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Prove aperte di I Shakespeare, cinque piccole lezioni su Shakespeare di Tim Crouch, regia di Fabrizio Arcuri / Accademia degli Artefatti - lo spettacolo in prova al CSS e prossimo al debutto alla Biennale di Venezia

PROVE APERTE di I SHAKESPEARE, cinque piccole lezioni su Shakespeare di Tim Crouch, regia di Fabrizio Arcuri / Accademia degli Artefatti - lo spettacolo in prova al CSS e prossimo al debutto alla Biennale di Venezia:
29, 31 luglio e 1-2 agosto 2013 alle ore 19 e alle ore 21 al Teatro S. Giorgio di Udine - via Quintino Sella, borgo Grazzano (biglietto unico: 2.00 €)

29 luglio 2013: ore 19 Fiordipisello;  ore 21 I Cinna
31 luglio 2013: ore 19 I Cinna;         ore 21 Caliban o Fiordipisello
1 agosto 2013: ore 19 I Cinna;         ore 21 Caliban 
2 agosto 2013: ore 19 I Cinna;         ore 21 Fiordipisello

E' necessario confermare la propria presenza e lasciare i propri recapiti contattando Elisa Dall’Arche
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG   33100 Udine - via Crispi, 65
(da lunedì a venerdì, ore 9-13)   tel 0432 504765   fax 0432 504448   elisadallarche@cssudine.it
Visto il ristretto numero di spettatori ammessi, vi preghiamo di attendere conferma scritta o telefonica per poter partecipare alla prova aperta. Ci riserviamo il diritto di annullare la prova aperta per eventuali esigenze organizzative e tecniche. La biglietteria del Teatro S. Giorgio aprirà alle ore 18.30


ACCADEMIA DEGLI ARTEFATTI / I SHAKESPEARE

I SHAKESPEARE: cinque piccole lezioni su Shakespeare di Tim Crouch 

Attraverso 5 testi si racconta la fine dell'idea di Occidente:
Banquo o il fallimento del potere
Fiordipisello il fallimento delle relazioni 
Caliban il fallimento della cultura
Cinna il fallimento degli intellettuali

Per Accademia degli Artefatti questo nuovo incontro con il teatro di Tim Crouch si fa occasione per attivare un dispositivo di indagine sulle forme del racconto teatrale, realizzando 5 spettacoli imprevedibili e dirompenti.

All'origine, Tim Crouch scrive I Shakespeare pensando al pubblico dei ragazzi, ma il risultato si adatta indifferentemente al pubblico di ogni età. Ogni pièce riesce infatti sia a narrare la vicenda principale di ogni opera che a dare una nuova occasione a personaggi secondari per raccontarla o per dire semplicemente un po’ di battute in più di quante gliene abbia concesse Shakespeare.  Ecco allora farsi avanti Banquo, il generale dell’esercito scozzese ucciso da Macbeth, Calibano, abitante solitario dell’isola su cui approda Prospero nella Tempesta, il maggiordomo innamorato Malvolio della Dodicesima notte, o Fiordipisello, che nel Sogno di una notte di mezza estate ha una sola battuta: “Sono pronto”.  Infine c’è Cinna, Cinna il poeta, forse scambiato per errore per un congiurante, del Giulio Cesare.

Accademia degli Artefatti ha sempre lavorato mischiando linguaggi – prosa, performance, musica, video, scrittura scenica e drammaturgica – e indagando da una parte le forme dello spettacolo dal vivo, e dall'altra i meccanismi delle posizioni e delle relazioni sceniche. Sempre in un dialogo attuale e consistente con lo spettatore, interlocutore e non semplice ricettore della creazione artistica.
I 5 spettacoli sono allora “5 diversi modi di relazione con il testo, con l’interpretazione e con lo spettatore, che però partono da una premessa comune: si tratta di lavorare su un’esposizione pornografica di sé come attore e come persona, e di riposizionare il proprio corpo e i propri pensieri nel contesto scenico quotidianamente riattualizzato”.

I primi 3 monologhi del progetto - I Banquo (prodotto dalla Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse), I Peaseblossom (prodotto da Accademia degli Artefatti) e I Cinna (coprodotto da CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, in prima nazionale e poi ospite della stagione di Teatro Contatto 2013_2014) - e lo studio di I Caliban (coprodotto da L'Uovo Onlus – Teatro Stabile di Innovazione) vengono presentati alla Biennale di Venezia  2013, mentre il debutto di I Malvolio è programmato nel 2014.

I Cinna di Tim Crouch
traduzione Pieraldo Girotto
regia Fabrizio Arcuri
con Gabriele Benedetti
co-produzione Accademia degli Artefatti / CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

prima nazionale 6 agosto 2013, ore 19
Biennale Teatro Venezia, Teatro Piccolo Arsenale

POPOLANO: Il nome, signore, dite la verità.
CINNA IL POETA: La verità è che mi chiamo Cinna
POPOLANO: Fatelo a pezzi. É un congiurato.
CINNA IL POETA: Io sono Cinna il poeta, sono Cinna il poeta
POPOLANO: Allora fatelo a pezzi per le sue brutte poesie.
(William Shakespeare, Giulio Cesare, Atto III, Scena III)

IO CINNA,
- le mie parole come coltelli. 
Cinna è un poeta perché scrive poesie? O solo perché dichiara di esserlo? O semplicemente perché il suo autore decide di definirlo così, Shakespeare prima e Crouch dopo? (sciogliendo così, didascalicamente, l’ambiguità dell’identità di Cinna: congiurante di Cesare o solo vittima di uno scambio di persona?)
In Shakespeare c’è Cinna il console congiurante e Cinna il poeta. Ma il nome vale di più della persona. Il nome vale una morte ingiusta.
Crouch riconsegna un Giulio Cesare rivisto con gli occhi, e riscritto con le parole,  di un ciondolante poeta che fa brutti sogni, e che non smette di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Come la Storia segna la vita di chi vi prende parte, anche malgrado lui? 
Una scrittura continua della propria storia a cui gli spettatori possono partecipare. Questa è la vendetta di Cinna il poeta contro se stesso, e contro le parole e contro il popolo che lo ha ucciso: imparare nuovamente la propria storia e costruirne una nuova rappresentazione. Un racconto che non passa solo attraverso il media verbale ma anche quello delle immagini, specchi che moltiplicano una verità politica e sociale, dolorosamente irriducibile.

www.artefatti.org