamente per attori. L’iniziativa di questo allestimento e partita dai membri del cast de I Demoni che era abituato ad un lavoro di stretta interazione. Speriamo, quindi, con il nostro lavoro di poter essere all’altezza dell’opera”. 
Peter Stein

"La vittima predestinata si rivela, alla fine, la dominatrice. Ed è una donna, con ruolo di cognata e nuora degli uomini di casa. Che li asservirà a sé. E' questo il finale de Il ritorno a casa di Harold Pinter (...) Parla della carenza d'amore e attraverso personaggi sgradevoli, duri e crudeli, enucleata nello scontro uomo-donna, e nella più pericolosa conflittualità maschile. E dice, più di altre pièce, quel "precipizio che sta sotto i discorsi di ogni giorno" (motivazione del premio Nobel)."
Giuseppe Distefano, Il Sole 24 Ore

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