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Un video di Rita Maffei girato nella Casa Circondariale di Udine è stato selezionato al MedFilm Festival di Roma

ll video “Michele Kohlhaas” ideato e girato dalla regista Rita Maffei assieme ad alcuni detenuti della Casa Circordiale di Udine è stato proiettato al MedFilm Festival di Roma domenica 14 novembre in una particolare sezione del grande Festival cinema del Mediterraneo riservata ai  cortometraggi realizzati nelle carceri italiane.

“Corti dalle carceri”  - questo il titolo della sezione - coinvolge gli istituti penitenziari italiani in cui si sono ideati corto e mediometraggi sul tema del festival,  quest’anno connesso alle questioni sollevate in questo Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione. Dall’11 al 21 novembre arriveranno a Roma  - a quello che è uno dei festival storici della Capitale - circa 100 film e 40 protagonisti del cinema mediterraneo ed europeo. Ospiti d’onore di questa edizione Spagna e Libano, focus su Francia, Marocco, Turchia e Belgio, per declinare insieme il tema dell’alterità vista dalle due sponde del mare.

Il video di Rita Maffei  - che si potrà vedere alla Casa del cinema, in Sala Kodak alle ore 11.00 - nasce in particolare da una esperienza all’interno della Casa Circondariale di Udine, dove la regista ha più volte lavorato in questi anni conducendo laboratori di teatrali rivolti a chi vive la condizione carceraria nell’ambito del Progetto di Attività Socioculturali a favore della popolazione detenuta curato dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG nelle Case Circondariali di Udine, Tolmezzo, Pordenone, Gorizia, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia  - Direzione centrale della sanità e protezione sociale, che finanzia progetti a favore di persone a rischio  di esclusione sociale, detenute ed ex detenute.

Il video testimonia alcune storie e racconti, anche personali e a volte autobiografici, sull’ingiustizia in un riuscito cortocircuito con alcuni nodi drammatici del racconto di Heinrich von Kleist  Michele Kolhaas, anche alla base di uno degli spettacoli più belli dell’attore Marco Baliani. “Ognuno dei partecipanti al mio laboratorio – spiega Rita Maffei -   ha scelto la parte del racconto di Kleist che desiderava interpretare, ma in modo tale da dare a ognuno l’opportunità di calarsi nel ruolo del protagonista.  Il protagonista di ogni sezione del racconto, oltre a interpretare Michele Kolhaas, ha poi scelto e preparato il set, il testo, l’inquadratura, dirigendo i compagni di scena, con indicazioni di regia e per la recitazione. Incrociando le proprie storie con quell’importante testo della letteratura tedesca i partecipanti sono riusciti a cogliere i motivi simbolici e metaforici dei loro stessi racconti, scoprendo, attraverso la ricchezza della propria creatività, la semplicità di un grande classico e il gioco della messa in scena, la possibilità di esprimere se stessi e la forza del proprio mondo immaginario”.