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Incontro pubblico - In carcere: spazi di socializzazione culturale a Udine, Pordenone e Tolmezzo

INCONTRO PUBBLICO - In carcere: spazi di socializzazione culturale a Udine, Pordenone e Tolmezzo nell'ambito dei Progetti a favore di persone a rischio di esclusione sociale, nonché detenute ed ex detenute / Attività socio culturali a favore della popolazione in esecuzione penale nelle Case Circondariali di Udine, Pordenone, Tolmezzo, Gorizia

promossi e coordinati da
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

con il sostegno di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

l'incontro pubblico è realizzato in collaborazione con
Centro di accoglienza E. Balducci

Coordina l'incontro
Mario Mirasola
GIORNALISTA E AUTORE RADIO TELEVISIVO

Introduce
Pierluigi Di Piazza
RESPONSABILE DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA E. BALDUCCI
Siamo esseri umani

Saluti istituzionali

Massimo Blasoni
CONSIGLIERE DELLA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

Furio Honsell
SINDACO DEL COMUNE DI UDINE

Intervengono

Francesco Macrì
DIRETTORE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI UDINE E GORIZIA
I rapporti tra gli enti locali e il carcere
 
Silvia Della Branca
DIRETTORE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI TOLMEZZO
La cultura delle regole nell'era della sicurezza
 
Alberto Quagliotto
DIRETTORE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI PORDENONE
L'esperienza culturale nel carcere di Pordenone
 
Antonina Tuscano Monorchio
DIRETTORE DELL'UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA DI UDINE, PORDENONE, GORIZIA
Il laboratorio teatrale "Spazio Aperto" ambito trattamentale innovativo per l'utenza in esecuzione penale esterna
 
Alberto Bevilacqua
PRESIDENTE E CO-DIRETTORE ARTISTICO
DEL CSS TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE DEL FVG
Proporre cultura in carcere: vent'anni di un'esperienza pilota in Regione

Maurizio Battistuta
PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
PENITENZIARIO ICARO DI UDINE
L'azione culturale del volontariato e della comunità esterna

Presenta la proiezione del video
Michele Kohlhaas

Rita Maffei
REGISTA, ATTRICE, CO-DIRETTORE ARTISTICO DEL CSS TEATRO STABILE
DI INNOVAZIONE DEL FVG

Il video Michele Kohlhaas ideato dalla regista, attrice e co-direttore artistico del CSS Rita Maffei, interamente girato e realizzato assieme ad alcuni detenuti della Casa Circordiale di Udine verrà proiettato sabato 30 aprile al Centro di accoglienza Ernesto Balducci in occasione di un incontro pubblico (con inizio alle ore 15, a ingresso libero) che vuole porsi come un importante momento destinato alla sensibilizzazione della comunità civile sull'attuale situazione carceraria e sul Progetto di intervento culturale promosso e coordinato dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG nelle Case Circondariali di Udine, Tolmezzo e Pordenone da oltre venticinque anni.

Michele Kohlhaas (video selezionato al MedFilm Festival 2010 di Roma, sezione "Corti dalle carceri") nasce in particolare durante un'esperienza di Rita Maffei con i detenuti della Casa Circondariale di Udine, dove la regista ha più volte lavorato in questi anni conducendo laboratori di teatrali rivolti a chi vive la condizione carceraria nell'ambito del Progetto di Attività Socioculturali a favore della popolazione detenuta con cui la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia  - Direzione centrale della sanità e protezione sociale finanzia Progetti a favore di persone a rischio  di esclusione sociale, detenute ed ex detenute.

Partendo dal racconto paradigmatico di Heinrich von Kleist e dalla storia dell'allevatore di cavalli Michele Kolhaas che porta fino in fondo le conseguenze del suo desiderio di giustizia, il video testimonia alcune storie e racconti, anche personali e a volte autobiografici, in un riuscito cortocircuito con alcuni nodi drammatici della trama ottocentesca del  Michele Kolhaas, che in passato è stato anche alla base di uno degli spettacoli più riusciti dell'attore Marco Baliani. "Ognuno dei partecipanti al mio laboratorio - spiega Rita Maffei -   ha scelto la parte del racconto di Kleist che desiderava interpretare, ma in modo tale da dare a ognuno l'opportunità di calarsi nel ruolo del protagonista.  Il protagonista di ogni sezione del racconto, oltre a interpretare Michele Kolhaas, ha poi scelto e preparato il set, il testo, l'inquadratura, dirigendo i compagni di scena, con indicazioni di regia e per la recitazione. Incrociando le proprie storie con quell'importante testo della letteratura tedesca, i partecipanti sono riusciti a cogliere i motivi simbolici e metaforici dei loro stessi racconti, scoprendo, attraverso la ricchezza della propria creatività, la semplicità di un grande classico e il gioco della messa in scena, la possibilità di esprimere se stessi e la forza del proprio mondo immaginario".