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La fine dell’inizio regia di Cesare Lievi debutta in prima italiana assoluta il prossimo 17 gennaio 2013 (in replica fino al 20 gennaio) sul palco del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
da giovedì 17 a sabato 19 gennaio 2013 - ore 20.45
domenica 20 gennaio 2013 – ore 16.00

LA FINE DELL’INIZIO
di Sean O’Casey
traduzione Marisa Sestito
regia Cesare Lievi
drammaturgia Peter Iden

con Ludovica Modugno, Graziano Piazza, Stefano Santospago

scene Josef Frommwieser
costumi Marina Luxardo
disegno luci Gigi Saccomandi
musiche originali Gustavo e Denniell
effetti sonori a cura di Flávio Martins Dos Santos

una coproduzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Teatro Nuovo Giovanni da Udine 


prima italiana assoluta

La fine dell’inizio, una delle commedie più insolite, divertenti e meno frequentate del drammaturgo irlandese Sean O’Casey, debutta in prima italiana assoluta il prossimo 17 gennaio 2013 (in replica fino al 20 gennaio) sul palco del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, terza co-produzione fra il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Un’incredibile “clownerie filosofico-teologica”, come ama definirla Cesare Lievi nel presentare per la prima volta sulle scene italiane questa autentica “riscoperta”, anche grazie a una nuova traduzione a cura di Marisa Sestito. Con La fine dell’inizio Lievi conclude felicemente un triennio di creazione artistica a Udine apertosi con la messa in scena de Il vecchio e il cielo (2010/2011) e proseguita con il debutto de Il principe di Homburg (2011/2012), entrambi in tournée italiana ospite di prestigiose stagioni da Milano a Torino, da Roma a Genova, Cagliari, Parma, Palermo, Reggio Emilia, Trieste, Modena, Vicenza e altre città.
I tre allestimenti sono il risultato di un articolato progetto co-produttivo che ha visto impegnate le due principali realtà teatrali udinesi, il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.

Darry Berrill e la moglie Lizzie e il loro vicino di casa Barry Darrill sono i protagonisti di un singolare girotondo sul tema dell’eterno “gioco dei ruoli” fra maschile e femminile. Il contadino Darry convinto dell’insignificanza del lavoro casalingo propone infatti alla moglie Lizzie di scambiare i ruoli: lui farà i lavori di casa, lei andrà nei campi. La coppia uomo/donna viene sostituita così da una sua irresistibile parodia interpretata, all’inizio non senza compiacimento ma con esiti catastrofici, da due uomini, Darry e Barry. Ha inizio così “la fine dell’inizio”, dove “l’inizio” allude esplicitamente all’”origine del mondo” e ai ruoli biblici del primo uomo e della prima donna, Adamo ed Eva, mentre la “fine” sarà il caos generato dall’assenza del femminile. 

I tre ruoli brillanti sono stati affidati da Lievi a tre attori con cui lavora in grande sintonia in questi anni, Ludovica Modugno, Graziano Piazza, Stefano Santospago. L’interno rurale e “irlandese” verrà evocato dalle scene di Josef Frommwieser, i costumi di Marina Luxardo, le luci di Gigi Saccomandi. Le musiche originali sono composte dal duo brasiliano Gustavo e Denniell. Gli effetti sonori sono a cura di Flávio Martins Dos Santos.

Venerdì 18 gennaio alle ore 18 nella sala stampa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine il regista Cesare Lievi e la compagnia dialogano sulla nuova produzione con la prof.ssa Alessandra Ursella, dottore di ricerca in letteratura inglese dell’Università di Udine.

La fine dell’inizio è “una commedia di strepitosa forza comica ed espressività teatrale, che sotto l’apparente semplicità del plot nasconde un significato apocalittico metafisico.
Sono veramente interscambiabili il maschile e il femminile?
Il maschile è veramente quell’unica forza determinante che crede di essere?
E se fosse così, la conseguenza non sarebbe la fine di quell’inizio che è stata la vicenda del mondo e degli esseri umani fino ad ora?
La commedia di O’Casey non dà risposte articolate al riguardo, ma ci fa sorridere di chi crede di essere tutto e capace di tutto”.

Cesare Lievi

Sean O’Casey è nato a Dublino nel 1880. Cresciuto nei quartieri popolari della capitale, Sean O’Casey è stato uno degli attivisti del movimento laburista e ha sostenuto fin dal principio la causa nazionalista irlandese contro la dominazione britannica. Le sue opere giovanili testimoniano costantemente le condizioni di povertà dei sobborghi dublinesi, in uno stile molto vivo, caratterizzato dall'uso dello slang proletario.

Per O’Casey il teatro è un efficace strumento per portare avanti la protesta politica e sociale, e con queste spirito scrisse le sue prime opere, rappresentate con successo all’Abbey Theatre di Dublino: The Shadow of a Gunman, Juno and the Paycock e The Plough and the Stars, rappresentate rispettivamente nel 1923, 1924 e 1926, e unanimemente considerate i suoi capolavori.

Nel 1926, in seguito al rifiuto dell’Abbey Theatre di produrre The Silver Tassie, un dramma espressionista sugli orrori della prima guerra mondiale,  lascia l’Irlanda e si stabilisce in Inghilterra. E’ qui che scriverà le sue opere più mature, alcune di carattere satirico, altre autobiografiche o ispirate a temi evangelici. Tra queste vanno ricordate: Within the Gates (1936), The End of the Beginning (1937), The Star Turns Red (1940), Red Roses for Me (1946), Oak Leaves and Lavender e Cock A Doodle Dandy (1949), The Bishop's Bonfire (1955), Behind the Green Curtains (1961).
Fra il 1938 e il 1956 O’Casey si è dedicato anche alla sua autobiografia, un’opera pubblicata in sei volumi, in America e in Inghilterra. O’Casey è scomparso nel 1964, a Torbay.

Cesare Lievi, nato a Gargnano nel 1952, è un regista teatrale, poeta e drammaturgo italiano di fama internazionale.
Con il fratello Daniele, scenografo, fondò nei primi anni ottanta il "Teatro dell'Acqua", nella città natale. Tra le messe in scena di quel periodo, particolare successo ebbe lo spettacolo tratto dal Barbablù di Georg Trakl, che nel 1984 fu presentato alla Biennale di Venezia. L'anno successivo presentò a Francoforte La miniera di Falun di Hugo von Hofmannsthal, a cui seguirono negli anni successivi diverse regie in Austria e Germania tra cui Il ritorno a casa di Cristina di Hofmannsthal (1987), Sonata di fantasmi di August Strindberg (1988), Il nuovo inquilino di Eugène Ionesco (1988), Käthchen von Heilbronn di Heinrich von Kleist (1988), Enrico IV di Luigi Pirandello (1989), Il tempo e la stanza di Botho Strauss (1990), Il principe costante di Calderón de la Barca (2001), Erano tutti miei figli di Arthur Miller (2002).

Nel 1996 è diventato direttore artistico del Teatro Stabile di Brescia. Nel 1997 ha diretto Graziano Piazza in Dreck - Schifo, opera di Robert Schneider.

Nel campo operistico si ricordano la regia de La clemenza di Tito di W. A. Mozart (Francoforte 1989), Parsifal di R. Wagner (spettacolo inaugurale della stagione scaligera 1991-92 con la direzione di Riccardo Muti), La Cenerentola di G. Rossini (Zurigo 1992), Ariadne auf Naxos di R. Strauss (Zurigo 1993), Gesualdo di A. Schnittke (Vienna 1995), Siegfried di R. Wagner (Teatro Bellini, Catania 2002), i due Foscari (dir. Muti, Milano, Scala 2009). Nel 2000 ha curato la regia di Cenerentola di G. Rossini al Metropolitan di New York; nel 2002 ha diretto Cecilia Bartoli in Nina, o sia La pazza per amore di Giovanni Paisiello e nel 2004 la stessa con Ruggero Raimondi ne Il Turco in Italia di Gioacchino Rossini, una produzione dell'Opernhaus di Zurigo.

Professore di regia presso il Dipartimento di Storia dell'Arte, della Musica e dello Spettacolo dell'Università degli Studi di Milano. Nel 2009 vince il Premio Ubu come miglior testo drammaturgico con La badante. Il 12 luglio 2009 a Pescara ha ricevuto il premio internazionale intitolato a Ennio Flaiano “Pegaso d’oro” per la regia dello stesso spettacolo. Sempre nello stesso mese a Volterra gli viene assegnato il Premio Unesco alla Cultura, in riconoscimento di un’attività di regista e di drammaturgo che ha portato sulle scene il grande teatro europeo e testi di attualità, esempi di impegno sociale e civile del nostro tempo.

Dal 2010 al 2012 è stato Sovrintendente e Direttore artistico per la Prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.