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1984

Dal capolavoro di Orwell, il pluripremiato regista scozzese Matthew Lenton riflette sulle forme di controllo che dominano nel nostro tempo e nelle nostre vite.

locandina
anno
2018
testo
George Orwell
adattamento e traduzione Matthew Lenton e Martina Folena
regia
Matthew Lenton
interpreti
Luca Carboni, Eleonora Giovanardi, Nicole Guerzoni, Stefano Moretti, Aurora Peres, Mario Pirrello, Andrea Volpetti
scene/luci
scene Guia Buzzi
luci Orlando Bolognesi
e...
sound design Mark Melville
costumi Gianluca Sbicca
video Riccardo Frati
direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Gianluca Bolla
capo elettricista e tecnico video Lorenzo Maugeri
fonico Pietro Tirella
attrezzista e sarta Madrilena Gallo
sarta realizzatrice Elena Giampaoli
amministratrice di compagnia Yumi Suzuki
produzione
una co-produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il sostegno di Heracomm


1984. Il romanzo
Mesto e mediocre funzionario di partito, Winston Smith è impiegato al Ministero della Verità di Oceania, uno dei tre enormi agglomerati politici in cui pare essere diviso il mondo, sempre in guerra, di questo distopico 1984. Il suo mestiere consiste, ogni giorno, nel rettificare libri e quotidiani già pubblicati, per modificare la storia inverando l’infallibilità del Partito unico al comando e del suo “leader” onnipresente, il Grande Fratello.
Qualsiasi opinione, gesto, sentimento o desiderio è strettamente controllato e indirizzato, attraverso teleschermi-spia installati in ogni abitazione e ufficio, grazie alla delazione fra colleghi e familiari, per mezzo di ritualizzate forme di “sfogo” collettivo, ma soprattutto in virtù di una sistematica riduzione del linguaggio e quindi del pensiero.
Winston però tradisce in segreto il Partito, nello stendere un proprio “veritiero” diario. Il suo atteggiamento critico, vissuto di nascosto, esplode quando incontra Julia, anche lei impiegata riottosa del Partito. Contravvenendo a ogni regola, Winston e Julia iniziano a frequentarsi, e presto il loro amore si trasforma in una forma di ribellione, destinata a scontrarsi contro le armi impietose della Psicopolizia.

Steso nel 1948, data ironicamente invertita a dare il titolo al romanzo e l’ambientazione di un generico futuro, 1984 è uno dei grandi romanzi distopici del Novecento, parte ispirato a Il mondo nuovo di Aldous Huxley, parte a Noi di Evgenij Zamjatin, ma soprattutto alle pratiche di repressione e disinformazione attuate in Unione Sovietica da Stalin. Scritto con una prosa nitida e semplice, segue la vicenda lineare e abominevole della ribellione di Smith, finendo col mostrare i meccanismi più pericolosi, terribili e seducenti con cui si può far funzionare la società massificata. Così, quel futuro inventato da Orwell, caratterizzato da verità ribaltate e da una civiltà in cui nulla si impone, ma tutti vengono costretti, ancora riesce a sollecitare la nostra visione sul presente.

1984. Lo spettacolo
“La grande forza dei social-media sta negli algoritmi. La capacità di processare un’enorme quantità di dati, con lo scopo di incrociarli e carpire ciò che ogni persona preferisce, rende i social-media il più sofisticato ed efficace mezzo di persuasione e manipolazione del pensiero che oggi esista.
A vantaggio di chi? Ecco perché 1984 contiene ancora degli elementi di contatto con il nostro presente, con questi “tempi interessanti”, come li chiama Slavoj Žižek; tempi in cui Donald Trump non è più uno scherzo ma una realtà, capace di polarizzare le persone dividendole radicalmente tra suoi sostenitori e “nemici”, senza lasciare spazio ad altre e più complesse articolazioni di pensiero. Tempi in cui ogni critica più profonda è stata spazzata via da forme brutali e semplificate di opposizioni binarie. Tutto questo non modifica solo il modo di dibattere, ma quello di ragionare. E se il nostro modo di ragionare sta cambiando, chi o cosa guida questo cambiamento?”
Matthew Lenton

“Inizi a capire che tipo di mondo stiamo creando? Un mondo fatto di paura e tradimento, di tormento, un mondo dove si calpesta e si è calpestati, un mondo che nel perfezionarsi si fa sempre più spietato. Non vi sarà lealtà, se non verso il Partito. Non vi sarà amore, se non per il Grande Fratello.
Non vi saranno risate, se non di giubilo davanti al nemico sconfitto. Non vi sarà arte, scienza o letteratura. Quando saremo onnipotenti, non ci servirà più la scienza. Sparirà la distinzione tra bellezza e bruttezza.Spariranno la curiosità e la gioia del processo vitale. Ma ci sarà sempre, non te lo dimenticare, Winston, sempre ci sarà l’intossicazione del potere.”
da 1984, dichiarazione di O’Brien a Winston Smith

Immagini

Tournée

debutto
dal 10 al 13 e dal 17 al 20 aprile 2018
, ore 21
14 e 21 aprile 2018, ore 20
15 e 22 aprile 2018, ore 15.30
Modena, Teatro delle Passioni

tournée
16 e 17 novembre 2018
Teatro Contatto 18-19
Udine, Teatro Palamostre
22, 23, 24 novembre 2018, ore 21
25 novembre 2018, ore 15.30
Cesena, Teatro Bonci
27, 29, 30 novembre 2018, ore 21
28 novembre e 1 dicembre 2018, ore 17.30 e 21
2 dicembre 2018, ore 18
Napoli, Teatro Bellini
11 novembre 2019, ore 10
Vignola, Teatro Fabbri
13-16 novembre 2019, ore 20.30
17 novembre 2019, ore 15.30
Brescia, Teatro Sociale
19 e 20 novembre 2019, ore 20.30
Reggio Emilia, Teatro Ariosto
26 e 27 novembre 2019, ore 21
Terni, Teatro Secci
29 e 30 novembre 2019, ore 20.30
Pavia, Teatro Fraschini