la sede css

Lettera di ARTS – Associazione Regionale Teatri e Spettacolo del FVG all'Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna

Egregio Assessore,
che il settore culturale ricopra una funzione di crescita ed emancipazione  sociale, ma che anche rappresenti forza economica e ricchezza per un territorio, è premessa d’obbligo a questo intervento. Una relazione della pubblicata nel mese di luglio dal centro studi della Banca d’Italia esplicita in maniera dettagliata quanto questo settore sia strategico per un territorio.

Ora, il drastico ridimensionamento delle risorse a disposizione per gli investimenti destinati alle attività culturali, così come allo stato attuale previsto dalla giunta regionale, è insopportabile,  in quanto è talmente elevato che risulta impossibile gestirlo.

Lo dimostra il fatto che il piano da Lei illustrato in queste settimane, pur drammatico e doloroso, non riuscirebbe comunque a salvare nessuno: neanche gli organismi primari e definiti strategici, i quali – chiariamolo in maniera definitiva -  non sopravvivrebbero comunque ad una decurtazione del 50% dell’investimento regionale.
A questo andrebbe inoltre aggiunto il taglio ulteriore per gli organismi finanziati dal Ministero – che si vedrebbero decurtare per automatismo il finanziamento in quanto non più rispondenti ai requisiti necessari.

Il problema quindi è di tale portata che non può essere affrontato nella specificità del settore culturale, in quanto quest’ultimo riuscirebbe ad assorbire il colpo ad una sola condizione: il crollo dell’integrale sistema culturale della nostra regione.

Riteniamo che non vi sia una corretta cognizione di ciò che viene posto sui due piatti della medesima bilancia: da una parte € 20ML, dall’altra uno scenario che, al momento, è solo intuibile, così come lo sono gli esiti della ricaduta culturale sul territorio, seppur potentemente reali e concreti.
Proviamo, per un attimo, ad immaginarlo possibile.
Tutti i teatri della regione chiusi, niente più musica, cinema di qualità, festival, gli eventi, i musei e le mostre temporanee chiuse.
Pare possibile?
Da una parte abbiamo un numero, dall’altra il patrimonio culturale che è elemento identificativo, fondante e distintivo della nostra società, oltre a centinaia di posti di lavoro.
Ma, sopra ogni cosa, la domanda cruciale a cui si deve rispondere è la seguente:
“il risparmio prodotto portando le risorse destinate alla cultura dallo 0,7% allo 0,2% della spesa corrente del bilancio regionale, vale il degrado, l’impoverimento e la perdita di speranza per il nostro territorio?”

Disidratare il baluardo culturale significherebbe dichiarare in maniera definitiva la “caduta libera” della nostra società; significherebbe minare il nostro mondo dalle sue medesime fondamenta, consegnando il deserto alle nuove generazioni.
Tutto questo vale € 20ML?
Certo, non stiamo difendendo un mondo perfetto; bensì un insieme eterogeneo, disordinato, e complesso in cui si mescolano strutture e progetti, singole azioni e attività pluriennali, professionismo e volontariato.

Si tratta di un mondo vitale, che pulsa, che restituisce almeno tre volte ciò che riceve; un mondo che ci viene invidiato per la sua varietà e ricchezza, e soprattutto voluto dalla gente  che stagione dopo stagione, con una presenza al di sopra di ogni statistica nazionale dimostra – finanziandola direttamente - quanto la cultura sia fondamentale per l’equilibrio e l’identità stessa di questa società.

Egregio Assessore, questo mondo può certamente essere corretto e migliorato, ma ciò non può ottenersi percorrendo la strada del suo indiscriminato  azzeramento.
Da parte degli operatori c’è la consapevolezza della drammaticità della situazione complessiva, e allo stesso tempo la disponibilità ad accelerare tutte le azioni che possono portare a sinergie, collaborazioni, coproduzioni: un generale lavoro di sistema.

Per tutto questo ci appelliamo al buon senso, ma anche al valore stesso dei numeri che certamente sono capaci di testimoniare che il costo della desertificazione culturale è molto maggiore del “risparmio” che la provocherebbe.

Sottoscrivono l’intervento:
ARTS – Associazione Regionale Teatri e Spettacolo del FVG:
a.Artistiassociati Impresa di produzione Teatrale – Circuito Regionale Danza
C.T.A. Centro Teatro Figura e Animazione
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG 
Ente regionale teatrale del  FVG 
Il Rossetti Teatro Stabile del FVG
La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Teatro Miela coop. Bonawentura
Teatro Stabile Sloveno
Teatro Comunale di Monfalcone

E inoltre:
Teatro Verdi – Gorizia
Centro Espressioni Cinematografiche/Far East Film Festival
Cinemazero
Cineteca del Friuli
Le Giornate del Cinema Muto
Cappella Underground/ScienceplusFictionFilm Festival
Alpe Adria Cinema/Trieste Film Festival
Maremetraggio
Premio Amidei
Palazzo del cinema di Gorizia
Chamber Music
Euritmica
Fondazione Luigi Bon
Nei Suoni nei Luoghi
Vicino/Lontano
Teatro Nuovo Giovanni da Udine
Teatro Pasolini di Cervignano
Folkest