Cervignano | Teatro Pasolini
31 marzo 2014 ore  21:00

Il malato immaginario
ovvero Le Molière imaginaire

Argante, il protagonista de Il Malato immaginario, lo sostiene con convinzione: “vivere è essere malati”!

locandina
anno
2013
regia
Teresa Ludovico
interpreti
Augusto Masiello, Marco Manchisi e con Serena Brindisi, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Andrea Fazzari, Daniele Lasorsa
scene/luci
Vincent Longuemare
musiche
Michele Di Lallo
e...
costumi Luigi Spezzacatene
produzione
Teatro Kismet OperA

Argante, il protagonista de Il Malato immaginario, lo sostiene con convinzione: “vivere è essere malati”! A lui non interessa la guarigione, ma quel mistero che i medici, con la loro presenza, le loro cure, le loro formule in latino gli promettono. La malattia come bisogno di non esistere, di addormentarsi, finché tutta la vita sia risucchiata da quel nulla che aspira all’eternità.
Ma in questo allestimento del Teatro Kismet c’è molto di più: assieme al gioco della vita e della morte, nel controluce della paura del male, c’è anche il gioco tutto molieriano del teatro, con le sue farse, i suoi inganni e travestimenti.
C’è un malato brontolone accudito da una serva petulante e ficcanaso, insolente e fedele come sapevano essere certe nostre donne, un po’ zie un po’ comari, un po’ tuttofare che governavano casali, masserie o palazzotti di signori o finti signori. Una figlia angelica, una moglie perfida, un fratello consigliere, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti, maschere farsesche in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
E ancora, in omaggio ai comici della commedia dell’arte che Moliere conobbe alla Corte del Re Sole, questo Malato immaginario è ambientato in una casa del sud, con tanto bianco e tanto nero e qualche lampo di colore, dove la maschera italiana per eccellenza, Pulcinella, entra ed esce dai panni di una serva o di un fratello per continuare la sua recita anche quando si spegneranno le luci della ribalta.

www.teatrokismet.org

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