Residenza 56 - Lisa Moras / SpkTeatro

DIALOGHI / RESIDENZE DELLE ARTI PERFORMATIVE A VILLA MANIN

Residenza 56
Villa Manin, Spazio Residenze
11 – 24 ottobre 2021
LISA MORAS / SPKTEATRO
Bash

lisa moras - spk teatro - collage x sito.jpg
Equipe in residenza

Lisa Moras, regista
Ksenija Martinovic, Alessandro Maione, Mathias Eccher, attori
Stefano Zullo, scenografo
Monica Capuani, traduttrice
Alberto Biasutti, light designer

Bash è una suite scritta da Neil Labute, autore americano, testo del 1999. Attraverso una rivisitazione moderna della tragedia greca (Medea e Ifigenia) porta in scena il tema della colpa impunita e del mondo fuori asse attraverso due monologhi e un dialogo a staffetta. Medea Redux primo monologo, affronta il tema della pedofilia, della maternità in giovane età, del potere degli adulti sui giovani e della mortalità come colpa del genere umano. Ifigenia in Orem ci trascina nel mondo maschile della finanza e degli affari, fotografa con chiarezza quel momento in cui le sicurezze maschili hanno iniziato a vacillare per l’avanzata femminile e propone il tema del sacrificio dei giovani per il successo dei genitori, ci pone inoltre di fronte al concetto di caso e opportunità. Branco di santi, esce dal riferimento alla tragedia greca e ci mostra il mondo dei figli, appena laureati, pronti per la vita adulta. Dopo una serata di festa (Bash appunto) nella grande città metropolitana per eccellenza, New York, la tragedia si compie con violenza su un marchettaro di Central Park, che al protagonista ricorda tanto il padre. Il testo mostra una violenza che dal momento in cui si innesca sembra dover finire a breve e invece ogni volta riparte, di colpo in colpo in un crescendo crudele e impietoso. E poi c’è il dubbio, il ricordo di un’emozione provata con un altro ragazzo. E lei, bella come il sole ignara di tutto. Bash è come un incubo, un horror metropolitano in cui i mostri siamo noi. Un testo che non lascia vie di fuga, siamo noi, fuori asse, mortali, incompiuti, tragici, possibili.

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