• darkblurbg

Udine | Teatro Palamostre, Sala Pier Paolo Pasolini
16 novembre 2019 ore  21:00

Quasi niente

locandina
anno
2019
testo
un progetto di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
liberamente ispirato al film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni
collaborazione alla drammaturgia e aiuto regia Francesco Alberici
consulenza artistica Attilio Scarpellini
il testo “Buono a nulla” è di Mark Fisher
interpreti
Francesca Cuttica, Daria Deflorian, Monica Piseddu, Benno Steinegger, Antonio Tagliarini
scene/luci
luce e spazio Gianni Staropoli
musiche
musiche dal vivo eseguite dalla band Wow
e...
suono Leonardo Cabiddu
costumi Metella Raboni
produzione
una produzione A.D. / Teatro di Roma – Teatro Nazionale / Teatro Metastasio di Prato /Emilia Romagna Teatro Fondazione
in coproduzione con Théâtre Garonne, scène européenne Toulouse / Romaeuropa Festival / Festival d'Automne à Paris / Théâtre de la Bastille - Paris / LuganoInscena LAC / Théâtre de Grütli - Genève / La Filature, Scène nationale – Mulhouse


16 novembre 2019
 ore 21
Teatro Contatto
Udine, Teatro Palamostre
al termine la Compagnia Deflorian/Tagliarini incontra il pubblico


“Il “quasi” del niente è quello scarto preciso in cui il teatro diventa una porta verso l’invisibile”. E’ la forza dell’anti-teatro di Deflorian/Tagliarini, poesia e ironia contro l’opacità del mondo, che si svela in questo loro spettacolo ispirato a Il deserto rosso, il capolavoro di Michelangelo Antonioni. Le tre donne in scena (più due uomini, altrettanto in crisi) moltiplicano l’indimenticabile personaggio interpretato da Monica Vitti proiettandolo in tre diverse età della donna: i Trenta, i Quaranta, i Sessanta, con i loro conflitti,  i tentativi di trovare vie di fuga, una nuova bellezza.

“Se questa opera ci ha colpito è anche perché il film non è la sua trama, e questo ci corrisponde. Da sempre, nei nostri lavori siamo attratti da figure marginali, dimesse (quelle lucciole fisiche e di pensiero così ben descritte da Georges Didi-Huberman), da sempre ci descriviamo nelle loro cadute e fallimenti. Figure apparentemente lontane dal cinema di Antonioni e dalle sue ambientazioni medio borghesi. In realtà, Giuliana fa pienamente parte di questa galleria di persone storte, riuscite a metà. È una ‘selvatica vestita elegante’, a suo modo una Kaspar Hauser. C’è qualcosa in lei che ci parla di una ricerca di verità che spesso, nella nostra sempre maggiore “capacità” di stare al mondo, abbiamo perso. Ci siamo adattati. Accomodati, abbiamo azzittito domande come quelle che lei si pone: “Ma cosa vogliono che faccia con i miei occhi? Cosa devo guardare?”. Il nostro vuole essere un lavoro non solo sul disagio, la fragilità, sulle crepe, ma anche sulla fanciullezza di una donna che il mondo non sembra più interessato ad ascoltare”.
Deflorian/Tagliarini

TX2 DOPPIO SPETTACOLO
Il Labirinto di Orfeo/Il Labirinto di Orfeo ore 19>23
Quasi niente ore 21

Immagini